E se la paura cambiasse di campo?

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«12/6/2014

 

Chi ogni giorno per le strade del quartiere coarta la libertà di muoversi?

Abito a Porta Palazzo ed inevitabilmente incrocio la ronda interforze che va a caccia di senza documenti da ingabbiare in un CIE, svolto l’angolo, entro in piazza e vedo un gruppo di vigili che fanno smontare i piccoli banchetti dei venditori abusivi di menta, fanno fuggire le signore con i carrellini pieni di pane, msemen e botbot. Salgo sul 4 per arrivare velocemente fino in Barriera, lì i controllori aggressivi tachentano e spintonano fuori chi non ha i soldi per il biglietto. Rimane da prendere il 51, lento, con passaggi più radi, carico di persone.

Chi ogni giorno minaccia e spaventa?

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Annegare per fuggire

20 giugno. Durante un controllo antidroga nella zona dei Murazzi, un uomo, per sottrarsi alla polizia, si è gettato nelle acque del Po, senza più risalire. I pompieri hanno poi ritrovato il suo corpo senza vita all’altezza del ponte di Corso Vittorio.

Sgombero corso Traiano

18 giugno. Un centinaio di Carabinieri hanno fatto irruzione nella casa occupata in corso Traiano 128, sgomberandola. La palazzina, vuota da anni e inutilizzata dalla proprietà, dal luglio scorso era abitata da 13 famiglie.

Nella tinozza

Dalla sezione D del carcere delle Vallette un comunicato di Nico, arrestato anche lui per l’ inchiesta del 3  giugno.

 Aggiornamento 19/6/14:

Nico martedì non è rientrato dall’aria. I secondini lo hanno riportato dunque di peso in cella. L’ispettore lo ha minacciato di fargli “rapporto” e così, mercoledì, Nicolò ha iniziato lo sciopero della fame.

 

Domenica 15 Giugno 2014, carcere delle Vallette, Torino.

«Mi chiamo Nicolò Angelino. Sono stato arrestato martedì 3 giugno a Torino durante un’operazione di polizia mirata a stroncare la più bella avventura della mia vita.

Vana illusione della procura. 

Da quel giorno sono chiuso in una cella singola del blocco D. Pulita, ritinteggiata e profumata. Da voltastomaco. Il blindo è aperto ma il cancelletto è chiuso 23 ore al giorno. Si apre e si richiude solamente quando vado a fare la mia ora d’aria.

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Ancora

17 giugno. Tutto liscio, ancora una volta, per la banda che riesce a entrare senza problemi in supermercati e banche e svuotarne le casseforti. Questa notte, a essere svaligiati, sono stati due punti vendita Carrefour, uno a Torino e l’altro a Grugliasco, entrambi controllati dalla agenzia di sicurezza “Allsystem” (già Mondialpol), che non ha fatto altro che prendere atto del furto la mattina.

San Paolo a Cremona

17 giugno. Cremona. Ricoperta di vernice rossa e di scritte solidali con Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia, una filiale della banca Intesa San Paolo.

Sugli arresti, da dentro

«10/6/2014,
Cuneo.

 

Sono 27 gli episodi incriminati, attraverso cui le autorità, il 3 giugno scorso, hanno spiccato 17 arresti, 12 in carcere e 5 ai domiciliari, 4 obblighi di dimora e 4 divieti di dimora da Torino e 4 obblighi di firma. Sotto inchiesta è finita la lotta contro gli sfratti, sviluppatasi nelle strade di Porta Palazzo, Aurora e Barriera di Milano a Torino.

Il racconto che emerge nelle pagine contenenti gli appunti degli imbrattacarte di Questura, Procura e tribunale non è certo molto avvincente e non riesce neanche lontanamente a descrivere i contorni di questa lotta. Sarebbe del resto stolto attendersi qualcosa di diverso da questi grigi scribacchini.

Spulciando però tra le 200 e rotte pagine dell’ordinanza di custodia cautelare, si scopre che anche un uomo di tribunale può scrivere qualcosa degno di nota.

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Il PD difende i ricchi

16 giugno. Bologna. Nella notte viene imbrattato con vernice rossa il muro della sede del PD di Via delle Grazie, sul quale ora sta scritto «Il PD difende i ricchi contro i poveri». Non è certo la prima volta che le sedi del Partito Democratico della zona vengono colpite, addirittura alcune hanno subito più volte degli imbrattamenti, come la “Cento Passi” dell’Arcoveggio e la “Allende” di Casaralta, alla Bolognina Centro, fino alla “Gandhi” di Croce Coperta. Le azioni si sono allargate fuori quartiere alla “Ragazzi di Utoya” di via Andrea Costa, alla “Passpartout” di piazzetta della Pioggia, alla Cirenaica, a San Donato, fino a Ozzano Emilia.

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Il filo della lotta

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Centinaia di persone (poche o molte, a seconda che si leggano i giornali o si sia visto passare il corteo sotto casa) hanno ripercorso, nel pomeriggio di ieri, le strade di Barriera di Milano, Aurora e Porta Palazzo, i quartieri in cui, negli ultimi anni, si sono intrecciate lotte e resistenze contro gli sfratti, gli sgomberi e i rastrellamenti di chi non ha i documenti in regola. Ma non solo.
Sono gli stessi quartieri su cui, ogni giorno, camminano persone che, per tirare avanti, si arrangiano come possono, alcuni stendendo un telo ad un mercato abusivo, alcuni rubacchiando. Quelle che, insomma, hanno più probabilità di finire in carcere.

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Il furto perfetto

15 giugno. Svaligiato il caveau del Docks di via Amedeo Di Francesco, grande magazzino all’ingrosso in zona Vallette. A pochi minuti di distanza dalla scoperta, alla banca CariParma di piazza Respighi, zona Barriera di Milano, gli uomini della sicurezza hanno trovato le casseforti aperte, ma, questa volta, il contenuto era ancora lì. Gli inquirenti affermano che la banda è responsabile di altri 16 furti simili, tra supermercati e banche, sempre aperti con tanto di chiavi e combinazioni. Le indagini si preannunciano laboriose.