TObike or not TObike? /2
31 agosto. Nella notte una decina biciclette del bike-sharing di Torino vengono danneggiate sul Lungo Dora Firenze, e una viene gettata nel fiume. La polizia interviene e denuncia 4 giovani.
31 agosto. Nella notte una decina biciclette del bike-sharing di Torino vengono danneggiate sul Lungo Dora Firenze, e una viene gettata nel fiume. La polizia interviene e denuncia 4 giovani.
31 agosto. In mattinata un gruppo di No Tav appende uno striscione sotto la sede di Ltf in piazza Nizza a Torino con scritto “Ltf: la valle non vi vuole. No Tav”.
30 agosto. Nella notte una trentina di incappucciati percorre le strade di Porta Palazzo e Borgo Dora. Lungo il percorso diverse telecamere vengono messe fuori uso e tre filiali delle banche Unicredit e SanPaolo vengono imbrattate con vernice colorata. Sui muri vengono lasciate alcune scritte, come “Città o montagna la Sanpaolo sfrutta e guadagna”, “Le banche devastano per il loro profitto”, “la Sanpaolo progetta la devastazione: riqualificazione”, “Da Tolmezzo alle Vallette fuoco alle prigioni”.
Un centinaio di immigrati senza-documenti rinchiusi nel Cie di Trapani hanno tentato la fuga nel pomeriggio di mercoledì 29 agosto. Al grido di “Libertà, libertà!” i reclusi hanno scavalcato la recinzione. La Polizia afferma di aver persuaso i fuggiaschi a tornare nella struttura, “senza usare la forza”. Alcuni reclusi hanno spiegato come il loro gesto fosse dovuto all’esasperazione per l’eccessivo tempo trascorso al centro, giunto oramai fino a 18 mesi.
30 agosto. Un 54enne di Grugliasco viene arrestato dai Carabinieri per aver comprato 127 pacchetti di sigarette da un distributore automatico di Torino, utilizzando 494 tondini di metallo per il conio di monete da 1 euro: purtroppo le telecamere della tabaccheria lo avevano ripreso.
Protesta repressa sul nascere, questa sera, nel Cie di Milo, alle porte di Trapani. Come oramai succede spesso anche qui a Torino, gli agenti di guardia hanno preso i manicotti anti-incendio e hanno diretto i getti addosso alla gente rinchiusa nelle gabbie inzuppandola fino all’osso, sperando di raffreddarne gli spiriti e la voglia di rivolta. È da una ventina di giorni che i reclusi alzano la voce per la qualità del cibo che ogni giorno gli addetti poggiano per loro accanto all’entrata delle gabbie; cibo immangiabile, a detta di tutti: frittate con tanto di guscio delle uova, derrate scadute o mal conservate. Insomma, è più o meno da quando è cambiato il fornitore dei pasti che i senza-documenti rinchiusi a Trapani non mangiano, per lo schifo o per protesta. Solo una quarantina di loro, giusto quattro giorni fa, ha risolto il problema alla radice scavalcando i cancelli e facendo perdere le proprie tracce nelle campagne. Ora loro possono mangiare quel che vogliono, ma per chi non è riuscito ad andarsene è una battaglia quotidiana.
(Agli spiriti più attenti. A preparar le minestre ai reclusi di Milo è una ditta di catering di Paceco, la “Le Palme ristorazione”, che negli ultimi anni vanta una esponenziale crescita del proprio fatturato. A lucrare sulla prigionia altrui si guadagna bene, ed è cosa nota. Ma non è detto che poi si dormano sonni tranquilli.)
24 agosto. Un centinaio di No Tav occupa i locali della Geovalsusa srl, azienda che fa parte del consorzio Valsusa-Piemonte per l’alta velocità, e appendono uno striscione e le bandiere No Tav al balcone della sede, che si trova in corso Trapani 39.
24 agosto. Un detenuto del carcere minorile “Ferrante Aporti”, non riuscendo a farsi consegnare le sigarette, distrugge due celle sfasciando vetri, mobili, suppellettili e sanitari.
22 agosto. All’alba, ignoti gettano due bottiglie molotov nel cortile del Comando di polizia stradale di Torino, in corso Giambone. L’incendio delle sterpaglie non ha coinvolto i veicoli.
Domenica scorsa i reclusi del Centro di “primo soccorso e accoglienza” di Pozzallo (in provincia di Ragusa), un centinaio di tunisini appena trasferiti da Lampedusa dove erano sbarcati pochi giorni prima, si sono rivoltati contro la minaccia di un imminente rimpatrio.
La lista dei danni è veramente impressionante: impianto di videosorveglianza distrutto, porte divelte, vetrate interne ed esterne sfondate, uffici allagati con lance antincendio, armadi delle divise della Protezione Civile distrutti, materiale informatico e computer della Polizia distrutti, estintori, scheggie di vetro, pezzi di porta, gambe dei letti, mattoni, sedie, faretti, scarpe e rubinetti usati come armi e scagliati contro la polizia, cavi dell’impianto elettrico sradicati e usati come funi per calarsi giù dal tetto su cui i rivoltosi si erano asserragliati.
Alla fine, 70 prigionieri riescono a fuggire, 30 vengono ripresi immediatamente, 14 vengono arrestati. Alcuni poliziotti sono rimasti feriti e diverse aree della struttura sono inagibili. Guarda un’altra foto dei danni alla struttura, un’altra foto ancora, e il video della conferenza stampa dei Carabinieri.