L’ombra di Fassino

28 marzo. Alle sei di sera un centinaio di persone tra uomini, donne e bambini sotto sfratto o già sfrattati, occupanti di case e solidali si danno appuntamento in via Pisa per attendere l’arrivo del Sindaco Piero Fassino, e contestarlo come si deve. Due furgoni della polizia e due cordoni di celerini sbarrano loro la strada, e i manifestanti decidono di farsi sentire con urla, canti, battiture di pali e di coperchi e slogan come «basta sfratti!» e «Fassino ha paura e chiama la Questura!». Quando dopo più di un’ora di baccano ormai è chiaro che Fassino o non si farà vedere, o è entrato alla conferenza dal retro e di soppiatto, il presidio si trasforma in un rumoroso corteo per via Bologna, lungo la Dora, via Perugia, corso Palermo e corso Brescia.

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La procura dei Gobbòn

Che il Pm Antonio Rinaudo fosse un tifoso juventino è cosa nota, anche se la sua intimità con Moggi non è la cosa più imbarazzante risaputa sul suo conto. Ma che arrivasse a far richiedere dalla Digos il posticipo di un processo per «terrorismo» per evitare la coincidenza con la finale della Europa League… be’ questo non lo avremmo mai e poi mai immaginato. La partita si giocherà infatti proprio a Torino la sera del 14 maggio e, a quanto sostengono anche i migliori bookmakers abusivi della piazza, la Juventus è sicuramente tra le favorite. Scommettiamo che Rinaudo, essendosi già procurato in qualche modo i biglietti per la partita, preferisce per scaramanzia non prendere impegni che gli impediscano di recarsi allo stadio? Pare infine che l’inizio del processo potrebbe essere fissato per giovedì 22 maggio: per l’occasione, Rinaudo chiederà di far slittare l’apertura dei seggi per le Elezioni Europee.

(Scherzi a parte, è la prima volta che vediamo un processo slittare non per l’assenza dei testimoni o per difetti nelle notifiche ma per mancanza di celerini. Certamente è indice del clima che si respira in Procura, e che ci fan respirare anche a noi, ma è anche un bel guanto di sfida lanciato al movimento. Staremo a vedere come andrà a finire.)

Caselli contestato in Calabria

26 marzo. Cosenza. All’interno dell’università, Caselli partecipa a un incontro su “Mafie, istituzioni, poteri forti”. Chissà se, lontano dal Piemonte, pensava di non trovare nessuno a contestarlo. Ad ogni buon conto alcuni studenti non hanno gradito la presenza dell’ex procuratore e gli hanno preparato alcuni striscioni di accoglienza che ribadiscono la solidarietà agli arrestati («liberi tutti, liberi subito»), rispediscono al mittente l’accusa di terrorismo («in Valle nessun terrorista») e ricordano che la lotta contro l’Alta Velocità non è solo un affaire valsusino («dalla Calabria alla Val Susa, siamo tutti No Tav»).

Dalle vetrine

1_accordion_drogheria_lavazza.jpgCome vi abbiamo già accennato, il pomeriggio di questo venerdì il sindaco Fassino lo passerà in mezzo a Borgo Aurora. Sarà impegnato in un dibattito sul “futuro della città” organizzato dal Circolo dei Riformisti, una sezione di partito che il vecchio craxiano Giusi La Ganga ha deciso di nascondere nel retro di un bar, il “Fabian Café”, giacché di questi tempi le sezioni di partito sanno un po’ di muffa e qualcosa di nuovo bisogna pur inventarsi.
Chissà quante volte il sindaco Fassino è venuto dalle nostre parti senza che neanche ce ne accorgessimo, ma questa volta lo abbiamo intercettato per tempo e vorremmo approfittarne per dire pure noi qualche cosa sul futuro della città – o per lo meno sul futuro di quel pezzettino di città che si vede dalle vetrine del bar nel quale il signor Sindaco terrà la sua conferenza.
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Ancora bidelle

26 marzo. Deluse dalla trattativa nazionale definita “inefficace”, le bidelle delle cooperative che si erano incatenate davanti al Comune il mese scorso, tornano all’attacco. Da stamattina le lavoratrici occupano un’aula della scuola elementare Fontana in via Buniva e dal balcone spiegano a genitori e passanti che da lì non se ne andranno fino a quando non avranno notizie concrete e rassicuranti da Roma. E, forse, questa volta non basterà una proroga mensile ai tagli previsti nel settore a smobilitarle.

Lontano dal centro

25 marzo. Con una delibera di giunta promossa dagli assessori Curti, Mangone e Passoni il Comune ha stretto un accordo con la Regio Parco srl, proprietaria dello Scalo Vanchiglia, per potervi spostare, nel prossimo futuro, il mercato della domenica di Porta Palazzo. Sembra che a Palazzo Civico nutrano la speranza di trasferirvi anche una parte del mercato del sabato.

Sedici mesi

25 marzo. A tanto è stato condannato, con il beneficio della condizionale e dopo aver scelto il rito abbreviato, Alessio, arrestato lo scorso 9 dicembre durante la sassaiola contro la polizia davanti alla sede della Regione Piemonte in piazza Castello. Dopo più di cento giorni di prigionia, di cui una buona metà trascorsi in cella con Mattia, in serata è finalmente uscito dal carcere delle Vallette.

Alle donne e agli uomini della Val di Susa

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«Alle donne e agli uomini della Val di Susa

Domenica sono salita a Venaus e vi ho conosciuto.
Siete tanti, molti della mia età. Avete ringraziato me e gli altri genitori per aver messo al mondo e cresciuto i nostri figli così come sono.
Mi avete fatto sentire orgogliosa, vi ho scoperti orgogliosi.
Orgogliosi della vostra terra, dei vostri valori del vostro lavoro e della vostra lotta.
Uno di voi mi ha detto: “Noi siamo gente umile, semplice, unita e se anche non ci conosciamo tutti per nome, ci riconosciamo.”
E così voi e i nostri figli vi siete incontrati e riconosciuti.

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Caltanissetta, tentativo di fuga e sassaiola

«Notte di tensione, l’ennesima, nel perimetro del Centro di identificazione e di espulsione di Pian del Lago, a Caltanissetta. Questa notte, intorno alle tre, una quarantina di immigrati hanno tentato la fuga arrampicandosi sulla recinzione mentre altri hanno lanciato sassi contro i militari dell’Esercito addetti alla sorveglianza della struttura. Non ci sono stati feriti, ma ingenti danni hanno riportato i veicoli dell’Esercito Italiano colpiti dalla fitta sassaiola. A tagliare la corda sono stati tunisini ed egiziani, ma il tentativo di evasione è stato neutralizzato in tempo dalle forze dell’ordine che dopo un’ora hanno riportato la tregua insieme agli operatori della cooperativa Auxilium e ai funzionari della Questura che hanno mediato con i rivoltosi. Attualmente il Cie nisseno ospita 82 clandestini in attesa di essere espulsi dal territorio italiano. I tentativi di fuga non a caso avvengono alla vigilia degli espatri nelle rispettive nazioni dei profughi ristretti».

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