Resistenze a Porta Palazzo

Nel bel mezzo del mercato della domenica di Piazza della Repubblica, un impianto di amplificazione e un po’ degli abitanti di quella nuova Porta Palazzo che sta emergendo con determinata fatica in questi ultimi anni. Gente arrivata in città da ogni sponda del mare, che sta imparando insieme le possibilità della resistenza ed accumulando esperienze che si stratificano e che vanno raccontate. Proletari da un lato, sgherri dei padroni dall’altro: i venditori abusivi che per una volta riescono a cacciare i soldati o ad impedire controlli ed identificazioni, parenti di senza-documenti che provano ad impedire una deportazione, taccheggiatori che vengono liberati in fretta e furia da una caserma grazie alla rumorosa solidarietà dei propri amici; e poi il Cie, con le sue lotte e le sommosse continue.

Nell’audio, integralmente in arabo, un montaggio degli interventi trasmessi in piazza:

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/iniziativa-agosto-2.mp3]

E poi una lunga serie di interventi trasmessi direttamente da dentro il Cie alla piazza, grazie al ponte-radio di Blackout. (more…)

Ancora proteste al Cie di Torino

A meno di due settimane dalle ultime proteste, quella appena trascorsa è stata un’altra notte di casino al Cie di corso Brunelleschi a Torino. In seguito al pestaggio di un ragazzo all’interno dell’infermeria del centro, i reclusi delle aree gialla, viola e rossa cominciano a bruciare i materassi. La polizia interviene lanciando grosse quantità di gas lacrimogeni, ma senza entrare nelle sezioni. Anche i vigili del fuoco intervengono, usando gli idranti contro i reclusi. Il casino dura all’incirca dall’una di notte alle cinque di questa mattina. Alla fine, tra i reclusi non ci sono né feriti né arresti. Tre di loro però, salgono sui tetti dell’area gialla, e dichiarano di non voler scendere prima di aver parlato con qualcuno dell’ufficio immigrazione.

Alle sei di sera di oggi, qualche decina di solidali si raduna davanti al vecchio ingresso del centro tra corso Brunelleschi e via Monginevro e iniziano a battere sul cancello, bloccando il traffico. Dopo qualche minuto, il gruppo percorre in corteo un breve tratto di via Monginevro e si dilegua. Un’ora dopo, dall’altra parte della città, la sede della Croce Rossa di via Bologna viene imbrattata da scritte e macchie di vernice. Una delle telecamere di sorveglianza viene sradicata dal muro.

Alle otto di sera, la polizia entra nelle sezioni del centro per effettuare una perquisizione. Inoltre, due reclusi dell’area gialla vengono messi in isolamento e altri tre vengono spostati in altre aree. Si viene inoltre a sapere che, a causa del forte acquazzone del pomeriggio, i tre recusi sul tetto sono scesi.

Ascolta una diretta telefonica con un recluso del Cie di Torino, realizzata il giorno seguente durante la trasmissione Bello come una prigione che brucia su Radio Blackout 105.250 Fm, oppure scarica il file.

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/rbo_cie_to_06082012.mp3]

Sotto casa

1 agosto. I dipendenti della ditta di trasporti Aws, rimasti a casa da quando il datore di lavoro si trova agli arresti domiciliari per evasione fiscale, si radunano a Trofarello sotto casa del padrone per avere delle spiegazioni. Gli suonano il campanello, ma lui non si affaccia e la moglie scappa di nascosto: allora i lavoratori si tolgono le divise di dosso e le bruciano. E già che ci sono, bruciano pure il portone del padrone.

Tensione al Cie di Torino

Giornata tesa al Cie di corso Brunelleschi a Torino. Verso le due di pomeriggio di martedì 24 luglio un recluso dell’area gialla sale sul tetto della sezione e brucia alcuni vestiti e dei materassi. Tutto questo non per sé, ma in solidarietà con un ragazzino di 16 anni rinchiuso nel centro nonostante sia minorenne. Quando tutta l’area comincia a protestare, la polizia interviene con gli idranti, e i reclusi rispondono lanciando pietre sugli agenti.

Verso le sei di pomeriggio, un gruppo di solidali si raduna fuori dal Cie e comincia a scandire slogan, battare sui pali ed accendere petardi. Nel frattempo, il recluso dell’area gialla era già sceso dal tetto. Ma ora tocca ai reclusi dell’area blu: anche loro hanno un minorenne in sezione, e anche loro cominciano a protestare. Inoltre, i reclusi raccontano ai solidali fuori che da 20 giorni quattro di loro sono in sciopero della fame: protestano contro l’ufficio immigrazione che li tiene rinchiusi – senza espellerli – nonostante abbiano il passaporto o il permesso di soggiorno scaduto.

Alle sette di sera, quando il presidio si è ormai sciolto, la protesta si estende anche all’area viola. Qui la polizia entra in forze con scudi e manganelli, e riesce a riportare la calma. Pare che nessun recluso sia stato ferito seriamente durante la carica.

Dentro e fuori le Vallette

La mobilitazione del blocco B sezione 12 del carcere delle Vallette comincia a dare i primi frutti: dalle notizie che filtrano da dentro, ora i prigionieri possono fare più docce nel corso della giornata e le celle possono rimanere aperte durante la socialità.

Ovviamente, per ottenere queste poche cose, i carcerati hanno dovuto dimostrare la propria determinazione a forza di battiture e di ritardi nei rientri dall’aria. (more…)

Tattiche

Ville e baracche

Bella pensata, quella della Prefettura di Torino, per risolvere l’annoso problema della resistenza agli sfratti in città: “suggerire” al capo degli Ufficiali Giudiziari di concentrare più accessi possibile nella stessa mattina. In teoria, questa mossa consente di prenotare per tempo un buon numero di poliziotti e carabinieri antisommossa, e di dividere la resistenza in tanti picchetti così piccoli da poter essere spazzati via senza troppe storie. Questa tattica è stata adottata per la prima volta lo scorso 18 giugno, una giornata di cui vi abbiamo già parlato (“Si fa sul serio“, del 20 giugno 2012). Martedì 17 luglio, il bis: almeno sei sfratti nello stesso giorno (uno in via Mercadante, uno in via San Donato, uno in via Venaria, due in Barriera di Milano e uno a Porta Palazzo), di cui almeno i primi tre con un picchetto di fronte al portone, di cui sono riusciti ad eseguire… solo il primo. E per tutti gli altri, un rinvio di almeno due mesi. Come il 18 giugno, anche questa volta i proprietari e i loro difensori portano a casa un bottino assai magro. Per ora, quindi, la pensata della Prefettura si riduce a questo: cerchiamo il picchetto più sguarnito, e limitiamoci a intervenire dove ci costa meno.

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Dalle Vallette

«I prigionieri della XII sezione del blocco B del carcere di Torino vogliono segnalare con questo documento i disagi che rendono difficili le condizioni già di per sé invivibili all’interno dell’istituto carcere.
Ci premuriamo di indicare la mancanza di qualità e l’insufficiente quantità del vitto. A tutelare gli interessi dei prigionieri è preposta una commissione degli stessi come organo di controllo. Quest’organo di controllo però agisce male, o peggio non agisce affatto a tutela dei prigionieri. Arriviamo a questa conclusione in quanto nonostante le reiterate proteste nulla è stato fatto per rendere il vitto migliore.
Facciamo inoltre presente che i prezzi del sopravvitto sono troppo alti, anche a fronte di una situazione economica non facile per le famiglie che li aspettano e sostengono. Generi di prima necessità come quelli alimentari costano di più rispetto ai prezzi correnti al di fuori del carcere. Stando al d.p.r. 230 del 30 giugno 2000 i prezzi del sopravvitto devono essere corrispondenti a quelli dell’area commerciale più vicina al carcere. Ci chiediamo, allora, come sia possibile che dall’oggi al domani un genere necessario come la carta igienica passi da 1,39 euro a 2,85 euro per poi arrestarsi a 1,93 euro solo dopo svariate proteste. Rincaro inspiegabile ed inammissibile a fronte di qualità e quantità delle merci rimaste invariate.
Il terzo punto riguarda la mancanza delle più elementari forme di agibilità nei luoghi vissuti collettivamente dai prigionieri. Ci riferiamo in particolare ai passeggi che non dispongono di acqua corrente e di bagni funzionanti da anni ormai. Vogliamo quindi l’immediato ripristino dell’acqua corrente e dei bagni in tutti i locali adibiti al passeggio all’aria dei prigionieri.
La XII sezione inoltre ritiene opportuno, data l’eccessiva calura, di usufruire di una doccia supplementare giornaliera.
Chiediamo che le nostre richieste vengano valutate e ci sia data risposta entro e non oltre una settimana.»

I prigionieri della XII sezione, blocco B, carcere di Torino.
Firmato da 54 prigionieri.

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Un mese attorno a via Corelli

Riceviamo e pubblichiamo una cronologia sull’ultimo mese dentro alle gabbie di via Corelli, a Milano, sul processo ai rivoltosi del 15 gennaio e su di un altro procedimento rispetto ad un vecchio presidio di fronte alle mura del Cie.

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Buone abitudini

6 luglio. Inizia il maxi processo contro i No Tav coinvolti nell’«operazione Hunter». Davanti al tribunale un nutrito presidio blocca le strade limitrofe.