15 settembre. Continua l’opera di demolizione del campo nomadi di Lungo Stura, dopo gli sgomberi del mese scorso e di luglio, questa mattina agenti della polizia Municipale hanno sgomberato sei strutture abitative. Sono state inoltre denunciate otto persone per ricettazione e sono stati sequestrati quattro veicoli che non risultavano immatricolati.
Come è stato raccontato molte volte su queste pagine, il 18 settembre di due anni fa sin dalle prime ore del mattino diverse strade di Barriera di Milano erano chiuse da barricate di cassonetti, per far fronte alla strategia della Questura di concentrare molti sfratti in un giorno solo.
Una gran bella giornata per la resistenza contro gli sfratti, che occupa naturalmente una posizione di rilievo nell’ inchiesta della Procura di Torino sfociata nell’operazione del 3 giugno scorso. Da quel 18 settembre ne è passata di acqua sotto i ponti. Le strategie questurine si sono modificate, la repressione ha allontanato molti compagni dalle strade e di conseguenza anche la lotta ha dovuto adeguarsi e modificarsi. Ma pur costretta a rimodellarsi continuamente, la lotta per la casa in questo piccolo angolo di Torino continua ad andare avanti, come del resto anche i padroni di casa continuano a sbatter per strada morosi e occupanti abusivi. Ed è difficile che la repressione, per quanto si dispieghi con tutta la sua arroganza e ottusità riesca a stroncare definitivamente delle lotte, ancor più se queste non sono portate avanti solamente da un manipolo di “sovversivi” ma diventano sempre più un patrimonio condiviso anche da altri.
Ed è con questa certezza in mente che per il prossimo 17 settembre vi indichiamo un piccolo appuntamento. Un’udienza, una delle tante che costellano la vita dei compagni e delle compagne, alla quale saranno presenti Andrea, Paolo, Fabio e Toshi, e che a prima vista poco sembra avere a che fare con la lotta contro gli sfratti.
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13 settembre. In via Andrea Doria alle 5 di mattina, un ragazzo tenta di rubare da un negozio di abbigliamento di lusso i vestiti esposti in vetrina, dopo averla infranta con un martello. La polizia, allertata da qualche vicino, giunge in tempo per arrestare il ragazzo. Questa settimana lo stesso negozio ha subito altre due spaccate, rispettivamente nella notte dell’8 e del 10, che si sono però concluse senza arresti.
Finalmente la protesta contro l’isolamento di Graziano ha mosso i suoi primi piccoli passi al di fuori delle mura carcerarie. Qualche giorno fa, grazie a numerose scritte su degli autobus, la notizia dello sciopero dell’aria di Chiara, Niccolò, Mattia, Claudio (ai quali stamattina si è aggiunto anche Francesco), e di quello della spesa e del carrello di Lucio, ha fatto il giro delle strade di Milano. Le scritte hanno anche ricordato la diretta responsabilità in questa vicenda dei Pm torinesi Rinaudo e Padalino e della direttrice del carcere di Lecce Rita Russo, mentre alcuni striscioni con gli stessi contenuti sono apparsi su dei cavalcavia della circonvallazione meneghina.
Claudio intanto sta continuando la sua protesta nel carcere delle Vallette, in cui è stato trasferito da qualche giorno, in vista della ripresa del processo all‘Aula Bunker dopo la pausa estiva. L’indirizzo a cui scrivergli è:
Claudio Alberto C.C. “Lorusso e Cotugno” via Maria Adelaide Aglietta, 35 – 10151 Torino;
Nel ricordarvi gli indirizzi degli altri compagni, arrestati per l’attacco contro il cantiere di Chiomonte, vi anticipiamo che anche Chiara, nei prossimi giorni, dovrebbe essere trasferita per lo stesso motivo nel carcere di Torino:
Francesco Sala C.C. via Palosca, 2 – 26100 Cremona;
Lucio Alberti C.C. Via Cassano Magnago, 102 – 21052 Busto Arsizio (Varese);
Graziano Mazzarelli C.C. via Paolo Perrone, 4, Borgo San Nicola – 73100 Lecce;
Niccolò Blasi e Mattia Zanotti C.C. San Michele strada Casale, 50/A – 15121 Alessandria;
Chiara Zenobi C.C. “Rebibbia” via Bartolo Longo, 92 – 00156 Roma.
13 settembre. Lecce. Nel pomeriggio si svolge un presidio davanti al carcere in solidarietà a Graziano e tutti i detenuti. Negli interventi al microfono si ricorda lo sciopero dell’aria contro l’isolamento di Graziano, nonchè le proteste di Cremona e lo sciopero della spesa di Asti. La risposta da dentro è molto rumorosa.
12 settembre. L’artista greca che a inizio estate eveva posizionato una bici tutta verniciata di rosso in Lungo Dora Firenze, fa sapere che un paio di settimane fa la sua opera d’arte, la bici appunto, è stata rubata.
Da ieri anche Lucio si è unito alla protesta contro l’isolamento di Graziano e fino a martedì 18 settembre porterà avanti quindi uno sciopero della spesa e del carrello nel carcere di Busto Arsizio.
Qui, nei giorni scorsi, il comandante delle guardie ha convocato Lucio per comunicargli che, su richiesta della Procura di Torino, avrebbero iniziato a trattenergli tutta la corrrispondenza in entrata dal, non meglio precisato, contenuto “politico”. Cartoline, lettere e opuscoli, che alludono in qualche modo a delle lotte, verranno quindi bloccati e non si sa bene dove siano destinati a finire, visto che nessun provvedimento di censura formale è stato notificato a Lucio o ventilato durante il colloquio. La misura, stando almeno alle parole del comandante delle guardie, sarebbe piuttosto ufficiosa e di conseguenza dai contorni più vaghi del solito.
Un’occasione, per parlare e rilanciare la solidarietà ai 7 compagni in carcere, per l’azione contro il cantiere di Chiomonte, è l’iniziativa in programma domenica 14 settembre in Valsusa di cui vi proponiamo la locandina.

12 settembre. Milano. Durante la mattinata autobus e tram portano a spasso per la città delle scritte che ricordano lo sciopero di Claudio, Chiara, Lucio, Niccolò, Mattia e Francesco, contro l’isolamento di Graziano. Indicati anche i responsabili: la Procura di Torino nelle figure di Padalino e Rinaudo, e la direttrice del carcere di Lecce, Rita Russo. Durante la notte, lungo la circonvallazione compaiono alcuni striscioni con gli stessi contenuti.
9 settembre. Così, l’assessore ai trasporti del Comune di Torino Claudio Lubatti, durante un incontro con alcuni dipendenti della Gtt, definisce la promessa di utilizzare le unità cinofile dei vigili su alcune linee di tram particolarmente a rischio, fatta da qualche suo collega nelle settimane scorse.
9 settembre. Nel carcere delle Vallette un detenuto, dopo aver fatto un cappio, prova a impiccarsi nella cella in cui è rinchiuso. Viene fermato da un secondino e quindi portato in ospedale.