Scritte sulla Iaad

22 ottobre. Sui muri dell’Istituto d’Arte Applicata e Design appare, scritta con una bomboletta spray, la considerazione: «Il design è una merda».

Roulotte

21 ottobre. Intorno alle sette di sera due roulotte del campo Rom di via Artom, lungo le sponde del Sangone, sono andate a fuoco. Non ci sono state vittime, la Polizia Municipale indaga sull’accaduto.

Oro rosso e Frecciarossa

20 ottobre. Il blocco del Frecciarossa, rimasto fermo lunedì per alcune ore alle porte di Torino, è stato causato dal furto di mille metri di rame. Uno dei tanti furti lungo le linee ferroviarie, che solo nel primo semestre dell’anno hanno causato ritardi a 238 treni per oltre 6500 minuti, ma il primo a coinvolgere in Piemonte un Treno ad Alta Velocità.

Le ricette di Auxilium e Pd

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«Roma, 18.10.2014

Ieri pomeriggio un gruppo di ragazze e ragazzi solidali con i reclusi e le recluse del CIE di Ponte Galeria ha interrotto la presentazione del libro ‘Cum Panis. Storie di fuga e memorie in quattro ricette’ organizzata e presenziata da esponenti locali dell’associazionismo e del PD, come Khalid Chaouki, in una biblioteca del quartiere Pigneto.
A lavarsi la faccia e la coscienza non c’erano solo politici e giornalisti: il buffet con “specialità mediorientali” era offerto dalla cooperativa Auxilium, la stessa che gestisce CARA e CIE, compreso quello di Ponte Galeria!

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Nuove proteste al CAAT

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A cinque mesi di distanza dall’ultimo picchetto, i facchini del Centro Agro Alimentare di Torino si danno appuntamento fuori dai cancelli della mastodontica struttura in cui avviene la compravendita all’ingrosso della frutta e verdura per i mercati cittadini. Lo scopo è, ancora una volta, bloccare i camion in entrata e in uscita, dato che le condizioni di lavoro non son cambiate di una virgola, nonostante le promesse fatte a maggio.

Visto il grande disagio causato ai mercati e supermercati cittadini della scorsa primavera, e la conseguente – probabile – tirata d’orecchie ai gestori dell’ordine pubblico, direzione del Centro e Polizia non si fanno cogliere impreparati. A quanto pare, infatti, per l’occasione sono stati chiamati lavoratori estemporanei per colmare la lacuna degli scioperanti, ma soprattutto il dispiegamento del reparto celere in assetto anti sommosta è imponente, valsusino vien da dire. Con tanto di idranti per tirar via i lavoratori che cercano di sedersi in terra per bloccare l’afflusso di autoarticolati, e cariche che si ripetono all’arrivo di ogni mezzo ai cancelli di Strada del Portone 10.

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Ancora in carcere

Oggi è stato rigettato il ricorso presentato da Andrea, Fabio e Paolo per ottenere la scarcerazione o gli arresti domiciliari. I tre compagni restano quindi ancora in carcere. Vi ricordiamo gli indirizzi per scrivere a loro e agli altri arrestati del 3 giugno ancora in prigione:

Andrea Ventrella C.C. “La Dozza” Via del Gomito, 2 – 40127 Bologna;
Paolo Milan  C.C. Località Les Iles, 14 – 11020 Brissogne (Aosta);
Michele Garau C.C. strada delle Novate, 65 – 29122 Piacenza;
Fabio Milan C.C. Via del Rollone, 19 – 13100 Vercelli;
Niccolò Blasi C.C. San Michele strada Casale, 50/A – 15121 Alessandria;
Claudio Alberto e Chiara Zenobi C.C. “Lorusso e Cotugno” via Maria Adelaide Aglietta, 35 – 10151 Torino.

Lacrimogeni in Piazza Castello

17 ottobre. In mattinata sfila per le strade del centro città il corteo della Fiom per lo sciopero regionale dei metalmeccanici contro il Jobs Act. In coda al corteo qualche centinaio di studenti medi e universitari. In una Piazza Castello blindatissima per il vertice europeo dei ministri del Lavoro, che si tiene oggi e domani al Teatro Regio, numerosi studenti provano a forzare il blocco della polizia. Vengono respinti con un fitto lancio di lacrimogeni e cariche di alleggerimento. Nel frattempo, poco distante, il comizio di Landini continua senza interruzioni. Il bilancio è di 5 fermati.

Questione di punti di vista?

Che la passeggiata antidegrado annunciata da Patrizia Alessi potesse essere una ben misera iniziativa, ce lo si poteva aspettare. Una ventina di persone ferme ai giardinetti ex-Gft a lamentarsi della spazzatura, dello spaccio e delle occupazioni di case. Inaspettato e per molti versi interessante ciò che invece questa passeggiata ha innescato, il modo in cui una piccola iniziativa come questa è riuscita a modificare un angolo di strade anche solo per qualche ora. E non certo nella direzione sperata dai Fratelli e dalle Sorelle d’Italia.

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Passeggiate in Aurora: un appuntamento

In seguito ai danneggiamenti delle vetrate del Lidl di via Aosta di qualche sera fa, si è levato il solito coro di voci che ha tentato di dipingere Aurora come un quartiere in cui chi ci vive è ormai ostaggio di una generica quanto fosca situazione di degrado. Nella gara a chi la spara più grossa, invocando la solita tolleranza zero, si è distinta naturalmente Patrizia Alessi, capogruppo di Fratelli d’Italia per la Circoscrizione Sette. Per chi aspira a racimolare qualche preferenza in più e cercar di dare così una qualche consistenza all’anelato blocco reazionario, questa occasione risulta particolarmente ghiotta. Non sappiamo se scagliandosi contro le mancanze e l’indifferenza delle istituzioni cittadine e annunciando una veloce controffensiva, la Alessi avesse in testa proprio la passeggiata “anti-degrado” indetta per stasera alle 20 al ponte Mosca e rilanciata dai media locali.

Perché dunque non trovarci a fare una passeggiata anche noi tra chi ritiene ci si debba opporre ai controlli dei sorveglianti nei supermercati e non certo a chi esce da questi posti con le tasche piene?

Ci troviamo alle 19 in Corso Giulio Cesare angolo Corso Emilia.

A 34 mani

NOTE SULLA LOTTA CONTRO GLI SFRATTI A TORINO

Quello che segue è uno scritto a 34 mani. È stato redatto da alcuni arrestati del 3 giugno e propone una lettura complessiva dell’inchiesta, delle sue implicazioni e cerca anche di raccontare, ancora una volta, due anni di resistenza e lotta nelle strade di Torino. Proprio come i migliori romanzi d’avventura verrà pubblicato a puntate, e ognuna di queste affronterà un aspetto differente della storia che ci interessa.
Ne immaginerete certamente la difficoltà di redazione, con gli autori dispersi in celle o case di città differenti; qualcuno sottoposto a censura; con i ritardi e i disguidi propri della corrispondenza carceraria. Ne perdonerete dunque la disomogeneità di stile e pure certe contraddizioni di punti di vista e contenuti. Puntata dopo puntata avrete tra le mani un testo collettivo, sì, ma nel senso della pluralità delle voci, della coralità: non c’era a disposizione alcun direttore d’orchestra che potesse dettar la partitura e, del resto, nessuno l’avrebbe voluto avere.

Racconto di una lotta

«Quindi voi organizzate sommosse, giusto?». Con questa domanda mi avvicina durante l’ora d’aria un compagno di sezione. Aveva letto qualche trafiletto sugli arresti del 3 giugno e non contento mi aveva chiesto il permesso di dare un’occhiata alle carte processuali. A ripensarci mi viene ancora da sorridere. In questi anni di lotta contro gli sfratti nelle strade di Porta Palazzo e Aurora, nella Barriera di Milano e in Borgo Vittoria, di sommosse non ce n’è stata nemmeno una. Come organizzatori di sommosse lasciamo evidentemente un po’ a desiderare. Ma quella domanda, qualunque cosa intendesse il mio compagno di sezione con il termine “sommossa”, mi aveva fatto riflettere. Non era possibile comprendere più di tre anni di lotta attraverso le carte di questura e tribunale, o agli articoli di cronaca scritti copiando malamente quelle carte. E così, un pezzo alla volta, ho iniziato a raccontargli questa lotta.

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