Sul muro di cinta

16 giugno. Secondini, Vigili del Fuoco e alla fine anche il console della Romania sono stati impegnati tutto il giorno nel tentativo di far scendere un detenuto del carcere delle Vallette dal muro di cinta sul quale si era arrampicato in mattinata per protesta. L’uomo, che chiedeva il rimpatrio in Romania, è sceso in serata.

Tutti trasferiti

In seguito alla decisione del Tribunale del Riesame di tenere Paolo, Erika, Toshi e Marco in carcere, è stato disposto il trasferimento dei compagni dal carcere delle Vallette.

Purtroppo non sappiamo ancora dove siano stati portati tutti, per adesso l’unico indirizzo sicuro è quello di Erika, alla quale potete scrivere a Vercelli:

  • Erika Carretto – c/o C.C. Via del Rollone, 19 – 13100 Vercelli.

 

Aggiornamento. Ecco anche i nuovi indirizzi di Marco, Paolo e Toshi

  • Marco Pisano – c/o C.C. Corso Vercelli, 165 – 10015 Ivrea (TO)
  • Paolo Milan – c/o C.C. Via Sforzesca, 49 – 28100 Novara
  • Toshiyuki Hosokawa – c/o C.C. Viale dei Tigli, 14 – 13900 Biella

Ancora in carcere

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È arrivato questo pomeriggio, un po’ prima di quando lo si aspettasse, l’esito dell’udienza di giovedì durante la quale i difensori di Paolo, Erika, Toshi, Luigi e Marco hanno chiesto al Tribunale del Riesame la revoca delle misure cautelari emesse contro di loro in seguito all’opposizione alla retata del 2 febbraio scorso. E l’esito è pessimo, a conferma, tra le altre cose, di quanti siano numerosi i dipendenti del Palazzo di Giustizia completamente proni ai voleri della Procura: Paolo, Erika, Toshi e Marco rimangono in cella, mentre per il solo Luigi la carcerazione preventiva si svolgerà da oggi ai domiciliari (ma con tutte le restrizioni, per cui non potrà comunicare con nessuno se non con i propri conviventi). Non cambia neanche la situazione per l’unico compagno con divieto di dimora del quale si è discusso durante l’udienza di giovedì. Le motivazioni della decisione del Tribunale saranno rese note invece nei prossimi giorni.

Proteste e manganellate a Ponte Galeria

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«Martedì 2 giugno al CIE di Ponte Galeria a Roma ha avuto luogo l’ennesima protesta contro la detenzione.
Nel primo pomeriggio un ragazzo in gravi condizioni di salute, che da più di un mese reclama per avere un minimo di assistenza, ha deciso di non restare in silenzio. La sua protesta è stata seguita immediatamente dai compagni rinchiusi insieme a lui e si è svolta nel cortile davanti alle celle, coinvolgendo via via l’intera sezione.
L’odio verso la detenzione, inasprito dalle pessime condizioni di vita, che d’estate peggiorano notevolmente, è stato espresso con urla e battiture. Inizialmente indifferenti a questo sfogo i pochi carabinieri presenti hanno presto chiamato la celere, che si è schierata in tenuta antisommossa. La determinazione non è venuta meno e la protesta è andata avanti fino a quando la celere non ha deciso di intervenire.
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Notizie dal Tribunale

Si è tenuta, questa mattina, l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Torino per gli arresti del 20 maggio. Davanti ai giudici si è presentato anche Marco, che la polizia ha cercato invano durante queste ultime tre settimane. Ci vorrà presumibimente qualche giorno per sapere se la carcerazione preventiva per Toshi, Erika, Paolo e Luigi sarà confermata o meno. Nell’attesa, anche Marco è stato portato alle Vallette. (more…)

Tutti zitti?

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Il responsabile delle pagine di nera di CronacaQui Marco Bardesono ci informa, in un articolo pubblicato questa mattina dal suo giornalaccio, dell’avvenuto oscuramento da parte della Polizia postale di «alcuni siti web di area antagonista e anarchica» colpevoli di aver pubblicato l’opuscoletto “I cieli bruciano. Dei Centri di identificazione ed espulsione e di coloro che ne permettono il funzionamento”. Uscito da poche settimane, e pubblicato da Macerie solo l’altroieri, l’opuscoletto in questione è stato rilanciato in rete da alcuni siti che, proprio come noi, sono tutti vivi e vegeti. Bardesono aveva le travéggole? Esprimeva solo un pio desiderio? Oppure ha solo bruciato per troppa fretta una soffiata questurina, pubblicando una notizia che sarà vera solo nei prossimi giorni? Non lo sappiamo.

Nel dubbio, però, vi invitiamo a scaricare il file dell’opuscolo incriminato, a mandarlo agli amici, a pubblicarlo su altri blog: a diffonderlo il più possibile, insomma, di modo da dribblare le maglie eventuali della censura. Censura che, vera o soltanto minacciata, non spaventa proprio nessuno.

Fiamme milanesi

27 maggio. Milano. Ignoti appiccano il fuoco con due fumogeni da stadio nella sede della Italferr di via Torcello, dopo aver rotto il vetro e versato all’interno del liquido infiammabile. La società di ingegneria del gruppo Ferrovie dello Stato ha, tra le altre cose, il compito di sviluppare il potenziamento della linea ad alta velocità tra Torino e Padova. Distrutti mobili, computer e documenti.