
Nel pomeriggio di sabato 13 ottobre, un corteo di un centinaio abbondante tra sfrattati e solidali ha attraversato le strade nella Barriera di Milano a Torino. Fermandosi nei punti più significativi della giornata di resistenza del 18 settembre, i manifestanti hanno scandito slogan come “Basta sfratti” e “La casa si prende, l’affitto non si paga”, distribuito volantini come quello qui sopra, e fatto diversi interventi al megafono di fronte ai passanti e agli abitanti del quartiere. Un corteo piccolo, se ci limitiamo all’aspetto quantitativo, ma importante. Perché la gran parte non era composta da militanti, ma da quegli sfrattati che in questi mesi stanno lottando per tenersi la casa, o per occuparne di nuove. Perché si tratta della prima vera e propria iniziativa della lotta contro gli sfratti in Barriera, Aurora e Porta Palazzo, al di là delle scadenze fissate dagli ufficiali giudiziari e dalle occupazioni. Perché non c’è stata alcuna indizione pubblica di questo corteo, ma una proposta partita dall’assemblea contro gli sfratti di Porta Palazzo, che è corsa in giro per il quartiere con il passaparola, percorrendo quella rete concreta di rapporti reali che più di un anno di picchetti ed occupazioni ha saputo tessere. Ed infatti, per una volta, niente camionette a ingrigire le strade, ma un quartiere libero di respirare, gente alle finestre e bambini a dettare gli slogan più belli.
Ascolta una diretta dal corteo di sabato, andata in onda su Radio Blackout 105.250 Fm, oppure scarica il file mp3.
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/rbo_13_ottobre_2012_corteo_barriera.mp3]
Ascolta un commento sul corteo di sabato e sulla lotta contro gli sfratti, sempre dai microfoni di Radio Blackout 105.250 Fm. Oppure, scarica il file mp3.
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/rbo_15_ottobre_2012_intervista_corteo.mp3]
11 ottobre. Alcuni giovani occupano l’edificio della ex fabbrica Aspira in via Foggia 28, che un anno fa era stato concesso ad un gruppo di artisti, e ora era in attesa di essere ristrutturato per ricavarne alcuni loft.
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11 ottobre. Una telecamera sul posto di lavoro incastra un dipendente di una catena di lavanderie automatiche: l’uomo, nottetempo, svuotava le gettoniere delle lavatrici della ditta per cui, di giorno, lavorava.
10 ottobre. Una signora di 50 anni prende a calci, pugni e schiaffi due controllori della Gtt che l’avevano trovata senza biglietto a bordo del tram della linea 4, facendo un occhio nero a uno e rompendo il labbro all’altro.
Il sottosegretario all’Interno con delega all’immigrazione Saverio Ruperto è impegnato in un tour nei diversi Centri di identificazione ed espulsione italiani, per accertarsi che tutto funzioni come di dovere. Ha cominciato il 4 ottobre con una visita al Cie di Roma-Ponte Galeria, dove ha riscontrato “un buon livello organizzativo” e alcune “best-practices da poter applicare anche in altri centri”. In questi giorni è impegnato in Sicilia, dove ha visitato il Cie di Lampedusa e il Cara di Mineo. Del primo ha potuto apprezzare il recente restauro: “è stato rinnovato e riaperto, e quindi per ora sta svolgendo pienamente la sua funzione”. Del secondo ha apprezzato soprattutto le dimensioni: “è il centro più grande d’Europa per i richiedenti asilo e funziona come deve”.
Al Cie di Torino, infine, un recluso dell’area blu è stato pestato dai poliziotti e portato in isolamento: aveva protestato con troppa foga per essere stato preso pur essendo in possesso della ricevuta della domanda di regolarizzazione. Nell’area rossa, invece, un recluso di ritorno dall’infermeria ha deciso di non tornare in cella e di tentare la strada più breve verso la libertà, ma è stato riacciuffato mentre scavalcava il muro di cinta.
8 ottobre. Tre giovani writer spagnoli riescono a introdursi all’interno della metropolitana di Torino, entrando da un condotto dell’aria condizionata di cui avevano aperto la grata. Grazie alla segnalazione di un passante, la polizia li sorprende all’interno della stazione di corso Spezia, e li denuncia.
6 ottobre. Una decina di famiglie senza casa o sotto sfratto occupa una palazzina vuota in via Frejus 103Bis, nel quartiere San Paolo a Torino. Si tratta dell’ottava occupazione abitativa nata in città nell’ultimo anno e mezzo.
6 ottobre. Il consigliere comunale del Pdl Maurizio Marrone lamenta la visita di una trentina di anarchici alla sede del suo partito in Barriera di Milano, in via Rondissone angolo via Martorelli. Prima di andarsene i visitatori hanno lasciato sul muro la scritta “Fascisti servi”, un volantino “che parla di guerra tra poveri contro gli immigrati”, e pure danneggiato la bacheca del partito.
5 ottobre. A Torino, il primo corteo studentesco dell’anno viene caricato dalla polizia in via XX settembre. Quindici studenti fermati e identificati, e diversi altri feriti dalle manganellate. Un po’ in tutta Italia le manifestazioni studentesche registrano momenti di tensione.
1 ottobre. Una trentina di manifestanti si raduna sotto al Comune dietro ad uno striscione con scritto «Casa – Diritto di civiltà»: sono in buona parte militanti del Pdl, per l’occasione sotto l’etichetta del neonato comitato Soccorso Tricolore. Per una volta, a fianco dei consiglieri di circoscrizione Boffa e Alessi e del consigliere comunale Marrone ci sono anche alcune famiglie con bambini e anziani disabili. Armati di tricolori, fumogeni e petardi, manifestano per chiedere aiuti per le famiglie italiane sotto sfratto e senza casa. Dopo un breve blocco stradale e un comizio di Marrone, il presidio si scioglie.