27 febbraio. La Digos di Torino consegna alla Procura una lista di una quarantina di indagati per resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata durante i disordini tra il 9 e l’11 dicembre 2013. Dopo le perquisizioni di inizio febbraio, sale così a 140 il numero di indagati dai pm Rinaudo e Padalino.
26 febbraio. Continua il presidio delle lavoratrici delle cooperative della scuola che ieri si sono incatenate davanti al Comune per protestare contro i tagli nel settore, a partire da inizio marzo. Passata la prima notte all’addiaccio, le bidelle non demordono e chiedono di essere ricevute. Già una prima passerella di politici e rappresentanti statali si è vista ieri, con il Prefetto che concede a una delegata delle incatenate di salire e assessori vari che passano a rassicurare tra un sorriso e l’ altro. Le bidelle sono supportate calorosamente dagli alunni, dai genitori e dalle maestre delle scuole in cui lavorano, che hanno portato in piazza tende, thermos e un po’ di solidarietà.
Quattro giorni dopo l’evasione della settimana scorsa, nella notte tra martedì 25 e mercoledì 26 febbraio una trentina di reclusi hanno tentato nuovamente la fuga dal Cie di Trapani. Purtroppo la polizia, presente in forze, è riuscita a bloccarli tutti.
E a proposito di tentate evasioni, in otto hanno provato a scappare dal Cie di Roma nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 febbraio, a una settimana di distanza da un precedente tentativo finito male. Sfruttando un vecchio buco nel muro, ricordo di una fuga passata, i fuggiaschi sono riusciti a raggiungere il perimetro del Centro, dove però l’allarme è scattato facendo accorrere la polizia. Dopo aver passato tre giorni in isolamento, oggi gli otto sono stati rimessi in sezione con gli altri reclusi.
Aggiornamento – 27 febbraio. Ancora un tentativo di fuga dal Cie di Trapani, nella notte tra mercoledì 26 e giovedì 27 febbraio: in 7 scavalcano le recinzioni, la polizia ne cattura 2, ma in cinque riescono a riconquistare la libertà.
Aggiornamento – 1 marzo. Nella notte tra il 28 febbraio e il 1 marzo altri due reclusi scavalcano le recinzioni e fuggono dal Cie di Trapani.
26 febbraio, Castellamonte (TO). Diverse scritte contro il Tav e in solidarietà ai quattro accusati di terrorismo compaiono nella notte. Particolare sdegno suscita l’imbrattamento di un distributore di acqua.

24 febbraio. L’arcivescovo Nosiglia ha espresso la sua preoccupazione e ha mandato una circolare a tutti i preti Chiese svaligiate, Nosiglia “Non si escludono funzioni strane”
„della diocesi e della provincia, invitandoli a custodire il Santissimo in luoghi sicuri. Sono infatti cinque, da Natale, i furti Chiese svaligiate, Nosiglia “Non si escludono funzioni strane”
„avvenuti nelle chiese del Torinese. Oggetto del bottino: pissidi, calici, ostie e persino un tabernacolo, sradicato dal muro a cui era infisso con dei tasselli. I furti sono avvenuti negli istituti religiosi di Collegno, Grugliasco, Rabaudengo Chiese svaligiate, Nosiglia “Non si escludono funzioni strane”
„e poi nelle chiese “Madonna di Pompei”, in via San Secondo 90, e “Beata Vergine delle Grazie”, in zona Crocetta. Per quest’ultima chiesa, il parroco parla di «due tentativi di furto negli ultimi due mesi; l’ultima volta, per dispetto, durante la messa domenicale delle 18 i ladri hanno inondato tutto con la polvere degli estintori». Al piano terra della Curia del Santo Volto, invece, sono stati presi di mira i distributori di bevande.


Dagli arresti del 9 dicembre ad oggi non son passati due giorni senza una iniziativa ad una sede del PD da qualche parte in Italia, o ad una filiale della banca Intesa San Paolo, o ad una delle ditte implicate nella realizzazione del Tav. E poi striscioni, manifesti, cessi intasati, bancomat sabotati, treni bloccati, contestazioni… in Valle e nelle città a dimostrare, senza alcuna centralizzazione, che la miglior difesa è l’attacco. A memoria non ricordiamo una mobilitazione simile in risposta a degli arresti di compagni.
In mezzo a questo percorso il 22 febbraio, l’altroieri, la giornata lanciata dalla Valle in solidarietà con Chiara, Nicco, Mattia e Claudio: migliaia di persone in strada in più di 40 tra città, paesi e paesini e, ancora, blocchi e striscioni e picconate. Un gran bel modo di rispedire al mittente le accuse di terrorismo, di chiedere la liberazione degli arrestati, di rivendicare a voce alta la pratica del sabotaggio. Alla faccia di Padalino e Rinaudo, che avrebbero voluto vedere i nostri dentro abbandonati e la gente fuori impaurita e scoraggiata.
Ecco qui sotto alcune righe sul 22 febbraio, sintetiche ed incomplete: ci perdoni chi è stato dimenticato. E qui, giorno per giorno, di nuovo le tante piccole iniziative: dal 23 febbraio in poi…
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23 febbraio. Pisa. Imbratta la sede del Pd di San Marco-San Giusto con scritte no tav.

23 febbraio. Torino. Nella notte, a poche ore dal corteo spuntano diversi striscioni in solidarietà con Claudio, Chiara, Niccolò e Mattia. Vicino alla stazione Dora, nei pressi di piazza Statuto, su corso Marche e poi anche fuori città, a Caselle torinese e a Germagnano.
23 febbraio. Bari. La notte prima delle primarie un circolo del Partito Democratico viene imbrattato con scritte sulle serrande e vernice sull’insegna.

23 febbraio. Roma. Più di cento persone si ritrovano nel pratone davanti alla sezione femminile per salutare le compagne in Alta Sorveglianza e tutte le detenute. Ai solidali si sono uniti, nel corso del presidio, alcuni parenti e amici per salutare le proprie care rinchiuse.