Gli sfratti al tempo di Salvini

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Uno sfratto a sorpresa particolarmente violento, quello compiuto questa mattina dalle forze dell’ordine in via Brandizzo 4. Sono le otto e improvvisamente Joy sente dei colpi alla porta, neanche il tempo di uscire dal bagno e si ritrova dentro il suo appartamento vari sbirri in borghese. Gli agenti vanno decisamente di fretta e in poco tempo Joy viene portata di peso fuori dall’appartamento, malmenata e ammanettata. Stessa sorte tocca al figlio più grande, tornato di gran corsa dalla scuola per occuparsi dei due fratellini più piccoli, che inveisce contro gli agenti dopo aver visto il trattamento riservato alla madre. Entrambi finiscono alla Questura centrale dove passano parecchio tempo tra foto segnaletiche, impronte e ore d’attesa nelle celle di sicurezza. Da qui vengono poi trasferiti al commissariato di via Botticelli dove vengono dapprima perquisiti e poi divisi: il ragazzo, ancora minorenne, viene rilasciato con una denuncia per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, dopo che gli agenti avevano comunque tentato di farlo rinchiudere in una comunità; Joy invece viene trattenuta nelle cellette di via Botticelli in attesa di un processo per direttissima o di un  trasferimento in carcere, al momento non è dato saperlo.

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Palazzo Nuovo occupato

16 novembre. Occupato il palazzo dell’Università torinese per protestare contro il decreto Salvini. Durante l’occupazione si terrà una due giorni di dibattiti e sono stati lanciati i prossimi appuntamenti previsti per il 30 novembre e il 15 dicembre.

Tornelli

17 novembre. Da gennaio verranno installati dei tornelli per poter salire sui mezzi Gtt. La sperimentazione inizierà sugli autobus delle linee 6 e 19. I varchi, che consentiranno l’ingresso solo alle persone munite di biglietto, saranno installati nelle porte anteriori, le uniche da cui sarà possibile salire, le porte centrali e posteriori serviranno invece solo per scendere. Con i tornelli cesseranno i controlli da parte del personale Gtt che potrà così intensificarli sulle altre linee. Se la sperimentazione dovesse risultare soddisfacente i tornelli verranno estesi pian piano anche ad altri mezzi. Bocciata per il momento la proposta del capogruppo leghista Fabrizio Ricca di dotare i controllori di spray urticante.

Che piacere è?

 

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13 novembre. In piena notte alcuni incappucciati arrivano in bici davanti alla Lavazza di San Mauro Torinese e infliggono svariate martellate alle vetrine dello stabilimento. Per terra sono stati trovati dei volantini che recitavano: “Lavazza caccia i poveri da Aurora” e “No alla Sorveglianza Speciale”.

Outdoor

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Domani si terrà uno speciale di Radio Blackout sull’ultimo decreto-sicurezza, con informazioni su cosa comporterà questa manovra del governo e le testimonianze di chi ne verrà più colpito.

Dalle 15:00 alle 17:00 ai Giardini di Piazza Alimonda e sui canonici canali della radio torinese.

11 bar in 30 giorni

4 novembre. L’ultimo in ordine di tempo è il bar Italia in via Pietro Cossa, chiuso per 15 giorni perché frequentato da avventori con precedenti di polizia. Altri 10 esercizi commerciali, per lo più bar e minimarket, sono stati chiusi per ragioni simili nell’ultimo mese. I quartieri più colpiti Barriera di Milano e San Salvario.

Sciopero generale

26 ottobre. 500 circa i manifestanti scesi in piazza in occasione dello sciopero generale dei lavoratori dei trasporti, della scuola e della sanità indetto dai sindacati di base. Il corteo partito dalla stazione di Porta Nuova si è concluso in piazza Castello

Riders on the road

26 ottobre. Un centinaio di manifestanti in bicicletta, tra lavoratori e solidali, partecipano alla critical mass promossa dai riders del food delivery. Il centro della città è attraversato in lungo e largo e in numerosi interventi al microfono vengono spiegate le condizioni lavorative cui i riders sono sottoposti, i numerosi e a volte tragici incidenti di cui sono vittime, e vengono elencati i responsabili di questa situazione. E contro alcuni di questi la biciclettata lascerà il segno del proprio passaggio: scritte e uova di vernice danneggiano infatti le sedi di Glovo, Foodora e dell’Ispettorato del Lavoro.

Anci contro Salvini

25 ottobre. Chiamparino e l’assessore regionale Monica Cerutti si incontrano con alcuni parlamentari piemontesi per illustrare le ragioni della contrarietà al decreto Salvini dei Comuni piemontesi. L’abbandono degli Sprar, gestiti dai Comuni, a favore dei Cas, gestiti invece dalle Prefetture, cancellerebbe 350 posti di lavoro e provocherebbe un aumento di spesa, per i soli comuni piemontesi di 22 milioni di euro. 5 mila sarebbero poi gli immigrati che non potrebbero rinnovare il permesso di soggiorno per la stretta sulla protezione umanitaria.