Il disagio è servito

2 maggio. Con i loro furgoni i venditori ambulanti dei mercati torinesi bloccano per un paio d’ore la tangenziale di Torino in corrispondenza dello svincolo per lo stadio della Juve, proprio poco prima del big match in cui la squadra degli Agnelli lotta per aggiudicarsi lo scudetto. Va da sè che il traffico sia andato in tilt.

Primo maggio turbolento

Giornata dura per il Partito Democratico, che anche a Torino si ostina ancora a sfilare al corteo dei lavoratori. All’inizio della giornata un gruppo di giovani contesta la presenza del sindaco Piero Fassino alla testa corteo, cercando di allontanarlo. La polizia interviene subito con una violenta carica, ma per il primo cittadino le contestazioni non sono finite. Continueranno infatti lungo tutto il corteo, sino al termine della manifestazione in piazza San Carlo, dove il suo intervento viene interrotto dai fischi che arrivano da più parti.

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Quando, terminati i comizi, lo spezzone del PD tenta di entrare in piazza, alcuni manifestanti gli intimano di allontarsi, al grido di “Più casino meno Fassino”, “Il primo maggio è dei lavoratori, Fassino e PD fuori dai coglioni”, “La rabbia sociale ve la farà pagare” e altri improperi. I militanti democratici capiscono subito l’antifona e si defilano, mentre i gorilla professionisti dell’Hydra Service reagiscono con spray urticante e mani addosso. Non basta, però, infatti anche loro dovranno arrendersi e darsela a gambe. Nel parapiglia, il parabrezza del furgone democratico viene anche preso a martellate.

Ascolta una registrazione audio della contestazione al PD in piazza San Carlo

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/contestazione_pd_piazza_sancarlo.mp3]

Ma, durante tutto questo casino, dov’era la polizia? Era impegnata a caricare brutalmente lo spezzone sociale del corteo che aveva deviato dal percorso principale e si era radunato sotto il Municipio. Lì due manifestanti si sono arrampicati sul balcone e hanno sostituito la bandiera italiana con quella No Tav, chiedendo la liberazione degli arrestati per l’operazione del 26 gennaio.

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Guastafeste

1 maggio. Le guardie carcerarie in servizio al carcere delle Vallette decidono di fare una grigliata nello spazio dove i prigionieri fanno l’ora d’aria. Di sezione in sezione assieme al profumo di costine si sparge la voce della loro festicciola e, all’improvviso, nella dodicesima salta la luce. Scatta un po’ di parapiglia e le guardie sono costrette a mollare il pic-nic per vedere che sta succedendo, e nello sfottò generale riportare l’ordine.

Imperizia

Bologna, 29 aprile
«Fugge da Cie di Bologna,ritrovato da militare fuori servizio
Il soldato lavora nella struttura e l’ha riconosciuto

Un uomo algerino di 31 anni che era fuggito nella notte di ieri dal Cie di Bologna e’ stato subito rintracciato. La sua ‘liberta” infatti e’ durata poche ore. Intorno all’una, mentre si trovava nel parco della Montagnola, nel centro cittadino, e’ stato riconosciuto da un militare dell’esercito che presta solitamente servizio nella struttura. Il militare, fuori servizio in quel momento, ha avvisato gli agenti di polizia che hanno nuovamente riconosciuto e riportato al Cie l’uomo.»

Ansa

Un venerdì nelle gabbie

Un venerdì come tanti altri, dentro alle gabbie di Trapani e di Torino. A Trapani-Milo, un gruppo di reclusi ha provato a scappare – seguendo il buon esempio degli evasi della settimana e del mese scorsi. Purtroppo, solo in due questa volta ci sono riusciti. Tutti gli altri sono stati ripresi prima che riuscissero a scavalcare l’ultima recinzione, e due sono stati pestati sonoramente dalle guardie.
A Torino, invece, un recluso cui era stata annunciata la deportazione imminente è montato sul tetto della sezione, ed è riuscito così a perdere l’aereo, inceppando solo soletto ma efficacemente, la macchina delle espulsioni.

Notizie da Corelli

«La situazione insostenibile dentro al CIE di Via Corelli sta purtroppo portando a continui gesti di autolesionismo, fino al suicidio.
Il 9 aprile un altro ragazzo ingoia accendini e pile, viene portato in ospedale ma poco dopo torna dentro con gli oggetti ancora nello stomaco; la novità è che ora possono anche espellerli da sè, troppo rischioso operarlo e lasciarlo in ospedale, potrebbe fuggire.
Il 17 aprile un ragazzo algerino tenta di impiccarsi, ma viene salvato dai suoi compagni di sezione; privo di conoscenza viene portato nell’infermeria del centro e lì rimane. Sarebbe necessario portarlo d’urgenza in ospedale, ma si teme la fuga: riceviamo infatti, tramite i parenti, notizie di reclusi con gravi problemi di salute che necessiterebbero cure specifiche che la croce rossa non è in grado di dare, ma piuttosto che portarli in ospedale li imbottiscono di psicofarmaci, anche per endovena… una puntura che ti “sballa” e resti a letto per 2/3 giorni, come un morto, non riesci ad alzarti nemmeno per mangiare. Psicofarmaci elargiti senza cognizione così il detenuto viene privato di qualsiasi voglia di reagire.
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Vecchi e giovani

24 aprile. Giusto alla vigilia del 25 aprile i giovani fascio-pdiellini della Giovane Italia si lamentano coi giornali di alcune scritte apparse sulla facciata dello “Spazio sociale Giulio Cesare”, il gabbiotto ai giardinetti di via Montanaro che hanno “occupato” prima di Pasqua. Dicono che i loro volontari hanno già ripulito i muri e che loro «tirano dritto» (come diceva nonno Benito ai bei tempi dell’Etiopia) con le attività, nell’attesa che «il Sindaco Fassino mantenga la parola data e regolarizzi l’affidamento della struttura». In realtà, come sa chiunque abiti in zona, in attesa della risposta del Sindaco loro le serrande preferiscono tenerle abbassate il più possibile – che in un quartieraccio come quello non si sa mai che brutti incontri si possano fare.

Giovane Italia

Aguzzini: avanti un altro

Bologna, 23 aprile 2012
«Bologna, gara al massimo ribasso per il Cie: 28 euro al giorno per detenuto
Il consorzio siciliano Oasi subentra alla Confraternita della Misericordia gestita dal fratello di Carlo Giovanardi che fino al mese scorso con 70 euro a testa per “ospite” aveva fatto versare il Centro di detenzione in profonde condizioni di disagio

28 euro al giorno per ogni detenuto ospite al Centro di Identificazione ed Espulsione di Bologna. A tanto si sono ridotti i fondi per la gestione della struttura di via Mattei. Già prima, quando era amministrata dalla Confraternita della Misericordia, l’ente con a capo Daniele Giovanardi, fratello del senatore Carlo Giovanardi, e il budget era di 70 euro giornalieri per ‘ospite’, il centro versava in profonde condizioni di disagio. Ora, invece, il consorzio siciliano Oasi, provvisorio vincitore della gara d’appalto al ribasso indetta a marzo (che ha battuto tutti compresi gli attuali gestori che avevano proposto 69 euro), gestirà il Cie con meno della metà delle risorse. Con le quali dovrà comunque pagare vitto e alloggio dei detenuti, i servizi igienici, i costi amministrativi, il lavoro di operatori diurni e notturni, infermieri (24 ore su 24), medici (8 ore al giorno), assistenti sociali, mediatori e psicologi.
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Ancora pietre a Bologna

Bologna, 23 aprile
«Rivolta al Cie, scappano in due
Sassi contro le forze dell’ordine, materassi dati alle fiamme. Feriti un poliziotto, quattro militari e due stranieri

Nuova rivolta domenica pomeriggio al Cie. Dalle 17 e per un paio d’ore una quarantina di ospiti del Centro identificazione ed espulsione di via Mattei, tutti uomini, hanno cercato di scappare coprendo a turno i compagni, tirando sassi contro le forze dell’ordine e dando fuoco a materassi e sacchi della spazzatura. Alla fine due – un presunto marocchino di 32 anni e un libico di 25 – sono riusciti a scavalcare le inferriate e allontanarsi, lasciando all’interno alcuni feriti tra i militari e gli stranieri venuti in contatto. A riferirlo è la polizia, intervenuta insieme ai vigili del fuoco.
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Signori ministri

21 aprile. Fornero e Profumo tornano a Torino, appaiati, e si beccano una bella contestazione: sono soprattutto studenti quelli che li aspettano di fronte al Valentino, pronti a lanciare loro in faccia le proprie ragioni. E pure qualche uovo. Da lì in poi partono le cariche; e allora corteo selvaggio, blocchi stradali e cassonetti in mezzo alla strada per tutta San Salvario: benvenuti Signori ministri.