12 aprile. Nelle tre sezioni del femminile del carcere delle Vallette è partita una battitura che ha rimbombato per mezz’ora nelle celle e nei corridoi. Pare che non sia la prima compiuta negli ultimi giorni, dall’inizio della mobilitazione lanciata da alcuni detenuti di diverse carceri italiane le prigioniere sono in fermento.
11 aprile. La macchina del direttore dello stabilimento Agrati a Collegno è andata a fuoco due notti addietro. Lo stabilimento è in chiusura su decisione dell’azienda. Le lamentele dei sindacati, secondo cui tali episodi generano «solo ulteriore tensione tra le parti» sono state riferite direttamente a Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro in carica, in visita questa mattina alla fabbrica.
11 aprile. Giornate impegnative per l’ufficiale giudiziario Costantino Granata che, sfratto su sfratto, si deve conquistare l’agognato salario: ma sulla strada tra lui e il suo stipendio la resistenza si intrufola sempre più spesso. Oggi è arrivato in Borgo Vittoria già scortato dalla Polizia; lui nega la proroga, mentre gli agenti fanno il loro chiedendo i documenti agli amici della famiglia sotto sfratto e, non paghi, pure il permesso di soggiorno per i non italiani, sia mai di trovare qualcuno che ne è privo. Sembra tutto finito ma all’improvviso compare un gruppone di solidali e Granata è costretto a darsela di gran lena seguito dal suo personale stuolo di poliziotti, sospendendo così uno sfratto che sembrava già eseguito. (more…)

Nel recarsi al Palazzo di Giustizia per l’udienza contro Claudio, Giobbe e Andrea, probabilmente tanti solidali si saranno domandati se in aula avrebbero avuto modo di vedere Claudio in carne e ossa o se invece avrebbero visto solo la sua immagine su uno schermo. All’arrivo in tribunale poi, un foglio, appeso sulla porta dell’aula prevista per l’udienza, non fa che accrescere questi dubbi. Si legge infatti che il processo è stato spostato in un’altra aula ubicata nei sotterranei, come una decina di giorni fa, quando per la prima volta Claudio aveva presenziato in videoconferenza.
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Se da una parte non si sa ancora con certezza se al processo di domani Claudio parteciperà direttamente o da dietro uno schermo (non ci son state notifiche in questo senso, ma di questi tempi e con questa Procura nulla è mai sicuro), dall’altra si è scoperto che a tirare i fili dei processi via etere è Padalino in persona. Proprio questa mattina Chiara era attesa a Teramo per un vecchio processo e si è scoperto che al Tribunale di là sono arrivate pressioni esplicite dal nostro Pm preferito perché non fosse portata in aula. Padalino non è nuovo a dar consigli irrituali o illegali ai propri colleghi e, se è riuscita a valicar confini di territorio e competenze, questa volta la sua arroganza togata si è dovuta scontrare contro la tecnologia: nel piccolo Palazzo di Giustizia abruzzese non ci sono aule attrezzate e i processi bisogna farli come un tempo. Ora che scriviamo, i compagni stanno aspettando di salutare Chiara, più tardi vi racconteremo come è andata.
Per prepararvi al presidio di domani, al quale vi invitiamo numerosissimi, ascoltate queste ultime novità raccontate nella diretta trasmessa questa mattina da Radio Blackout.
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/20140409-videoprocesso.mp3]
Aggiornamento. Una cinquantina di compagni sono entrati a turno nella piccola aula del Tribunale teramano per salutare Chiara, che è in forma e abbraccia tutti. Il processo è stato aggiornato al 23 di giugno.

Sfratti a sorpresa, sgomberi e denunce non hanno affatto fermato la resistenza contro gli sfratti a Porta Palazzo e Barriera di Milano. Ascoltate l’appello alla città trasmesso questa mattina dai microfoni di Radio Blackout per il presidio di sabato pomeriggio:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/20140409-sfrattati_via_cuneo.mp3]
«La notte scorsa si sono verificati nuovi disordini e proteste nel Centro di identificazione ed espulsione (Cie) del quartiere San Paolo di Bari. Intorno alle due di notte nel modulo 2, in cui sono detenuti 28 tra marocchini e tunisini, i migranti hanno appiccato il fuoco ai materassi. Poliziotti e militari hanno subito chiamato i vigili del fuoco. Indaga la polizia. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza che si registra nella struttura. Quest’ultima è al centro di un processo civile e rischia di essere chiusa dal Tribunale di Bari».
Adnkronos
7 aprile. Un recluso del Cie di corso Brunelleschi viene colpito da una crisi epilettica, ma come spesso accade i responsabili del Centro si rifiutano di soccorrerlo. A fargli cambiare idea ci pensano ancora una volta gli altri reclusi, che per protesta iniziano una battitura: pur essendo in pochi, dal momento che il Centro è ancora mezzo distrutto e praticamente vuoto dopo le rivolte degli ultimi mesi, fanno abbastanza casino da convincere la Croce Rossa a portare il recluso all’ospedale.

Come vi avevamo già annunciato dopo il rinvio della settimana passata, questa mattina si è aperto il processo contro un gruppo di compagni accusati di aver tentato di impedire, quasi un anno fa, il fermo di un sospetto ladro di biciclette comunali in mezzo a Porta Palazzo – episodio per il quale da metà ottobre un compagno è agli arresti domiciliari preventivi e altri otto sono stati banditi da Torino.
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Torniamo a distanza di poco più di un mese sul 22 febbraio scorso, per proporvi un gustoso e dettagliato racconto di quanto accaduto quel giorno a Nantes, durante la manifestazione nazionale contro l’aeroporto di Notre Dame Des Landes. Proprio negli ultimi giorni, e precisamente lunedì 31 marzo, sono state arrestate, per aver partecipato a questa manifestazione, nove persone che si aggiungono alle 14 arrestate il 22 febbraio. Chi volesse conoscere meglio questa lotta può consultare il sito Zone A Défendre che è sempre aggiornato e che contiene anche dei testi in italiano, per chi invece volesse ascoltare un racconto a caldo della giornata riproponiamo qui l’intervento a Radio Blackout di una compagna che c’era:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/carla_nantes.mp3]
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