Là nel cantiere c’è un compressore…

14 maggio. Val Clarea. Una sessantina di persone si dà appuntamento davanti alle reti del cantiere per mettere in scena una commemorazione funebre in memoria del compressore a un anno esatto della sua “scomparsa”. I poliziotti bloccano già il ponte della Clarea visibilmente scocciati (forse avrebbero preferito guardarsi la finale che si sta giocando a Torino), mentre tra cori, fiaccole e petardi i NoTav riprendono familiarità con i sentieri. Nell’aria si percepisce la voglia di tornare di nuovo tra quei boschi, qualcuno tra i più impazienti già si copre il volto e stuzzica con piccoli laser le svogliate truppe. (more…)

In migliaia per Chiara, Claudio, Mattia e Nicco

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Migliaia di persone, provenienti da tutta Italia, scese in piazza a Torino in solidarietà con quattro compagni arrestati e accusati di terrorismo. Al di là del numero effettivo di partecipanti – cinquemila, diecimila, ventimila, e chi più ne ha più ne metta – quello di sabato 10 maggio è stato comunque un corteo grande e composito, che con linguaggi diversi ha rivendicato l’azione per cui i quattro saranno presto processati, senza scadere nell’innocentismo o nel vittimismo da montatura giudiziaria, rinviando contemporaneamente al mittente, come si suol dire, l’accusa di terrorismo.

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Frontex, di nuovo

Nuovo volo Frontex per Lagos questa mattina, a meno di due mesi dall’ultimo. In totale sono stati deportati una quarantina di nigeriani, per la maggior parte sbarcati nelle scorse settimane sulle coste siciliane e smistati tre giorni fa nei Cie di Torino e Roma. La loro reclusione è stata così breve da non permettere ai reclusi, e ai loro avvocati che non li hanno neanche potuti incontrare, alcun tipo di ricorso contro il decreto di espulsione.
Nel Centro di Torino, per evitare proteste come successo in passato, la polizia è entrata nelle aree nel cuore della notte, verso le tre e mezza. A Roma, i reclusi sono stati prelevati prima della colazione, intorno alle nove. Qui la situazione è stata più movimentata e un recluso si è gravemente ferito sbattendo la testa contro la porta della cella: portato in infermeria d’urgenza, tutto insanguinato, è stato fasciato e sistemato alla buona e portato con gli altri all’aeroporto. (more…)

Dalla ciminiera

13 Maggio. Torino. Nella notte qualche impavido arrampicatore si cala da un’alta ciminiera per fare una grossa scritta. Con la luce del giorno tutto il quartiere può leggerne il contenuto: Chiara, Claudio, Mattia, Nico Liberi.

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Tende e sacchi a pelo

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13 maggio. Giusto prima dell’ora di pranzo, un grosso gruppo di famiglie sotto sfratto, o già sfrattate, e militanti degli sportelli per la casa cittadini, occupa la sede Assessorato alle Politiche abitative del Comune. (more…)

Come Dio comanda

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Ferrara, 15 Aprile 2014

«Il 22 maggio prenderà il via il processo a nostro carico, a poco più di un anno dal sabotaggio di cui siamo accusati, per ribadire che lo Stato c’è ed è efficiente.
Sarà una grande giornata, un grande evento, di quelli in cui si possono esibire le toghe e le divise delle grandi occasioni. Se fino ad oggi a finire sotto processo erano stati i fatti specifici, non le legittime ragioni di una valle, ora che queste hanno cozzato con le ragioni di Stato non paiono più così legittime.
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Sfratto eseguito!

13 Maggio.  Intorno alle 9 del mattino ufficiale giudiziario, poliziotti in borghese, agenti della digos e fabbro si presentano davanti alla porta di una signora marocchina per eseguirne lo sfratto a sorpresa. Questa volta le camionette rimangono lontane dal portone, parcheggiate un po’ più in là lungo la via, a sorvegliare che tutto fili liscio. La porta della donna resiste solo una decina di minuti poi gli indesiderati visitatori entrano. Sfratto eseguito, se ne vanno agenti e mezzi; resta solo la signora davanti al portone. Ma la gente a volte si aiuta e un’ amica più tardi le offrirà un tetto da condividere.

Arresti per il 9 dicembre

13 maggio. Quattro persone agli arresti domiciliari, una con l’obbligo di firma e un indagato a piede libero per gli scontri in piazza Castello del 9 dicembre 2013. Le misure, che riguardano quattro ultras e due studenti universitari, sono state spiccate dai pubblici ministeri Borgna, Rinaudo e Padalino, dopo aver visionato i filmati degli incidenti.

Condanna per i blocchi

12 maggio. Un ventiseienne guardia giurata in cassa integrazione viene condannato a sei mesi di carcere per aver partecipato ai blocchi di novembre. La Procura di mesi ne aveva chiesti ventuno, e lo accusava di violenza privata e turbativa di pubblico servizio, per aver bloccato un tassista dicendogli «se non mangio io, non mangi pure tu.» Questa è la terza condanna per le proteste di quei giorni, dopo i sei mesi a un disoccupato di Pianezza e i sedici mesi ad Alessio, un giovane di Avigliana.

«Abbiamo rotto l’acciaio per vedere il cielo»

Dopo 9 mesi di coma farmacologico, è morto in questi giorni il recluso del Cie di Gradisca che era caduto dal tetto mentre cercava di scappare, durante una delle rivolte di Agosto dell’anno scorso. Si chiamava Mejid, aveva 35 anni e arrivava dal Marocco. Nel frattempo, il Cie di Gradisca ha chiuso i battenti da Novembre, dopo l’ennesima ondata di rivolte e incendi. Abbiamo intervistato al telefono uno dei compagni di reclusione e di lotta di Mejid, per ricordare lui e tutti gli altri, le loro rivolte contro le angherie e i soprusi della polizia, per la libertà. E per ricordarci che i responsabili del consorzio Connecting People sono ancora lì, un po’ malridotti ma sempre in pista nella gestione del business della prigionia e delle espulsioni.

Ascolta l’intervista, oppure scarica il file mp3.

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/la_storia_di_mejid.mp3]