Striscioni
18 febbraio. Bergamo. Nella notte diversi striscioni in solidarietà con i quattro arrestati vengono appesi nella notte per ricordare che «Terrorista è lo Stato».
18 febbraio. Bergamo. Nella notte diversi striscioni in solidarietà con i quattro arrestati vengono appesi nella notte per ricordare che «Terrorista è lo Stato».
18 febbraio, Lecce. Nel pomeriggio un gruppo di anarchici blocca il treno Frecciarossa per Roma delle 16.50, provocando un ritardo di una buona mezz’ora.
18 febbraio, Lecce. Nella notte ignoti imbrattano la sede del Partito Democratico con vernice e scritte come «No Tav», «No Tap» e «Compagni liberi»
Rivolta dentro al Cie di Vincennes, alla periferia di Parigi, nella notte tra giovedì e venerdì 14 febbraio. I reclusi, barricati nelle stanze, mettono fuori uso le telecamere di sorveglianza e lanciano estintori, porte e mobili contro la polizia, che era arrivata in assetto antisommossa alle 4 di notte per espellere uno dei prigionieri. All’indomani della rivolta, cinque prigionieri risultano feriti dalle manganellate della polizia e l’espulsione viene eseguita. Molti prigionieri entrano in sciopero della fame per protesta. Nei giorni seguenti, due rivoltosi vengono condannati a due e quattro mesi di galera, entrambi per aver scardinato una porta, uno per essersi rifiutato di sottoporsi all’esame del Dna.
La notte dopo la rivolta, alcuni fuochi d’artificio vengono esplosi fuori dal centro. La polizia ferma cinque persone che si trovavano in auto nel bosco di Vincennes. Accusati di “assembramento armato”, travisamento, rifiuto di fornire le proprie impronte digitali, di farsi fotografare, di sottoporsi all’esame del Dna, tre di loro vengono sottoposti all’obbligo di dimora nella regione di Parigi e al divieto di incontro tra loro; altri due vengono arrestati e trasferiti nel carcere di Fleury-Mérogis.
Per i cinque solidali, il processo è stato rinviato al 24 marzo. Un presidio di solidarietà viene indetto a Barbès alle 8 di sera di martedì 18 febbraio.
18 febbraio. Ancora due spaccate messe in atto a Torino, entrambe in C.so Belgio. La prima avviene alle nove di sera, quando due uomini sollevano indisturbati la saracinesca di un negozio, sfondano la vetrina e prelevano l’incasso. Poco più avanti sulla via, nella notte tra domenica e lunedì, è invece colpito il grosso supermercato Ekom, la cui cassa continua viene direttamente divelta e portata a casa. Il tutto senza conseguenze.
18 febbraio. Amara sorpresa per il consigliere Garcea (Fratelli d’Italia) dopo la seduta del consiglio della circoscrizione 6. Sale sulla sua Mercedes parcheggiata in Via San Benigno, in zona Regio Parco, e scopre che qualcuno, con un’arma da taglio, gli ha bucato una gomma.
18 febbraio. Venezia. Visita No Tav in alcune filiali della Cassa di Risparmio di Venezia, banca del gruppo Intesa San Paolo, in solidarietà con i quattro arrestati. Intrattenendosi con i dipendenti agli sportelli e provocando lunghe code, i solidali hanno costretto alcune filiali a chiudere anticipatamente.
Ogni martedì uno sfratto a sorpresa? Non si possono fare previsioni, ma è evidente l’impegno e la costanza di Comune e Questura quando c’è della gente da buttare in strada. Dopo le camionette della settimana scorsa a San Salvario, oggi è il turno della Barriera di Milano, dove i reparti della Celere si sono presentati intorno alle nove del mattino tagliando in due via Leinì, isolandola da corso Vercelli e corso Giulio Cesare, per prendersela con una coppia con un bambino. Entrati in casa, hanno impedito che venissero avvertiti i solidali della zona in modo da poter lavorare in santa pace e poi, restituite le chiavi dell’appartamento al legittimo proprietario, se ne sono andati lasciando gli ex-affittuari nell’androne. Impossibile una resistenza sul momento, dunque, e velocissimi i tempi di esecuzione giacché la procedura di sfratto regolare era stata sospesa poco più di un mese fa. Solo quando tutto è finito, dunque, si riesce ad intavolare una prima risposta, con un piccolo corteo che percorre le strade della Barriera tra corso Novara e corso Giulio Cesare fino al mercato di piazza Cerignola: altre famiglie sotto sfratto e solidali per protestare contro questo nuovo attacco alla resistenza. La Digos segue i manifestanti a pochi isolati di distanza e, nonostante la situazione sia tutto sommato tranquilla, non rinuncia ad esibire un po’ di muscoli questurini richiamando due camionette, che arrivano però quando il corteo oramai è terminato.
Ascolta la diretta trasmessa da Radio Blackout:
Aggiornamento ore 23.00. Si scopre che gli sfratti a sorpresa eseguiti durante la giornata sono stati, in realtà, due. Dopo via Leinì, difatti, le camionette si sono recate in via Marchesi Visconti, in Borgo Vittoria: stessa scena, ma non hanno trovato nessuno in casa. L’affituario moroso, che si era visto anche lui sospendere lo sfratto, ha scoperto di essere stato sfrattato solo qualche ora dopo, tornando a “casa” dal lavoro.
17 febbraio. Bergamo. Sui muri del sottopasso della stazione ferroviaria compaiono grandi scritte in solidarietà con i quattro arrestati.
Qui sotto, ancora una tornata di cartoline ed adesivi da spedire ed appiccicare in solidarietà con Claudio, Nicco, Chiara e Mattia. E mentre i sindacati della Polizia Penitenziaria si lamentano dei petardoni lanciati oltre le reti più esterne del carcere, ascoltate il racconto del corteo contro l’isolamento di Claudio e del saluto sotto al carcere di Ferrara di sabato, trasmesso sulle onde di Radio Blackout:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/rbo_17022014_presidio_ferrara.mp3]