Vi ricordiamo l’appuntamento in Aula Bunker per le ultime udienze estive del processo contro Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. L’ultima occasione, per un paio di mesi, di poterli salutare.
Il processo infatti riinizierà il 18 settembre.
Qui l’appello per le due giornate, da leggere e continuare a far girare.
Nella serata di ieri i reclusi del Cie di Ponte Galeria, dopo essere entrati in possesso delle chiavi del centro, hanno chiuso la polizia all’esterno delle proprie aree e hanno cominciato a dirigersi verso il portone principale per tentare la fuga da lì. I poliziotti però, una volta resisi conto di essere rimasti bloccati, hanno chiamato subito in Questura chiedendo rinforzi. Nel giro di qualche minuto è arrivata la Celere che ha circondato il CIE con le camionette, impedendo di fatto il tentativo di evasione, e ha “liberato” i colleghi. A quel punto, per ripicca, gli agenti che erano già presenti nel centro e quelli appena arrivati sono entrati, manganelli e scudi alla mano, all’interno delle aree e han pestato i reclusi. Cinque sono stati i feriti, uno dei quali, proprio ieri, aveva ingerito per protesta del sapone e delle lamette.
Sentiamo il racconto dell’accaduto da uno dei ragazzi detenuto nel Cie romano:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/rivolta_pg.mp3]
Le righe che seguono sono delle note scritte da Andrea, redattore di Macerie arrestato il 3 giugno e da allora rinchiuso prima a Ravenna, poi a Torino e infine Asti. Date le circostanze, sta guardando la televisione, un’attività alla quale crediamo non fosse particolarmente avvezzo. Abbiamo ricevuto degli appunti a partire da una notizia data al Tg regionale, e abbiamo deciso di pubblicarli. Perchè, di tanto in tanto, ricordare che la falsificazione in atto del linguaggio ha raggiunto proporzioni che si prendono ormai gioco del buon senso, non è un esercizio inutile.
[4/7/2014]
«Troppo pericolosi, nessun decollo fino a nuovo ordine». Così titola stasera il tg regionale per raccontare ai piemontesi la decisione dell’esercito americano di bloccare temporaneamente i voli degli F35, dopo che uno di questi è andato a fuoco su una pista militare della Florida, in fase di decollo, a causa di una perdita d’olio. Incidente – e non è il primo – provocato da un errore di progettazione, che ha mandato in fibrillazione non solo i pezzi grossi del pentagono ma anche, più vicino a noi il primo cittadino di Cameri e i sindaci piemontesi. A Cameri, come sapete, si assemblano gli F35 e questa notizia dall’America arriva proprio ora che pure il Ministero della Difesa italiano fa le bizze, mettendo in dubbio parte delle commesse e della produzione.
(more…)

Ieri mattina sono stati arrestati tre compagni di Milano, Lucio, Graziano e Francesco, accusati di aver partecipato all’azione contro il cantiere di Chiomonte, lo stesso episodio di cui sono imputati anche Claudio, Chiara, Mattia e Niccolò. I mandati d’arresto sono stati spiccati dall’immancabile duo Padalino-Rinaudo. Al momento non c’è stato ancora modo di visionare le carte giudiziarie per capire quali siano precisamente i capi d’imputazione, secondo i giornali risultano imputati di danneggiamento, incendio, violenza a pubblico ufficiale, dotazione e fabbricazione di ordigni esplosivi o da guerra. In attesa di avere le idee più chiare su quali siano le accuse, possiamo però dirvi che Lucio e Francesco, ristretti a Milano, hanno già visto l’avvocato e sono in sezione con altri prigionieri. Graziano invece, arrestato a Lecce, lo ha solo potuto sentire per telefono. Stanno tutti bene e, se volete salutarli, gli indirizzi a cui scrivere sono questi:
Graziano Mazzarelli C.C. via Paolo Perrone, 4 Borgo San Nicola – 73100 Lecce
Francesco Sala e Lucio Alberti C.C. “San Vittore”, P.za Filangeri 2 – 20123 Milano
10 luglio. Nella notte diciotto nigeriani presenti all’interno dell’area viola del Cie di Corso Brunelleschi vengono prelevati e portati all’areoporto di Fiumicino. Lì, insieme ad altrettanti loro connazionali prelevati dal centro di Ponte Galeria, vengono imbarcati su un volo della compagnia MistralAir e deportati in Nigeria.
Dopo il corteo del 14 giugno un’altra iniziativa nelle strade di Aurora, a poche decine di metri dall’ultima casa occupata in zona. Un’occasione per dare qualche aggiornamento, dopo la sentenza del Tribunale del Riesame, sulla situazione dei compagni arrestati, e per parlare della lotta contro gli sfratti che, a dispetto di poliziotti, pm e giudici, continua.
L’appuntamento è per sabato 12 luglio, alle 18, all’angolo tra corso Giulio Cesare e corso Emilia.
Qui puoi leggere il volantino dell’iniziativa.
10 luglio. Ennesima aggressione ad un controllore. Nella stazione della metro XVIII dicembre, un ragazzo cerca di scavalcare i tornelli, ma viene inseguito e fermato da un addetto della GTT. Stando alla testimonianza di quest’ultimo, il ragazzo, sprovvisto di biglietto, gli ha sferrato calci e pugni per poi fuggire salendo su un vagone della metro. I colleghi del controllore, però, avevano già bloccato i convogli della metropolitana e hanno prontamente fatto intervenire le forze dell’ordine.

2 luglio. Roma. Nella notte viene incendiato un ufficio vendite della ditta Progedil che sta realizzando un nuovo centro residenziale. Le fiamme che si sprigionano dal gabbiotto sono dedicate a tutti gli arrestati, i ristretti e gli indagati nell’ operazione torinese del 3 giugno.
1 luglio. Bologna. Le vetrine di una filiale della Carisbo vanno in frantumi per ricordare le responsabilità della banca, affiliata al colosso Intesa San Paolo, in grandi opere e processi di riqualificazioni in città e per esprimere solidarietà e vicinanza agli arrestati di Torino e Bologna.
8 giugno. Pré Saint-Gervais e Pantin (Parigi). Sotto una grandine battente sono stati sabotati a colpi di martello e con della schiuma espansa otto bancomat, e due agenzie immobiliari hanno visto cadere le loro vetrine. Di frequente la solidarietà travalica i confini nazionali, questa volta regala calore a tutti i colpiti dall’operazione di polizia del 3 giugno a Torino.
(more…)
9 luglio. Una signora ha tentato di buttarsi dal palazzo dell’ Agenzia delle Entrate dopo che le era stata consegnata una cartella esattoriale da 60 mila euro. Il gesto disperato è stato bloccato da alcune persone che facevano la coda agli sportelli.
8 luglio. Un detenuto della sezione “Transiti” del carcere di Vercelli, portato all’ospedale Maria Vittoria per una visita specialistica a una gamba, ha tentato la fuga proprio dalle corsie della struttura sanitaria. È stato però riacciuffato dopo pochi metri, probabilmente anche a causa della gamba dolorante. Il detenuto è stato poi ricondotto in carcere, malmenato dai secondini e riportato nella sua cella.
Ora ai “Transiti”, ci sono due controlli giornalieri delle sbarre nelle celle e la scorta per andare a farsi la doccia.