Sull’orlo di una crisi di nervi

Posted by macerie on July 17, 2008

17 luglio. Un dibattito dal titolo «paure urbane». Dietro al tavolo siedono l’Assessore alle Politiche per l’integrazione della città di Torino Ilda Curti e quello alla Cultura Fiorenzo Alfieri.

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Dall’altra ci sta il pubblico, una trentina di persone radunatesi tra i tendoni di “Arcipelago” – la festa estiva della seconda Circoscrizione curata dall’Arci. Tutto intorno, salciccie, piadine, sound-check di bande emergenti e anziani che ballano mazurke. L’organizzatore non fa in tempo a pronunciare quattro parole di introduzione che una donna del pubblico estrae un enorme megafono dalla borsetta e comincia a raccontare la storia delle famiglie rumene sgomberate da via Pisa. Qualcun altro si alza e distribuisce volantini, altri espongono uno striscione con su scritto: «Casa per tutti». Fin qui una contestazione ordinaria: gli assessori abbozzano nervosamente qualche risposta, lo scarso pubblico si guarda attorno disorientato, alcuni giovanotti della sicurezza tentano energicamente di dissuadere i contestatori dal contestare, altri se ne rimangono lì con le mani in mano sussurrando «ma questi hanno ragione», la donna al megafono continua a raccontare. Poi la situazione precipita: l’Assessore all’Integrazione sbarella e, in preda ad un raptus, dribbla il tavolo dei relatori e si avventa sui solidali con via Pisa. La sicurezza la placca al volo e lei, come nelle migliori risse da bar, si dibattete furiosamente nel tentativo di divincolarsi. Ricopre di epiteti irripetibili i presenti e, riconosciuto uno dei contestatori, gli urla: «Ma tu non eri in galera, ragazzino?». Poi scappa, mostrando ripetutamente il dito medio al pubblico sbigottito. Le luci si spengono, il dibattito viene annullato e gli amici di via Pisa fanno il giro della festa ad esporre le proprie ragioni tra le salciccie e le piadine, recuperando anche qualche applauso striminzito dagli anziani amanti della mazurka.


(Cosa ne sia stato poi della povera Ilda Curti non ci è dato di sapere con esattezza. Sappiamo solo che, in questi giorni, per provocare spassose crisi di nervi tra gli amministratori comunali è sufficiente pronunciare ad alta voce la parola «via» abbinata con «Pisa». Avranno mica dei problemi di coscienza?)

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