Tre prigionieri in fuga e un carabiniere al pronto soccorso, questo il bilancio al termine dell’ennesima rivolta al Cie di Trapani-Milo. Nella notte tra giovedì 27 e venerdì 28 settembre un’ottantina di reclusi, armati di tondini di ferro staccati dalle ringhiere delle scale interne, si sono scagliati contro gli agenti di guardia. In diversi sono riusciti a scavalcare le recinzioni, ma solo tre hanno effettivamente fatto perdere le proprie tracce. E solo tre sere prima, un’altra rivolta di un centinaio di reclusi, ma nessuno era riuscito a fuggire.
Il Silp-Cgil, per bocca del segretario provinciale Pietro Amodeo, chiede con una certa insistenza un innalzamento sia del numero di agenti di guardia, sia delle recinzioni lungo il perimetro del Centro.
29 settembre. Una donna nigeriana di 32 anni si suicida nella sua cella del carcere delle Vallette a Torino, impiccandosi con una sciarpa alla branda del letto a castello.

Nuova esibizione di muscoli della Questura contro il movimento di resistenza agli sfratti a Torino. Il teatro delle operazioni, questa volta, è in mezzo a Borgata Vittoria, giusto dietro a via Breglio.
Potrebbe essere un picchetto come mille altri, in realtà, giacché siamo ai primi accessi e l’inquilina è una giovane sola con un figlio piccolo, senza parenti che la possano aiutare in città: gettarla, così su due piedi, in mezzo ad una strada sarebbe una di quelle responsabilità che abitualmente nessuno avrebbe molta voglia di assumersi e qualche proroga, in questi casi, è abbastanza facile ottenerla.
I padroni di casa, però, non si fanno tanti scrupoli. Proprietari di varie palazzine, sono decisi a spolpare fino all’osso i proletari che capitano nei loro appartamenti: nel nostro caso non solo premono perché la morosa si tolga dai piedi all’istante, ma sono già riusciti a farle pignorare un quinto dello stipendio, già bassissimo, in modo rosicchiarla per bene anche negli anni a venire. Sulla loro strada, poi, hanno trovato Lino Mazzeo, l’ufficiale giudiziario giusto al momento giusto: se già l’accesso precedente di questa procedura l’aveva fissato addirittura di sabato (giorno in cui gli ufficiali giudiziari di solito non lavorano) per venire incontro ai loro impegni, prima di questa nuova tornata si era presentato più volte, anche alle dieci di sera!, a casa dell’inquilina, minacciandola e cercando di spaventarla.
I solidali hanno annusato l’aria, e si fanno trovare numerosi di fronte al portone già dalle otto. La Questura, intanto, comincia ad organizzarsi, accumulando camionette di fronte al Commissariato del quartiere e mandando i funzionari della polizia politica sul posto a fare i conti.
Ascolta la diretta trasmessa da Radio Blackout:
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Dopo la magra figura della settimana scorsa, la Questura non sa bene che pesci pigliare di fronte alla resistenza sempre più diffusa in città contro gli sfratti. E allora sonda il terreno, provoca, si allena, cerca nuove strategie, mostra i muscoli – quasi si trattasse di manovre militari.
Intanto, le truppe a disposizione: tre camionette della Celere e tre dei Carabinieri, sempre pronte ad andare contro ai picchetti, anche ai primissimi accessi, anche quando la resistenza è solo agli inizi. Già ieri mattina le si era viste al fondo di corso Vercelli chiamate da un ufficiale giudiziario spaventato dall’insistenza eccessiva dei solidali nel chiedere una proroga più lunga; al loro arrivo, però, il foglio della proroga oramai era stata consegnato e il picchetto sciolto.
Oggi, invece, gli strateghi della Questura hanno saggiato l’attacco, per tempo e con una tattica strana. Scelto il meno nutrito dei due picchetti della giornata – dietro a piazza Respighi, nella parte alta di Borgata Monterosa – mandano avanti l’ufficiale giudiziario a spostare con l’inganno lo sfrattato e qualche solidale («Vieni, che decidiamo la proroga…») e poi, all’improvviso, da dietro l’angolo fanno sbucare le camionette. Così di sorpresa i celerini hanno buon gioco ad immobilizzare i pochi rimasti davanti al portone, a portarsi via a spintoni i cinque individuati come “militanti” identificando invece sul posto gli altri. Nel giro di pochi minuti dall’attacco parte l’allarme e si raduna gente intorno alla strada bloccata. I primi ad accorrere vengono circondati dalla Celere e costretti senza tante chiacchiere a farsi identificare.
Ecco il racconto di uno di loro ai microfoni di Radio Blackout, con tanto di garbato intervento del celerino di guardia:
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25 settembre. Il Tribunale di Torino condanna Fabiola e Luca – accusati di aver scacciato con le dovute maniere due fascisti da Porta Palazzo – rispettivamente a 2 anni e 3 mesi, e 2 anni e 8 mesi.
24 settembre. Due persone – secondo la testimonianza di clienti e titolare si tratta di italiani – sono entrate nel centro scommesse “Winner cash” di Via Tripoli intorno alle 15 e si sono fatti consegnare soldi e chiavi della macchina dal titolare del locale. Scappati a bordo del mezzo, l’hanno poi abbandonato lasciando perdere le loro tracce. Importo della vincita: 5000 euro.
Caltanissetta, 24 settembre
«Extracomunitari aggrediscono Forze dell’Ordine. Due arresti
Otto extracomunitari ospiti presso il C.I.E. di Pian del Lago di Caltanissetta, sono fuggiti dopo aver scavalcato la recinzione e malmenato tre addetti alla vigilanza – intervenuti per bloccare l’azione – che hanno dovuto far ricorso alle cure del pronto soccorso. Durante la colluttazione, che ha coinvolto altri 7 immigrati ospiti del centro, i poliziotti hanno arrestato H.Y., di 19 anni e M. H., di 26 anni, che utilizzando alcuni oggetti contundenti, hanno tentato di contrastare l’intervento delle forze dell’ordine. Adesso gli arrestati, difesi dall’avvocato Francesca Pantaleone, si trovano in carcere.»
24 settembre. Nella notte ignoti riescono a introdursi nella sede di Confindustria in via Morosini 19 e rubano un computer portatile, 1300 euro e qualche biglietto del tram. Solo al mattino i dipendenti si accorgono del furto.
24 settembre. Sul tram 4, alla fermata Cascinette, alla richiesta di valido documento di viaggio, due uomini puntano al controllore coltello e pistola. Pare che gli abbian chiesto quale dei due biglietti preferisse.
22 settembre. Un centinaio di studenti e lavoratori precari contesta il sindaco Fassino e i ministri Profumo e Fornero durante l’inaugurazione del nuovo campus universitario, blindato per l’occasione.