Il braccino corto della Giustizia

11 gennaio. Il celebre pm di Torino Andrea Padalino ne tira fuori un’altra delle sue, proponendo che a pagare l’avvocato per gli imputati poveri – il cosiddetto gratuito patrocinio – non sia più lo Stato, ma l’Ordine degli Avvocati. D’altra parte oggigiorno si parla molto di tagli, e la Giustizia, che già di suo è cieca, ora è per di più senza un braccio.

Paola Severino
Paola Severino, Ministro della Giustizia

Deformazione professionale

10 gennaio. Ieri in aula l’ex marito di una poliziotta ha snocciolato un lungo elenco di danneggiamenti, minacce, ingiurie e pedinamenti subiti da lui e dalla sua nuova compagna a opera dell’ex moglie. La donna era una dipendente della polizia addetta al servizio tecnico delle telecomunicazioni in via Veglia, fino alla sospensione dall’incarico, dovuta a un processo per stalking. E’ arrivata addirittura ad assoldare due uomini per uccidere l’ex compagno, che però è riuscito a cavarsela.

Gtt

9 gennaio. Nella notte ignoti hanno tentato di scassinare il parcometro tra Via Tiziano e Via Foà, senza però riuscirci. Per i danneggiamenti subiti, comunque, è rimasto fuori servizio per tutta la giornata.

Fate pure

7 gennaio. Caselle. Un poliziotto quasi uccide altri due poliziotti, senza riuscirci. A causa di tutto c’è un amore non corrisposto, e uno sì. Il poliziotto respinto ha aggredito con un coltello la collega di cui era invaghito e il fidanzato di lei, anch’egli poliziotto. L’uomo è stato però bloccato e subito dopo arrestato dai suoi stessi colleghi.

Al centro commerciale con la famiglia

5 gennaio. Beinasco. Nel giro di 24 ore sono state allertate due volte dai vigilantes del centro commerciale ‘Le Fornaci’ le forze dell’ordine per “motivi familiari”. Nel primo caso è stato notato dai sorveglianti un padre con i figli di 5 e 7 anni sottrarre della merce dai negozi della galleria. Nello specifico sono stati i giocattoli che i due bambini avevano in mano – e non avevano pagato – a tradire la famigliola. L’uomo è stato denunciato nonostante abbia spiegato che i suoi figli volevano quei giocattoli e che lui non potesse permetterseli perchè disoccupato. Tre persone, invece, hanno tentato di sottrarre dall’Ipercoop presente all’interno del centro commerciale tre giubbotti, uno a testa, staccando le placche antitaccheggio nei camerini e uscendo dall’uscita senza acquisti. Dai controlli è emerso che si trattava di un padre, sua figlia e il fidanzato di quest’ultima.

Bis!

4 gennaio. A Venaria, in Via Nazario Sauro, sono state incendiate poco dopo la mezzanotte tre auto dei vigili. Due di queste sono andate completamente distrutte. Agli inquirenti consigliamo – se permettono – di non stare a rompersi troppo la testa sul movente.

Non è un pesce d’aprile

4 gennaio. L’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, butta lì una proposta: aprire oratori nei centri commerciali. Finiti i tempi in cui Cristo cacciava dal tempio i mercanti, nei templi del mercato… la Chiesa va a caccia di fedeli.

Vista A4/2

3 gennaio. E’ da maggio che una cinquantina di richiedenti asilo provenienti da varie zone dell’Africa sono parcheggiati all’Hotel Giglio, proprio a ridosso della A4. Questa mattina, per protesta, hanno bloccato il tratto di autostrada all’altezza di Settimo Torinese, causando lunghe code e traffico. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri per sgomberare le corsie e ripristinare la circolazione, ma la protesta è continuata davanti all’ingresso dell’albergo, in via Cebrosa, fino oltre mezzogiorno. Solo in tarda serata sono riusciti a identificare e denunciare tutti coloro che, tra uomini e donne, hanno occupato il pezzo della Torino-Milano che sta proprio sotto le loro finestre.

Fuga di mezzanotte (a Capodanno)

Anche a Capodanno i reclusi del Cie di Torino ci hanno provato. Dopo l’evasione di Natale nel Centro erano aumentati i controlli e le attenzioni da parte delle guardie: alcuni giorni prima del 31 dicembre durante una delle tante perquisizoni nelle sezioni era stato trovato un seghetto, segno abbastanza evidente che qualcuno stava preparando la fuga. Preoccupati di fare brutta figura coi superiori, questa volta gli uomini della Questura avevano studiato un bel piano per prevenire sommosse e evasioni. Un quarto d’ora prima di mezzanotte alcuni mezzi dei Carabinieri sono entrati nel Centro e una trentina di uomini in antisommossa si sono posizionati fuori dalle sezioni con il chiaro scopo di spaventare e scoraggiare i reclusi. Per catturare in tempo eventuali evasi, fuori dalle mura erano state mandate diverse volanti e auto in borghese a pattugliare le vie di fuga intorno al Centro. Ma non tutti i reclusi si sono persi d’animo, in particolare i ragazzi dell’area blu che hanno deciso di provarci comunque: sono usciti dalla sezione forzando le porte ed è subito iniziata la battaglia. Da una parte i celerini che hanno sparato lacrimogeni e iniziato a manganellare chi trovavano a tiro, dall’altra i reclusi con lanci di calcinacci e pezzi di muro, preparati nei giorni precedenti danneggiando la sezione. Nel giro di pochi minuti nel Centro sono arrivati i rinforzi per sedare la sommossa, altre decine di celerini evidentemente già pronti nelle caserme vicine. Nella confusione in sei sono riusciti a scavalcare le mura: uno è stato fermato da una volante e arrestato, accusato di resistenza e lesioni. Altri cinque sono liberi, e le volanti probabilmente non li hanno nemmeno visti scappare. Anche se non è l’evasione di massa che i reclusi avevano preparato, è senza dubbio un buon modo di cominciare il 2012.

In attesa di maggiori dettagli ecco la versione ufficiale della Questura che parla soltanto di 4 evasi, prontamente riportata da alcuni quotidiani online.

«Nuova fuga dal Cie: scappano 4 immigrati
Una ventina di immigrati, dopo aver lanciato oggetti verso il personale, cerca di cappare: in quattro varcano la recinzione. Un quinto, viene rintracciato, subito dopo.

Una ventina di immigrati rinchiusi nel Cie di Torino hanno tentato di fuggire poco dopo lo scoccare della mezzanotte, e quattro sono riusciti a varcare le recinzioni e a far perdere le proprie tracce.
Un quinto aspirante fuggitivo, un senegalese di 28 anni, è stato bloccato in una Lancia, una strada limitrofa, ed è stato arrestato: con gli agenti ha ingaggiato una colluttazione durante la quale ne ha morsicato uno a un braccio, ferendolo leggermente. Il tentativo di fuga è stato preceduto da un fitto lancio di oggetti verso il personale dell’esercito e delle forze di polizia che si occupano della sorveglianza. E’ accaduto in quella che viene chiamata “l’area blu” del complesso. Ad essere ferito in via Lancia è stato il conducente della volante che aveva raggiunto il senegalese: morso ad un braccio e scaraventato in terra, ha riportato lesioni giudicate guaribili in cinque giorni dai medici del pronto soccorso dell’ospedale Martini.
Durante gli interventi della notte è rimasto lievemente ferito anche un dirigente della polizia. Prima della “fuga di Capodanno”, dal Cie di Torino c’era stata la “fuga di Natale”: la sera del 25 dicembre scorso in ventuno erano riusciti a lasciare la struttura.
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La Repubblica – Torino

Aggiornamento – 2 gennaio. L’evaso senegalese è stato scarcerato. Ancora non si sa se sia stato riportato al Cie oppure no.

«Immigrati: fuga da Cie Torino, scarcerato senegalese arrestato
E’ stato scarcerato il senegalese di 28 anni arrestato ieri durante un tentativo di fuga dal Cie di Torino. Il giovane era stato arrestato dopo aver morso a un braccio un agente di Polizia che lo aveva bloccato mentre tentava di fuggire. Il giudice monocratico, Andrea Natale, non ha ritenuto che sussistessero le esigenze di custodia cautelare in carcere. L’immigrato dovra’ comunque affrontare il processo per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nella notte di capodanno una ventina di immigrati nel centro di corso Brunelleschi avevano tentato la fuga e in quattro erano riusciti ad allontanarsi facendo perdere le proprie tracce.»

Adnkronos