Inseguimenti

Un altro inseguimento per le strade di Torino, l’ennesima manovra di polizia nel quartiere di Barriera di Milano.
Sono le quattro del pomeriggio quando un giovane magrebino senza documenti viene avvistato da una volante mentre si aggira a cavallo di una ‘bike sharing’ (la bicicletta gialla messa a disposizione dal comune per i cittadini e i turisti di Torino). Gli sbirri pensano che sia rubata e si lanciano all’inseguimento, così il ragazzo decide di rifugiarsi nella nuova casa occupata di via Aosta. Purtroppo in quel momento ci sono poche persone in casa e la polizia riesce ad intrufolarsi attraverso il cancello e, come di routine, chiede i documenti e inizia a chiamare i rinforzi. Di contro i ragazzi presenti in casa iniziano a far girare l’allarme, contattando Radio Blackout e avvisando tutti gli amici e i solidali di zona. Nel giro di pochi minuti arrivano le prime volanti accompagnate dalla digos, ma anche una decina di compagni che riescono ad entrare.
Poi uno scambio di battute tra gli sbirri in divisa e la digos: “Noi dobbiamo portarlo via” – “Allora procedete”. I due poliziotti si avventano sul ragazzo, ma i solidali si intromettono e consentono al ragazzo di fuggire in casa, attraverso le barricate, per salire sul tetto. La polizia non sa bene cosa fare, mentre fuori il numero di solidali aumenta insieme al numero di passanti e persone affacciate ai balconi. Partono un po’ di grida e cori mentre i vigili del fuoco accorrono per cercare di sfondare le barricate che danno accesso al tetto.
Le barricate non si aprono ma non importa più, perchè il fuggiasco non è sul tetto e sembra essere fuggito in strada dal retro della casa. Allora la polizia decide di andarsene annotando i nomi dei presenti, ma già si sentono sfrecciare le volanti per le vie adiacenti.
Nessuna notizia fino alle nove e mezza di sera quando leggiamo su internet che il ragazzo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per ricettazione. Probabilmente si trova già al carcere delle Vallette e non sappiamo se, in quanto clandestino, potrà essere espulso o rinchiuso in un C.I.E. appena finite le misure cautelari.

Bis

film piazza bottesini

Questa volta in Piazza Bottesini.

Processo a Milano

Giovedì 24 maggio si è svolta la prima udienza riguardante la rivolta che il 15 gennaio scorso ha reso inagibile una sezione del Cie di via Corelli a Milano. Dei nove imputati, tutt’ora detenuti in carcere a S. Vittore, ne erano presenti otto, poichè uno ha chiesto il rito abbreviato ed è stato trasferito al carcere di Bergamo. L’accusa è di devastazione e saccheggio.
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Cabaret!

cabaret contro gli sfratti

Ogni giorno la solita storia: i soliti ricchi, i soliti sfruttatori e i soliti proprietari di case. Ed al solito, per difenderli la polizia e l’ufficiale giudiziario. Qualche volta, invece che lasciarsi sfruttare, gli inquilini smettono di pagare l’affitto. Qualche volta, invece che lasciarsi cacciare, si organizzano per resistere allo sfratto. Altre volte la casa la occupano. Quanto è bello e necessario incontrarsi, resistere assieme e vivere alla riscossa.

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Una proposta

«Riflettendo tra compagni emiliani e romagnoli, al termine di una assemblea, allo spazio Sole & Baleno a Cesena, contro i Centri di Identificazione ed Espulsione, si sentiva l’esigenza di allargare il circuito di discussione: i CIE sono una realtà che interessa molte zone della penisola, ci sembra limitato come approfondimento teorico e soprattutto come efficacia del percorso radicale contro questi lager e il mondo che li ha creati, affrontarlo in pochi ed unicamente in Emilia-Romagna, si voleva,quindi, proporre il progetto ad un coordinamento nazionale di compagni.
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Un bellissimo quartiere

il fabbro…
7 giugno. Una giornata di pubbliche lamentazioni per Maurizio Marrone e Alberto Costa, consiglieri fascistissimi in Comune e in Circoscrizione. In un solo comunicato stampa riescono a stracciarsi le vesti per i danni alla loro sede di via Montanaro, il picchetto pro-taccheggio in Largo Palermo, l’ultima casa occupata in Barriera e quella più vecchiotta di corso Novara. Denunciano pure scritte comparse sui muri di Barriera contro i fabbri che partecipano agli sfratti (eccone qua sopra un esempio, nella foto inviataci da un nostro affezionato lettore) e i manifestini affissi in zona contro alcuni ufficiali giudiziari («una vita a difendere con le armi del diritto e della polizia gli interessi degli imprenditori immobiliari», reciterebbero). I due parlano di teppisti scatenati, e invocano la polizia. A noi vien da pensare alla lotta di classe, e pure al fatto che Barriera è proprio un bellissimo quartiere.
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Balon

2 giugno. Alle 10 del mattino la ronda interforze ha quasi terminato il suo giro di sgomberi agli abusivi del Balon, ma in canale Molassi qualcuno si fa forza e inizia a gridare contro ciò che sta accadendo. Il contagio è immediato e coinvolge i passanti e gli abitanti di zona. Si crea così un tappo di persone che di fatto costringe la ronda a ritirarsi e consente agli abusivi cacciati di riprendersi il posto al mercato.