Cavalcavia
20 febbraio. Gallarate. Sui cavalcavia della statale 336 per Malpensa vengono appesi alcuni striscioni in solidarietà con i quattro arrestati.
20 febbraio. Gallarate. Sui cavalcavia della statale 336 per Malpensa vengono appesi alcuni striscioni in solidarietà con i quattro arrestati.
20 Febbraio. Bergamo. Un gruppo di ignoti solidali prende in prestito, senza chiedere il permesso, lo spazio pubblicitario di alcuni bus delle principali linee urbane della città per trasmettere messaggi di solidarietà con i quattro arrestati di dicembre.
20 febbraio. Bologna. Compaiono numerosi striscioni sui cavalcavia dell’autostrada, della tangenziale e sui viali della città sulla legittimità del sabotaggio, contro l’isolamento di Claudio e in solidarietà con i compagni arrestati.
20 febbraio. Trento e Rovereto. Numerosi striscioni in solidarietà con i quattro compagni sono apparsi su ponti e cavalcavia.
Claudio può rimanere in isolamento perché in realtà non è in isolamento. Mattia e Niccolò possono continuare a non incontrarsi. E tutti e quattro possono continuare a non fare i colloqui con i propri familiari. Queste le risposte che il Giudice per le indagini preliminari Federica Bompieri ha fornito all’istanza presentata dagli avvocati contro le condizioni di detenzione particolarmente afflittive di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò.
20 febbraio. Roma. Nel piazzale interno della stazione Tiburtina, completamente ristrutturata proprio per dedicarla ai treni ad alta valocità, si svolge un presidio-assemblea. Con striscioni, volantinaggi, interventi al microfono si esprimono le ragioni dell’opposizione all’alta velocità e la solidarietà ai quattro compagni. Il presidio si trasforma poi in un corteo spontaneo per le strade della città.
«12 febbraio 2014
[…] Per quanto lo aspettassimo il trasferimento è arrivato come un ladro di notte (solo meno gradito). Erano le 5.30 circa, io dormivo di un sonno molto leggero, perché sapevo che quel giorno avevo un’udienza a Milano, ma ancora non sapevo se mi ci avrebbero portato o meno, così quando ho sentito lo spioncino del blindo aprirsi, mi sono svegliato subito. Una guardia si affaccia e mi dice:
“Zanotti, preparati che tra mezz’ora devi partire.”
Convinto che si trattasse dell’attesa traduzione in tribunale sono saltato giù dal letto contento. Avrei visto tanti amici che non vedevo da un pezzo e mi sarei fatto un giro fuori dal carcere. Attento a non svegliare il mio concellino (il quale comunque non lo svegliavi neanche a cannonate) mi sono lavato, vestito e poi mi sono seduto per sgranocchiare un minimo di colazione. Ero quasi emozionato, pronto per il mio primo viaggio sul blindato che non fosse il breve tragitto Vallette-Tribunale di Torino. Poi si riabbassa lo spioncino e si affaccia un seconda guardia che mi chiede se sono pronto. Rispondo di sì e chiedo se posso portare con me dei biscotti per la trasferta.
La guardia mi osserva stranita e mi risponde:
“Forse non hai capito. Devi portare t-u-t-t-o, sei partente.”
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19 febbraio, Torino. Un’altra sede del Pd imbrattata nella notte con scritte contro il Tav e in solidarietà agli arrestati. Questa volta tocca a quella di via Ormea nel quartiere San Salvario.
19 febbraio. Trento. Diversi autobus hanno portato per ore a Trento e nei dintorni messaggi come “Terrorista è lo Stato”, “Chiara, Mattia, Nico e Claudio liberi”, “Sabotare è bello e giusto”, “Accendi anche tu una trivella e sarai più felice”…
19 febbraio. Gli uffici della DIGOS nella Questura di Torino sono parzialmente allagati. Il sindacato SIAP dà la colpa alle infiltrazioni di acqua piovana causata dalle piogge degli ultimi giorni.