Piccole notizie dai tribunali

Qualche piccola (buona) notizia dal tribunale di Torino. Dopo tre mesi esatti di domiciliari, da oggi Chiara, Mattia, Niccolò e Claudio non hanno più le restrizioni: sono ancora agli arresti, dunque, ma possono ricevere visite e telefonare. Agli arrestati del 3 giugno, invece, è stato tolto l’obbligo di firma bisettimanale che era stato loro imposto quando, alla fine del novembre scorso erano stati scarcerati. Sono quindi liberi a tutti gli effetti. Si è conclusa due giorni fa, per loro, l’udienza preliminare: sono stati tutti rinviati a giudizio, l’impianto accusatorio è rimasto sostanzialmente quello del mandato d’arresto, ma le udienze del processo inizieranno soltanto alla fine di giugno del 2016 – con molta calma dunque. Infine, già da qualche settimana Manuela è libera e non più ai domiciliari,  seppur con l’obbligo quotidiano di firma. Le (buone) notizie sono tutte qui.

Mettetevi in lista

19 marzo. Alcuni ragazzi aprono e occupano due appartamenti sfitti di proprietà dell’ Atc nel plesso popolare di via Aosta. Immediate le dichiarazioni di condanna del consigliere comunale di FdI Maurizio Marrone e del presidente Atc Marcello Mazzù che invita le famiglie in emergenza abitativa a presentare regolare domanda e aggiungersi così alla lista degli oltre 10.000 in attesa.

Vigile contuso

11 marzo. Tre agenti di Polizia Municipale sono intervenuti tra Via Bologna e Via Padova, intorno alle 12.30, per sedare una rissa che coinvolgeva tre giovani, di cui uno minorenne. Come spesso accade, però, il poliziotto intervenuto ha avuto la sua parte, ed è ricorso alle cure ospedaliere. Lesioni ad ogni modo lievissime, guaribili in 10 giorni.

I cessi Di Virgilio


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Da un paio di mesi continuano all’interno del Cie di Torino i lavori di ristrutturazione, e anche se dentro il Cie mezzo vuoto gli animi dei reclusi sembrano abbastanza pacificati, fuori c’è qualcuno che ha intenzione di disturbare le aziende che hanno deciso di lavorare alla ristrutturazione.

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Wagon lits

11 marzo. Nella notte la Polizia Ferroviaria, accompagnata dal Reparto Mobile e dalle unità cinofile, ha perquisito i treni fermi allo “scalo smistamento”, l’officina tra Porta Nuova e Lingotto dove sostano i vagoni in attesa di riparazione. Le circa dieci persone sorprese a dormirvi sono state identificate e multate per violazione del regolamento di Polizia ferroviaria.

Fuan al Campus Einaudi

10 marzo. In occasione della campagna elettorale per le prossime elezioni universitarie alcuni militanti del Fuan (Fronte Universitario d’Azione Nazionale) si presentano al Campus Einaudi per volantinare. Un gruppo di studenti antifascisti si raduna per contestarli e in breve tempo scoppia un parapiglia con la celere, durante il quale due ragazze vengono fermate. Ne segue un corteino improvvisato all’interno della sede universitaria, durante il quale la porta e i muri esterni dell’auletta del Fuan vengono imbrattate con scritte.

Spaccata alla Mondadori

10 marzo. Due ragazzi sono entrati di notte nella libreria Mondadori di Via Viotti, in pieno centro, forzando l’entrata. Nel giro di pochi secondi sono usciti con libri, cellulari, dvd e tablet. Un passante aveva, però, allertato i Carabinieri, che hanno fermato e tratto in arresto la ragazza. Il ragazzo, invece, è riuscito a dileguarsi.

Controllori e vigilantes

9 marzo. Una ragazza viene sorpresa senza biglietto a bordo di un bus della linea 40 nel quartiere Mirafiori. Scesa dal mezzo pubblico spinge i controllori e si allontana, per ripresentarsi dopo pochi minuti accompagnata dal padre, che prende a calci e pugni uno dei due controllori. Il padre della ragazza viene fermato da paio di vigilantes privati della ditta Telecontrol e consegnato alla Polizia, il controllore viene portato al pronto soccorso.

Retata in Barriera

5 marzo. Maxi retata tra corso Palermo e via Scarlatti, gli agenti, diretti dal vice que­store aggiunto Michele Capobian­co, hanno identificato un centinaio di persone e controllato numerose automobili. Il bilancio è di tre arrestati per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, uno per un precedente ordine di carcerazione e di una decina di immigrati trovati privi di documenti accompagnati invece in Questura.