Incendi e guasti

5 marzo. Nel pomeriggio un piccolo incendio vicino ai binari tra le stazioni Stura e Rebaudengo-Fossata e un guasto alla linea elettrica nei pressi di Chivasso causano il blocco temporaneo della circolazione ferroviaria: a farne le spese una ventina di treni, di cui 4 ad Alta Velocità.

In tilt

2 marzo. Per 36 ore il sistema informatico che consente la ricarica degli abbonamenti elettronici del Piemonte va in tilt, proprio all’inizio del mese, quando i pendolari rinnovano il biglietto mensile. Il risultato sono lunghe code in biglietteria e viaggi in treno senza biglietto. I controllori hanno comunque verbalizzato le multe, che promettono verranno rimborsate presentando l’abbonamento di marzo.

Arresto in Corso Brunelleschi

Nella mattinata di lunedì, un recluso dell’area verde del Cie di Torino ha tentato d’impiccarsi nelle docce. Per scongiurare il suicidio la polizia gli si è gettata addosso, dando inizio a una colluttazione. Una volta riuscito a divincolarsi, il ragazzo si è spostato nella stanza attigua, e allo scopo di tenere lontane le forze dell’ordine ha lanciato loro addosso quello che aveva a portata di mano, cioè frutta e panini. Per questa ragione è stato arrestato per resistenza e condotto alle Vallette. Alla base del gesto ci sarebbe la sua condizione di reclusione: il ragazzo sarebbe dovuto uscire dal Cie già venti giorni fa, essendo trascorso il tempo massimo di 3 mesi per l’identificazione, ma, avendo fatto la richiesta di asilo, deve restare a disposizione delle autorità – e quindi al Cie -, fino a quando il giudice non si pronuncerà sulla sua richiesta.

Corteo in Barriera

 contro lo sfruttamento

Il presidio indetto per la giornata di sabato si è trasformato in un piccolo corteo di un centinaio di persone che ha attraversato le strade tra Aurora e Barriera di Milano. Con in apertura uno striscione su cui era scritto «contro la sorveglianza (speciale), continuiamo a lottare», con manifestini e interventi al megafono che ricordavano le lotte nel quartiere di oggi e di ieri, si è proseguito lungo corso Giulio Cesare, poi per le viuzze di Barriera “bassa”, che abbiamo imparato a conoscere per le numerose resistenze agli sfratti e le occupazioni di cui sono state teatro negli ultimi anni, si è attraversata piazza Crispi e corso Vercelli, per poi finire nell’ultima palazzina occupata in ordine di tempo, quella al 45 di corso Giulio, dove tra un dolcetto e un biscotto, è stato proiettato il cortometraggio contro la sorveglianza speciale.

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Evasione dal minorile

28 febbraio. Durante l’ora d’aria, intorno a mezzogiorno, un giovane detenuto riesce a evadere dal carcere minorile Ferrante Aporti. Approfittando di un momento di disattenzione delle guardie, il diciottenne è corso verso il cancello della recinzione dal lato della Sisport, l’ha scavalcato e ha fatto perdere le sue tracce.

Sui muri

20 febbraio. Nella notte diverse scritte compaiono sui muri tra corso Vercelli e corso Giulio Cesare proprio nella zona interessata da qualche tempo da numerosi controlli antidroga. “Basta retate” e “Fuori gli sbirri dal quartiere”, questo il contenuto di alcune frasi. Non mancano gli insulti al partito di Marrone e dell’ Alessi –“Fratelli d’Italia servi dei padroni”– e scritte che chiedono la liberazione della ragazza arrestata qualche giorno fa nel corso di una retata.

Sotto la pioggia, ancora No Tav

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Sotto un cielo plumbeo e accompagnato da una pioggia intermittente, sabato si è svolto il primo corteo torinese No Tav dopo la sentenza per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, e quella del maxi-processo in cui sono stati comminati in totale 140 anni di carcere.
In attesa della partenza molti si sono accalcati sotto i portici di Piazza Statuto per trovare riparo dal tempo infausto, il quale poteva far presagire un’iniziativa poco partecipata. Nonostante ciò, quando il corteo si è diretto finalmente verso Porta Susa, è andato costituendosi un lungo serpentone di diverse migliaia di persone sprezzanti delle condizioni climatiche, pronte ancora una volta a portare per le strade di Torino la propria voce contro l’Alta Velocità. Striscioni, cori e slogan contro l’opera e per ribadire che anche se le condanne sono arrivate, la lotta non si fa intimidire e la rete di solidarietà si stringe più solidamente intorno ai compagni che già stanno scontando la vendetta della giustizia. 

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Otto sorvegliati?

Non sono cinque, i compagni che la Procura di Torino vorrebbe sottoporre alla misura della Sorveglianza speciale, ma otto. La lista si è allungata improvvisamente in questa ultima settimana, tanto da consigliare al Tribunale di rimandare l’udienza già fissata per i primi cinque al 26 febbraio a data da destinarsi, in modo da affrontare in una mattina sola tutte e otto le pratiche. La settimana scorsa, come ricorderete, vi avevamo proposto una raccolta di ciò che abbiamo scritto in questi mesi e in questi anni intorno a questa misura di prevenzione e pure delle ipotesi che mano mano ci siamo fatti sulle strategie in base alle quali la Procura oggi e la Questura ieri l’hanno man mano proposta. Questo lievitare improvviso della quantità degli aspiranti sorvegliati – e otto non è neanche detto sia il numero definitivo – ci fa dire che almeno oggi tutto è molto più semplice e lineare di quel che pensavamo: la Procura di Torino, banalmente, vuol mettere fuori servizio il maggior numero di sovversivi possibile, e con tutti i mezzi che ha a disposizione. Divieti di dimora, custodie cautelari prolungate, misure di prevenzione, il tutto usato generosamente e più o meno a pioggia. Ritorneremo senza dubbio su questi punti. Per adesso tenetevi liberi per il presidio di sabato in Barriera di Milano, del quale vi abbiamo già parlato, ascoltatevi il piccolo approfondimento andato in onda questa mattina sulle onde libere di Radio Blackout, che vi appiccichiamo qui sotto e, soprattutto, godetevi e fate circolare il corto contro la Sorveglianza speciale che trovate in cima a questo post.

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/otto-sorvegliati.mp3]

Notizie dalle Vallette

Tra dicembre e gennaio i detenuti e le detenute del carcere delle Vallette hanno protestato contro il rincaro del prezzo dei francobolli, passato dal primo dicembre da 70 cent a 80, dichiarando uno sciopero dei bolli. Come già avvenuto per l’aumento del prezzo delle bombolette del gas in diverse carceri, che ha provocato lo sciopero della spesa e proteste ad Asti e Brissogne, i detenuti non hanno atteso ad alzare la voce. Attraverso dei passaparola, tra i vari blocchi e sezioni, passando dal maschile al femminile, lo sciopero ha raggiunto un po’ tutti i reclusi del carcere torinese. La direzione ha risposto con la sospensione della vendita dei francobolli, riiniziata solo la settimana successiva al prezzo definitivo di 80 cent. Aumento insopportabile per i detenuti i loro amici e familiari, per i quali la posta è l’unico mezzo di contatto.

Venezia-Padova

23 febbraio. Spinea. Una bottiglia piena di benzina e con uno straccio imbevuto è stata trovata dentro un “tombino” all’interno del quale ci sono i cavi dell’alimentazione elettrica della linea ad Alta Velocità Venezia-Padova, a Fornase di Spinea.