Anniversario No Tav

8 dicembre. 7 anni dopo Venaus, attacco No Tav a tre ditte che hanno interessi nel cantiere per la costruzione della Torino-Lione. Nella notte il cancello della Geo Data di Corso Duca degli Abruzzi 48/e è stato chiuso con un lucchetto, mentre a Leinì, sul cancello di ingresso della Italmatic – che rifornisce le macchinette del caffé per tecnici, operai, poliziotti e militari nel cantiere – è stato appeso uno striscione con la scritta “Niente caffé per chi devasta. No Tav”. Scritta No Tav, poi, sul portone della Marazzato di corso Giulio Cesare, una ditta che si occupa di spurghi ed ha lavorato a Chiomonte.

Libertà

imag1936.jpgUn’ottantina di persone, tra compagni, solidali con le lotte dei prigionieri, amici di reclusi, bambini, ad urlare “Libertà!”. E a scriverla, questa benedetta parola, a lettere infuocate, nel pratone dietro al carcere delle Vallette. (more…)

Il cibo scadente… /2

protesta-ecosol.jpg

«Il cibo scadente lo mangia l’assistente!»: riprendendo lo slogan coniato poco più di una settimana fa dai reclusi del blocco B delle Vallette, una ventina di solidali con i prigionieri in lotta ha fatto irruzione questa mattina nella sede di Ecosol, la cooperativa sociale che gestisce le cucine del carcere torinese. Megafono, volantini e striscione per chiedere conto della pessima qualità del cibo fornito ai reclusi e per dare un’eco ulteriore (dopo le battiture fuori dalle gabbie e le dirette radiofoniche dell’altroieri) alle proteste di queste settimane nelle sezioni maschile e femminile dei Nuovi Giunti delle Vallette.

Non è certo un caso che la Ecosol sia parte integrante della Kairòs di Mauro Maurino, il consorzio immischiato fino al collo nel grande affare della gestione dei Cie. Chi ha la vocazione per il business umanitario è un esperto innanzitutto di mascherature ideologiche e giochi di parole; e così, come Maurino e compagnia coprivano sistematicamente le violenze della polizia a Gradisca sostenendo poi di stare nei Cie soltanto per «fornire servizi alla persona a uomini rinchiusi» -, la Ecosol nelle cucine delle Vallette prepara ogni giorno pasti scadenti per i prigionieri ma poi vanta in pubblico «ricerca e selezione attenta delle materie prime, frutta e verdura fresca di stagione, prodotti locali a filiera corta» quando i prigionieri rimangono ai fornelli e a mangiare sono invece gli invitati ai banchetti delle aziende per le quali fa catering con il servizio dal nome offensivo di “LiberaMensa”.

L’unica risposta data ai dimostranti da una dipendente di Ecosol, questa mattina, è stata indicativa di un’inveterata abitudine alla menzogna: «alle Vallette, da quando ci siamo noi, si mangia molto meglio». Le denunce dei reclusi uscite in queste settimane sono abbastanza crude in proposito e poi vi basterà parlare con qualunque frequentatore abituale delle Vallette (e ce ne sono parecchi sia tra chi legge questo blog che tra chi ci scrive sopra) per scoprire che là dentro il cibo sia sempre stato una merda, sia prima che dopo l’ingresso di Ecosol nel 2005.

Dopo un po’ di discorsi al balcone, e dopo aver portato a Mauro Maurino il saluto dei reclusi di Bari Palese che con la rivolta di ieri causeranno qualche ammanco di cassa per Kairòs-Connecting People, i manifestanti si sono spostati a volantinare al mercato e si sono poi dileguati prima dell’arrivo della polizia.

Ascolta la diretta trasmessa poco dopo da Radio Blackout…

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/protesta-ecosol.mp3]

…e leggi il volantino distribuito.

(more…)

Bari brucia!

Nella tarda mattinata di oggi un incendio è scoppiato nel CIE di Bari Palese. Sembra che la scintilla che ha fatto scoppiare le proteste sia stata la mancata liberazione di un recluso, che ieri sera si era pesantemente tagliato. Dopo un breve passaggio all’ospedale, è stato fatto rientrare nel Centro, dove i suoi compagni di reclusione hanno subito iniziato a protestare. Quando è scoppiato l’incendio, la polizia ha fatto uscire dalle stanze i reclusi, riuscendo a fatica a spegnere le fiamme. Nella confusione un ragazzo è stato preso dagli agenti e separato dagli altri, probabilmente per essere arrestato. Al momento non è ancora chiaro quali siano i danni, ma sembra che un intero padiglione sia quasi completamente inagibile. In attesa di aggiornamenti vale la pena ricordare che il Centro di Bari Palese, gestito dal consorzio Connecting People (gli stessi che gestivano Gradisca fino alla sua completa distruzione di un mese fa), era già fortemente danneggiato ed erano rimasti soltanto un centinaio di posti sui quasi duecento previsti.

Aggiornamento – ore 20.00. I gestori del centro hanno stabilito che dopo l’incendio metà padiglione è ancora agibile, e i prigionieri sono stati stipati nello spazio disponibile. E il ragazzo preso dalla polizia è stato rilasciato, ma solo dopo che i suoi compagni di sezione hanno minacciato di continuare a bruciare tutto.

Caltanissetta, sventata evasione

Caltanissetta, 5 dicembre 2013

«Sventato un tentativo di fuga dal Cie di Caltanissetta

Un tentativo di fuga è stato sventato la notte scorsa dalle forze dell’ordine al Cie di Pian del lago a Caltanissetta. I migranti ricoverati nella struttura di prima identificazione ed accoglienza avevano già preparato materassi e suppellettili per darli alle fiamme e quindi scappare approfittando dell’emergenza. Dopo momenti di tensione l’allarme è rientrato e la situazione si è normalizzata. Nei giorni scorsi gli ospiti del Cie ed altri extracomunitari che vivono all’esterno della struttura avevano protestato per le condizioni in cui sono costretti a stare.»

Sì24

Battiture

L’appello diffuso delle detenute dei Nuovi Giunti del carcere delle Vallette per denunciare le condizioni ignobili in cui si trovano costrette dietro le sbarre ha ottenuto una discreta eco fuori dal carcere. Tanto che oggi, tra dirette radiofoniche sul tema (su Radio Blackout a Torino, ma anche su Radio Onda Rossa a Roma, Radio Citta Fujiko a Bologna e Radio Onde Furlane ad Udine) e comunicati di sostegno, un discreto gruppo di solidali si presenta davanti al femminile a dar manforte all’annunciata battitura. Così, nonostante una nutrita presenza di sbirri preavvisati della situazione, anche all’esterno si batte sui pali e si fa baccano per una buona mezz’ora. Dopo poco gli stessi solidali si presentano, in barba a digossini e sbirraglia varia, anche davanti alle celle del maschile, dove i detenuti hanno aderito alla protesta. La reazione dei reclusi è forte e rumorosa, tanto da scaldare il clima e i cuori. Si salutano Niccolò ed altri amici che sono dentro, esplodono botti, risuonano urla ed insulti verso i secondini. Una giornata in cui si è aperta qualche breccia, perché non si richiuda dovremo dare tutti del nostro meglio. Le stesse detenute, a quanto pare impazienti di dare un po’ di sfogo alla propria rabbia, avevano inoltre fatto una battitura di uguale durata anche ieri mentre i detenuti del carcere di Tolmezzo, dal canto loro, accolgono l’invito e battono anche loro, dalle 16, in contemporanea a Torino.

Ascolta la diretta trasmessa da Radio Blackout:

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/battitura-carcere.mp3]

Trapani Milo, avanti un altro

Trapani, 4 dicembre 2013

«Ad una cooperativa sociale palermitana la gestione del Cie di Trapani

La Prefettura di Trapani ha affidato al consorzio “Glicine”, cooperativa sociale con sede a Palermo, la gestione per i prossimi 6 mesi del Cie di contrada Milo, che sorge nella periferia trapanese. L’ente si è aggiudicato la gara con un ribasso del 15 per cento pari a 25,50 euro al giorno per migrante rispetto a un importo a base d’asta di 30 euro. (more…)

Fuan a Palazzo Nuovo

4 dicembre. Il Fuan, gruppo di universitari fascisti, si presenta alla sede delle facoltà umanistiche, con un banchetto e il solito codazzo di digossini. Dopo un rapido tam tam, il banchetto viene rovesciato, e, in qualche secondo, la celere irrompe nell’atrio, in difesa del Fuan. Nello spingi spingi che ne consegue, viene arrestata una ragazza, Cecilia.

Pollice fratturato

4 dicembre. All’entrata di una stazione della metropolitana un ragazzo senza biglietto tenta di scavalcare i tornelli. Un controllore tenta senza successo di fermarlo: nel parapiglia il portoghese riesce a scappare e il controllore rimedia una frattura al pollice.

Balconi

Ancora un assedio nelle strade di Borgo Aurora. Cinque camionette di celerini, un paio di macchine di funzionari della polizia politica cittadina, tutta la dirigenza del Commissariato di Porta Palazzo per sbattere fuori di casa gli abitanti della casa occupata di Corso Verona 37: una coppia con una bambina di otto anni, due ragazzi e un po’ di ospiti di passaggio. Una occupazione piccola, ma molto conosciuta in quell’angolo di città, dove da quasi un anno era diventata un punto di riferimento per chi non ce la faceva più a pagare l’affitto e cominciava a domandarsi se e come resistere all’ingiustizia dello sfratto.
(more…)