Un’altra battaglia in corso Brunelleschi

Dopo due mesi di relativa tranquillità si riaprono le danze dentro al Cie di corso Brunelleschi a Torino. Questa sera, poco prima delle nove, un bel po’ di prigionieri dell’area rossa hanno tentato la fuga, uscendo dall’area e provando a raggiungere il muro. Intercettati dalla polizia, sono stati riportati nell’area. Da lì in poi, il casino: anche nelle altre sezioni è iniziata la rivolta, con la gente che spingeva sulle reti e le danneggiava nella speranza di guadagnarsi la libertà. In mezzo alla confusione sono stati appiccati anche degli incendi. Ottenuti i rinforzi, la polizia ha circondato il Centro con le volanti e una qurantina di agenti in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione nell’area blu, per tranquillizzare gli animi a forza di manganelli e lacrimogeni.

Ascoltate questa ascoltatrice di Radio Blackout, che racconta in diretta i tentativi di fuga che continuano oltre un’ora e mezza dopo l’inizio della rivolta, tentativi in parte vanificati dalle indicazioni date alla polizia da alcuni dei vicini di casa ai balconi:

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/rbo_03042012_2230_cie_to.mp3]

La tensione, in realtà, era già cominciata a salire nella notte tra venerdì e sabato e nella mattinata di sabato, quando in due momenti diversi due reclusi avevano tentato il suicidio e per lunghe ore nessuno dei loro compagni aveva ottenuto notizie riguardanti la loro salute.

Aggiornamento ore 23. Non riuscendo a scavalcare il muro uno dei ribelli si è arrampicato su di un’alta struttura lungo il perimetro del Centro. I poliziotti sono sotto e tentano di convincerlo a scendere; lui, per contro, li sbeffeggia.

Aggiornamento ore 23,30. Il recluso è sceso ed è stato messo in isolamento, almeno sino a domani.

Aggiornamento 5 marzo. La situazione dentro al Centro è ritornata ad una relativa calma. Nessuno dei protagonisti del tentativo di fuga è in isolamento e nessuno è stato arrestato; in molti però sono ammaccati per le botte.

Ascolta qui il racconto di un compagno torinese ai microfoni di Radio Onda d’Urto, che rimette ordine nei racconti su questa serata di “guerra” dentro a corso Brunelleschi…

[audio:http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2012/03/imm-cie-brunelleschi-torino-niccol%C3%B2.mp3]

…e ascolta pure la testimonianza di un recluso:

[audio:http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/audio/imm-aziz-racconta-cosa-%C3%A8-accaduto-nel-cie-bruneleschi.mp3]

Aggiornamento 6 marzo, ore 23. Nuovo tentativo di fuga, questa volta dall’area gialla. In una decina riescono ad uscire dall’area, ma vengono ripresi poco prima del muro.

Leggi una piccola rassegna stampa su queste due serate nel Centro.

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Blocchiamo tutto

1 marzo. In serata la tangenziale viene bloccata a singhiozzo all’altezza di corso Francia. In contemporanea Anonymous oscura i siti del Comune di Torino, della Regione e della Provincia, e in via Verdi un centinaio di persone presidia la sede torinese della Rai, con bandiere contro il Tav e di un paio di partiti contro il Tav. Col passare del tempo, però, le persone aumentano e il presidio si trasforma in un corteo che imbocca via Po e blocca le vie del centro. Le bandiere dei partiti spariscono e i No Tav si dirigono verso la stazione. L’acustica di Porta Nuova fa rimbombare forte gli slogan contro l’Alta Velocità mentre circa trecento manifestanti prendono decisi la via dei binari dedicati ai Frecciarossa, impedendo la partenza di un Eurostar. Dopo un’oretta finisce l’occupazione delle rotaie, ma non la voglia di bloccare: si continuerà fino a tarda sera, in un itinerario che ha toccato il precollina (corso Moncalieri, Piazza Gran Madre) e lambito Porta Palazzo (corso Regina Margherita).

Basta caselli?

26 febbraio. Nel pomeriggio un centinaio di manifestanti No Tav occupa l’uscita dell’autostrada A32 all’altezza di Avigliana. Striscioni e volantini in solidarietà agli arrestati del 26 gennaio, ma assolutamente nessun disagio per la circolazione, perché i manifestanti dopo aver oscurato alcune telecamere tengono le sbarre alzate, permettendo per diversi minuti a tantissime autobili di uscire senza pagare il pedaggio.

Cariche a Porta Nuova

25 febbraio. Un gruppone di manifestanti di ritorno dal partecipatissimo corteo No Tav in Valsusa viene caricato dalla celere alla stazione di Torino Porta Nuova. I manifestanti rispondono tirando pietre e fumogeni.

Evasione di massa dal Cie di Trapani

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Venerdì 23 febbraio  c’è stata una grossa evasione dal Cie di Trapani. Da quel poco che siamo riusciti a sapere, tutto è cominciato con una sommossa. La polizia, dopo aver inizialmente tentato di sedare i rivoltosi con botte, idranti e lacrimogeni, si è infine ritirata. Da quel momento, i primi reclusi che sono usciti dalle sezioni hanno aperto le porte agli altri. Alla fine, pare che a scavalcare quelle orrende sbarre gialle ce l’abbiano fatta in sessanta.

Incidenti

24 febbraio. Un gruppo di studenti parte in corteo dalla residenza occupata di via Verdi 15 per chiedere in municipio notizie del fantomatico tesoretto olimpico, ma nel cortile interno vengono respinti dai vigili urbani e ne nasce un parapiglia. Cinque vigili contusi negli scontri, più due feriti in un incidente automobilistico mentre portavano i colleghi in ospedale.

Portare la valle in città, davvero.

I redattori di Radiocane hanno realizzato «Portare la valle in città», trenta minuti di «omaggio radiofonico agli arrestati del 26 gennaio e a tutta la lotta No-Tav. Del viver bene e del lottare sano. In valle. In città. Ovunque. Caselli potrà pure cercare l’Uomo d’oro, ma lo troverà in ognuno di noi.» Ve la riproponiamo volentieri, buon ascolto.

[audio:http://www.radiocane.info/images/mp3/specialenotav.mp3]

E per dare più sostanza alle parole, raccogliamo qui sotto qualche iniziativa di solidarietà realizzata in questi giorni in alcune città italiane.

Milano. Lunedì 13 febbraio un gruppo di No Tav occupa il binario dove sarebbe dovuto transitare il freccia rossa diretto a Torino Porta Nuova alla stazione Certosa di Milano. Un blocco di venti minuti dietro lo striscione “Come la neve blocchiamo tutto. Libertà per i No Tav”, bandiere No Tav, fischietti e volantini distribuiti ai pendolari in attesa sulle banchine. Il traffico ferroviario riprende solo grazie all’arrivo di camionette di polizia e carabinieri che allontanano i manifestanti con qualche spintone e manganellata.

Roma. Mercoledì 15 gennaio una cinquantina di manifestanti, dopo un volantinaggio alla stazione metro “Policlinico” contro il caro-trasporti, si dirige verso la stazione Tiburtina, per protestare contro la soppressione dei treni-notte e contro gli arresti del 26 gennaio per gli scontri in Valsusa.

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Bologna. Giovedì 16 febbraio una ventina di manifestanti No tav occupa per circa mezz’ora la sala d’attesa Club Eurostar della stazione Centrale, esponendo cartelli e striscioni contro la Tav in Val di Susa e in solidarietà agli arrestati del 26 gennaio.

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Bloccare conviene

15 febbraio. Duecento operai di Chivasso bloccano per una buona mezz’ora le uscite dell’autostrada Torino-Milano, per protestare preventivamente contro le misure di austerity minacciate dal Governo. Terminato il blocco, i manifestanti sfilano in corteo per le vie di Chivasso.

L’ennesimo raid

15 febbraio. All’alba 40 carabinieri della compagnia Oltredora di Torino, con l’appoggio  di un elicottero, diversi vigili urbani e un cane antidroga, rastrellano un condominio in via Maria Ausiliatrice a Torino, identificando le 120 persone che ci vivono. Non si registrano arresti.