La mano di Erri

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«Vi ringrazio della vostra accoglienza oggi nel CIE di Ponte Galeria, del tempo e della premura che mi avete dedicato. Ho imparato molto dalla vostra disponibilità e dall’impegno che mettete nel compito che vi siete assunti. La struttura dei CIE è un torto alla giustizia, ma voi cercate di alleviarlo. Lo avete fatto anche con me. Sono uscito dal portone con una ferita ma con il conforto della vostra stretta di mano. A risentirci, erri de luca.»

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Resistenze a Torino e Gradisca

Continua la resistenza dei reclusi nel Cie di Torino. Nella giornata di ieri erano in programma alcune espulsioni, ma non tutto è filato liscio come al solito.  Un recluso di origine cinese ha fatto così tanto casino sull’aereo da riuscire a non farsi deportare, e la polizia è stata costretta a riportarlo al Centro. Deportazione riuscita con non pochi problemi per un altro recluso di origine siriana, cui la polizia ha dovuto legare mani e piedi per fermare le proteste.
E intanto anche nel Cie di Gradisca la situazione resta calda. Ieri è stato arrestato S. un recluso di origine marocchina, accusato di resistenza e lesioni. Secondo alcune agenzie di stampa (scritte come al solito copiando le veline della Questura) avrebbe mandato al Pronto Soccorso due agenti che erano riusciti a bloccarlo durante un tentativo di evasione. Ma i racconti degli altri reclusi nel Centro friulano parlano chiaramente di ritorsione: S. in tutti questi mesi di proteste è stato tra i più caldi, e la polizia avrebbe deciso di arrestare proprio lui, sperando di sbarazzarsi di un ribelle e di spaventare gli altri reclusi.

Appuntamento al Cie di Torino

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«Una ad una, pezzo dopo pezzo, le prigioni italiane per stranieri senza documenti stanno chiudendo. Su tredici Centri, sei sono chiusi. E quasi tutti quelli rimasti aperti sono più o meno seriamente danneggiati dalle rivolte dei reclusi, e funzionano a capienza ridotta. La macchina delle espulsioni è al collasso: nessun progetto di annientamento concepito dallo Stato ha incontrato, nella storia recente, una resistenza tanto dura quanto efficace. Una resistenza pagata a caro prezzo dai rivoltosi, con arresti e pestaggi. Il governo e i padroni vorrebbero schiavi mansueti usa-e-getta, ma fino a quando ci saranno frontiere e prigioni, non mancheranno uomini e donne pronti a bruciarle.»

Sabato 5 ottobre 2013 alle ore 17.00
Presidio al Cie di corso Brunelleschi a Torino

Scarica, stampa e diffondi la locandina dell’iniziativa.

Bancomat in Parella

28 settembre. Almeno tre bancomat danneggiati in meno di due settimane, nel tranquillo quartiere torinese di Parella. A denunciarlo ai giornali uno dei tanti comitati spontanei reazionari sorti in città negli ultimi anni, che per bocca della portavoce Federica Fuoco chiede un pattugliamento notturno da parte delle forze dell’ordine.

Un’altra rivolta al Cie di Milano

Milano, 26 settembre 2013

«Ennesima rivolta al Cie: incendiati materassi e indumenti
Arrestati due tunisini, che sarebbero stati i fomentatori della “rivolta”. La situazione portata alla calma dai carabinieri»

Ennesimo “subbuglio” al Cie (Centro identificazione ed espulsione, il luogo dove vengono ospitati gli stranieri in attesa di espatrio) di via Corelli, giovedì 26 settembre intorno alle 13.

Due persone di origine tunisina (da quanto è emerso dalle prime informazioni), incastrati poi dalle telecamere, sono stati arrestati per aver dato fuoco a materassi e indumenti.

Poi una piccola rivolta da parte di una trentina di ospiti. Sul posto battaglione carabinieri con tre squadre, ma non c’è stato bisogno di caricare, e i vigili del fuoco per domare le fiamme.

Si sospetta che quella di dare fuoco sia una strategia che utilizzano gli stranieri per riuscire a farsi trasferite in altri Cie d’Italia meno sorvegliati e così poi scappare.

MilanoToday

Un saluto e un lavoretto

25 settembre. Una dozzina di solidali con i detenuti in lotta si ritrova sul retro del carcere delle Vallette a Torino per un veloce saluto con slogan e petardi. Mentre i detenuti rispondono gridando “Libertà!”, i solidali ne approfittano per tagliare il filo spinato che durante l’estate era  stato messo lungo il perimetro, per evitare saluti troppo ravvicinati e battiture. Terminato il saluto e il lavoretto, i solidali se ne vanno.

Appalti al Cie di Bari

Chi si occuperà di ristrutturare il Cie di Bari Palese, che da troppo tempo funziona a regime ridotto perchè mezzo distrutto? Da oggi c’è un nome, la ditta EDILELETTRA SRL con sede in Via San Girolamo, n. 5/A a Bari. Sono loro ad essersi aggiudicati l’appalto, per un importo di oltre 400mila euro, per «lavori di realizzazione di un secondo blocco di servizi igienici in ciascuna delle sette aree alloggi e allestimento di aree da adibire per il tempo libero a servizio degli ospiti presso il C.I.E. di Bari in località Palese».  Lo ha reso noto il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. in Puglia e la Basilicata. Per ulteriori dettagli, potete tranquillamente scaricarvi da qui il documento ufficiale di assegnazione.

Secondini contusi

23 settembre. Nel carcere torinese delle Vallette un detenuto aggredisce due agenti e li manda in infermeria con diverse contusioni. A denunciarlo in tutta fretta ai giornalisti, il solito sindacalista dei secondini Leo Beneduci, che ne approfitta per chiedere a gran voce «la sostituzione del direttore e comandante di reparto»

Gradisca, Torino e Trapani Milo: fuochino

Ancora un tentativo di evasione dal Cie di corso Brunelleschi. Ieri sera un prigioniero ha preparato una corda ed ha provato a scavalcare le recinzioni, ma è stato catturato subito e riportato nelle gabbie. Poco dopo un suo compagno di sezione, invece, ha provato ad impiccarsi ed i militari han dovuto portarlo all’ospedale, dove è tutt’ora: non vedendo tornare il suo amico, l’aspirante evaso di ieri sera poco fa ha ingerito un flacone di detersivo. A Gradisca, invece, la protesta è di nuovo collettiva. Ieri sera i reclusi hanno spaccato buona parte delle reti che stanno sul soffitto delle sezioni. Ora la situazione è di nuovo tranquilla, e vi daremo aggiornamenti non appena ne avremo. Per finire, ieri pomeriggio i reclusi di Trapani Milo hanno inscenato una protesta, presto rientrata per l’intervento delle forze dell’ordine.

Aggiornamento 22 settembre. Quattro evasi nelle ultime ore dal Centro di Gradisca, dove la protesta continua senza sosta.  Nel primo pomeriggio di ieri un ragazzo ha tentato con successo una fuga in solitaria e nella notte i reclusi sono ritornati si tetti e hanno provato ad evadere per due volte. Un primo tentativo è parzialmente riuscito, e sembra che almeno in tre ce l’abbiano fatta e siano finalmente liberi. Un secondo tentativo è finito invece in scontri con la polizia e i reclusi raccontato che almeno un paio di loro compagni sono rimasti feriti. E a distanza di parecchie ore, la notizia dell’evasione di stanotte viene confermata anche da alcuni quotidiani locali, che parlano anche di scontri tra reclusi e polizia, costretta ad arretrare da lanci di sedie e bottiglie riempite di sassi.

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Merde

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20 settembre. Nella notte i muri della sede della Lega Nord di via Poggio, nella Barriera di Milano, vengono imbrattati con alcune scritte. A qualche giorno di distanza, alcuni consiglieri leghisti si sfogano con i giornalisti e denunciano il clima intimidatorio in vista della manifestazione organizzata per il prossimo 12 ottobre.