
«Brissogne, 22/07/14
Lo spesino passa il lunedì per tabacchi e bolli, il mercoledì pomeriggio inizia con qualcosina, il giovedì è il giorno più emozionante, arrivano i beni più sostanziosi, infine il venerdì è il giorno delle verdure e della carne. Ma il tuo libretto (dove ci son segnati i conti di entrate e uscite) e il foglietto su cui c’è la spesa settimanale, sotto forma di codici e quantità, lo consegni il giovedì e la spesa arriva la settimana dopo, secondo il ritmo descritto. È un buon esercizio studiare la lista delle cose acquistabili. Chissà se ogni carcere ha la sua (di sicuro, chissà allora da cosa dipende).
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Lucio e Francesco sono stati trasferiti dal carcere di San Vittore, nel quale erano rinchiusi dall’11 luglio, rispettivamente a Busto Arsizio e Cremona.
Ecco gli indirizzi attuali dei sette compagni arrestati per l’attacco al cantiere di Chiomonte:
Francesco Sala C.C. via Palosca, 2 – 26100 Cremona;
Lucio Alberti C.C. Via Cassano Magnago, 102 – 21052 Busto Arsizio (Varese);
Graziano Mazzarelli C.C. via Paolo Perrone, 4, Borgo San Nicola – 73100 Lecce;
Niccolò Blasi e Mattia Zanotti C.C. San Michele strada Casale, 50/A – 15121 Alessandria;
Claudio Alberto C.C. via dell’Arginone, 327 – 44100 Ferrara;
Chiara Zenobi C.C. “Rebibbia” via Bartolo Longo, 92 – 00156 Roma.
Avevamo ipotizzato che i ragazzi arrestati durante la rivolta di lunedì sarebbero riusciti a sentire il presidio in solidarietà che si è tenuto oggi nel tardo pomeriggio al Cie di Corso Brunelleschi. Così non è stato perché, dopo che il giudice ha convalidato gli arresti domiciliari per i cinque ragazzi ed ha disposto il loro ritorno nel Cie, non sono stati riportati tra le sbruciacchiate mura di Corso Brunelleschi e non si sa ancora in quale altro Centro siano stati trasferiti. Quello che si sa di sicuro, invece, è che i tre ragazzi espulsi negli ultimi giorni sono stati deportati in fretta e furia e uno di loro ha fatto sapere, una volta arrivato a destinazione, di essere stato sedato prima del volo. Evidentemente si volevano evitare viaggi turbolenti ai poliziotti che lo accompagnavano, visto che il malcapitato di partire non ne voleva sapere.
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Dopo gli incendi degli ultimi giorni, nel Cie di corso Brunelleschi le aree parzialmente funzionanti rimangono tre, la viola, la blu e la bianca. In attesa che siano completati i lavori di ristrutturazione iniziati in fretta e furia già all’indomani delle rivolte, nel Centro oggi vi sono complessivamente una trentina di reclusi. Negli ultimi giorni due ragazzi sono stati liberati mentre tre sono stati invece espulsi. Per quanto riguarda i cinque arrestati sembra che già tra stasera e domani verranno riportati nel Cie, visto che i reati di cui sono accusati non consentono la custodia cautelare in carcere. Con tutta probabilità potranno quindi sentire la solidarietà del presidio che si terrà domenica, alle 19.

Scarica, stampa e diffondi la locandina dell’iniziativa.
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25 luglio. La polizia municipale, con la delega della Procura, sgombera i camion che fungono da cucine itineranti per la vendita di panini che si erano sistemati in Via Roma e Piazza Cln per il Traffic, festival che si svolge in Piazza San Carlo. Per farlo, porta con sè cani e i camion rimorchio Gtt che di solito servono per i bus e i tram, circonda la zona e ne blocca l’accesso alle automobili.
25 luglio. Giaglione. Passeggiata notturna verso il cantiere di Chiomonte. Qualcuno procede lungo la mulattiera principale mentre altri si incamminano lungo i sentieri alti, per evitare di essere bloccati dalle forze dell’ordine prima del ponte adiacente al cantiere. I primi battono incessantemente contro i guard rails accompagnando il lancio di bomboni e fuochi d’artificio dei secondi che sono riusciti ad avvicinarsi e sparpagliarsi lungo tutto il perimetro del cantiere. Gli operai devono quindi sospendere lo scavo del tunnel mentre le forze dell’ordine devono chiudere per diverse ore la Torino-Bardonecchia, per l’incendio di alcuni pneumatici in una galleria autostradale vicina.


Sono passati ormai quasi otto mesi da quando Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia sono stati arrestati per l’azione contro il cantiere di Chiomonte del 14 maggio 2013. E i tanti giorni senza di loro sono stati accompagnati da un’ondata travolgente di solidarietà che, per usare le parole di Niccolò, “ci ha fatti atterrare in un letto di piume quando la triste violenza di una gabbia ci ha fatto lo sgambetto”. Chi non ha seguito con attenzione l’intrecciarsi delle tante inziative ed azioni avvenute finora e vuole farsene un’idea più precisa, ma anche chi vi ha partecipato attivamente e vuol avere uno sguardo più complessivo su quanto accaduto, può dare un’occhiata a questa mostra ed eventualmente scaricarla e stamparla per dibattiti ed iniziative pubbliche.
Realizzati prima degli ultimi arresti, sui pannelli compaiono solo i nomi di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, ma questa solidarietà continua, diffusa e variegata siamo sicuri saprà continuare ad abbracciare anche Lucio, Francesco e Graziano.
«Carcere di Lecce, 17 luglio 2014
Ciao a tutti,
sto molto bene e non bastano certo 4 guardie in croce per abbattermi! Mi trovo nella sezione C2 del carcere e gli altri detenuti sono tutti ex 41bis o hanno fatto molto casino tra i comuni, non ci sono infami e meno male. Comunque conosco tutti e non ho alcun tipo di problema, mi hanno già dato il soprannome, sono “GRAZIANO LU TERRORISTA” per tutto il penitenziario.
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Dopo i nuovi arresti legati all’attacco al cantiere dell’Alta Velocità a Chiomonte del 14 maggio, Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò hanno scritto una lettera a otto mani, chiusi nella gabbia all’interno dell’Aula Bunker del carcere torinese.
«Una gabbia dell’Aula Bunker delle Vallette, Torino 16 luglio 2014
L’11 Luglio, l’ennesima operazione dell’infaticabile Procura torinese ha portato dietro le sbarre Francesco, Lucio e Graziano. Accusati d’aver preso parte al sabotaggio per cui oggi ci troviamo dentro questa gabbia, spettatori e involontari protagonisti di questo paradossale teatrino chiamato processo.
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Questo pomeriggio i reclusi del Cie di Corso Brunelleschi hanno dato alle fiamme la mensa, ovvero l’ultima stanza disponibile, dell’area bianca.
Pare che i ragazzi, per lo più trasferiti in questa sezione dall’area verde, dopo l’incedio di ieri, dopo essersi lamentati ieri sera delle condizioni precarie in cui si trovava la struttura, abbiano deciso di renderla del tutto inservibile.
Domate le fiamme, le forze dell’ordine hanno messo i reclusi fuori, nel campetto, in attesa di capire dove spostarli. Un vero e proprio dilemma essendo ormai utilizzabile, e neanche per intero, solo un’area del Centro.
Alcuni solidali si sono recati sotto le mura del Cie per portare un saluto ai reclusi e sono stati fermati e portati in Questura.
Aggiornamento ore 23. Quasi tutti i ragazzi che erano presenti nell’area bianca durante l’incendio sono stati trasferiti nella sezione di isolamento del Centro e sono stati sequestrati loro i cellulari. Cinque reclusi sono stati invece lasciati all’interno dell’area bruciata senza materassi e coperte. Due invece i ragazzi, entrambi di nazionalità marocchina, che sono stati espulsi e cinque quelli che sono stati arrestati con l’accusa di “danneggiamento aggravato seguito da incendio”.