Una lettera da Ponte Galeria

Roma, 13 luglio 2011

Scrivo a nome di cinque persone che sono detenute qua nel centro di Ponte Galeria a Roma. Siamo quasi 200 uomini e 50 donne detenuti al centro di Ponte Galeria. Qua siamo detenuti come colpevoli, come persone che hanno commesso un reato. Perché sei mesi? è un periodo troppo lungo. E ora vogliono aumentare a diciotto mesi. Ma quelli che fannno queste leggi non sanno niente della nostra situazione e della nostra sofferenza. Soprattutto quel partito della Lega Nord, quello del ministro Maroni. La corte europea ha tolto l’articolo 14 della legge Bossi-Fini e questa è una sconfitta per Maroni. E allora lui vuole fare una rivincita con un’altra legge che ammazza la gente: vuole convincere gli italiani che è per motivi di sicurezza ma è una legge fatta per un motivo fascista e basta.

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Saponette

11 luglio. Gli addetti alla vigilanza del Bennet di Via Orvieto hanno chiamato le forze dell’ordine dopo aver sorpreso Fehdi, 37 anni, con due saponette e tre magliette non pagate nella borsa. Gli uomini della volante, accorsa dietro segnalazione del centro commerciale, hanno arrestato la donna, che, dopo i controlli di rito, è risultata clandestina.

Illegal

Illegal - locandina italiano
“Illegal” è forse l’unico film che parla del funzionamento dei Centri di Identificazione ed Espulsione, sparsi per tutta l’Europa. E’ la storia di una donna costretta a districarsi nella dura realtà dei senza-documenti: la paura di essere catturata in strada, la dolorosa operazione della cancellazione delle impronte digitali per impedire l’identificazione, la privazione di libertà nei centri, l’ambiente e le condizioni degradanti in cui versano questi posti ed infine la violenza della deportazione.
Una macchina, quella delle espulsioni, che ha caratteri comuni in tutta Europa e che qui in Italia è ancora più dura di quella descritta nel film. Una macchina con un funzionamento preciso che da una parte produce soldi per chi gestisce e costruisce i CIE e dall’altra minaccia e intimorisce chi non ha i documenti e li costringe al silenzio dello sfruttamento e del controllo. Una macchina che può essere inceppata. Dai rastrellamenti alla reclusione, fino all’espulsione: Tania, la protagonista del film, si ribella. Prima di tutto impara la determinazione e cerca di sconfiggere la paura. Poi si rifiuta costantemente di essere identificata, tenta la fuga e al momento della deportazione si ribella sull’aereo coinvolgendo gli altri passeggeri e riuscendo a salvarsi. Un percorso individuale, quello di Tania, che si incrocia con quello di altre donne: una cilena che si arrende e accetta il rimpatrio volontario, una donna del Mali che pur avendo la forza di ribellarsi viene stroncata dalla violenza della polizia. Un percorso che deve diventare sempre più collettivo per essere efficace, sia all’interno che all’esterno delle strutture di detenzione. Conoscerne il funzionamento è il primo passo in questa direzione.
Il Governo italiano dopo le rivolte del Nord Africa ha creato una situazione emergenziale che gli ha dato la possibilità di incrementare le dimensioni di questo sistema concentrazionario, di aumentare la mole dei rimpatri ma allo stesso tempo si sono diffuse e radicalizzate le esperienze di resistenza collettiva. Il nuovo decreto che innalza il tempo di detenzione da 6 a 18 mesi è una nuova mossa repressiva del governo che avrà forti ripercussioni sulla vita dei senza-documenti: obiettivo ormai dichiarato è l’annichilimento dell’individuo. Se sei mesi sono una tortura, un anno e mezzo sono un inferno.

Ora più che mai è necessario attrezzarci e organizzarci per dare sostegno e solidarietà alle rivolte nei centri e per fermare le deportazioni. Questa proiezione vuole essere un’occasione per discuterne insieme.

في حالة الشتاء سنكون بورطابلاسوا تحت سقف

انه فلم الوحيد في اوروبا الدي يتكلم عن مركز الطرد في بلجيكا =Illegal=

ومراكز الطرد في كل مكان في اوروبا كما نعرف لا احد يتكلم عنهم.هدا الفلم يتكلم عن امراءة و ابنها مهاجرون من روسيا الى بلجيكا من مدة8 سنوات بدون اوراق الاقامة

قصة طانيا التي تعاني في الغربة بدون اوراق الاقامة في بلجيكا.خوف طانيا من الشرطة. بدون عمل مع ابنها دائما خائفة من الشرطة ان يوقفوها. في يوم اد بها امر الى حرق اصابعها لكي تمحي بصماتها. وفي يوم تم توقفها واخدها الى مركز الطرد . في هده المراكز يتم اخد حريتك حالت المركز جد شئيمة .الضرب و تعدي

في جميع اوروبا توجد مراكز الطرد وهدفها واحد ولكن هنا في ايطاليا فهي اصعب و اطول مدة وليس كما في فلم.ان مركز طرد عنده هدف وهو من يشتغل او يساعد على بناءه وهدفهم هو النقود. لا يهمهم من يدخل في المركز بل العكس فهم بحاجة الى محبوسين. من جهة اخرى الاشخاص بدون اوراق الاقامة هم الدين يدفعون الثمن .السكوت على الاستغلال هده المراكز ممكن ان تحطم كما سنشوف في الفلم طانيا البطلة في الفلم اول ما فعلت تعلمت كيف تقدي على الخوف.ولم تعطيهم هويتها لائن بصماتها محروقة وستحاول الهرب و في يوم يتم اخدها الى المطار وهناك ستقاوم وستنجح وتم ارجاعها الى المركز هده القصة مثل قصة المراءة المالية التي احتجت و قاومت الشرطة في المطار من بعد دالك تم ضربها و تعدي عليها من طرف الشرطة

من بعض التوراث في شمال افريقيا اعلنت الحكومة الايطالية الطوارء الهجرة السرية و بهدا السبب تم تاسيس عديد من مراكز الطرد ولكن كما نعرف قاوموا .

 

و تظاهروا , و الان تم تغير مدة المحتجز من 6 اشهر الى 18 شهر لا يجب علينا السكوت ادا كانت 6 اشهر في مركز طرد عداب فاءن 18 جهنم

حان الوقت لكي نعبر عن غضبنا لنجتمع ونتكلم ونتضامن مع من يتضاهر في مراكز طرد ولنوقف القانون الجديد و هدا الفلم فرصة لكي نحكي جميعا عن الموضوع

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Quando la sosta è un salasso…

10 luglio. Gli ausiliari del traffico di Ivrea, ormai avvezzi a ritrovare monetine straniere nei parchimetri e  biglietti scoloriti ad arte sul cruscotto delle auto in sosta, probabilmente non si aspettavano che gli automobilisti eporediesi arrivassero a contraffare i talloncini del parcheggio a pagamento. Eppure, nella scorsa settimana, ne hanno notati a decine. La Polizia Municipale, allertata, ha subito depositato denuncia presso la Procura della Repubblica. Il timore è che sia già troppo tardi, e che si tratti di una tecnica ormai diffusa per eludere il pagamento delle strisce blu.

Fiaccole

8 luglio. Un lunghissimo corteo percorre le vie del centro di Torino. In diecimila, con fiaccole, striscioni e slogan, ribadiscono che è solo l’inizio, e che l’opposizione al Tav continuerà, forte, determinata e unita. Uno degli slogan: «L’assedio ancora non è finito, Maroni bastardo sei avvertito». Alcuni, alla fine della fiaccolata, si danno appuntamento alle Vallette, per salutare ancora tutti i detenuti e gli arrestati No Tav in seguito agli scontri di domenica. Fuochi d’artificio, grida e battiture spezzano il silenzio di Via Pianezza 300 per quasi un’ora.

Baccano

4 luglio. Nella notte un gruppo di amanti della libertà improvvisa un rumoroso saluto ai reclusi del Lorusso e Cotugno, a cui si sono da poco aggiunti i quattro NoTav arrestati durante l’assedio al cantiere per il tunnel esplorativo della Maddalena. Ai fuochi d’artificio e alle urla di chi sta fuori, rispondono con gran baccano i detenuti. E quando una pattuglia (cui se ne aggiungeranno altre sette!) impedisce ai nemici di galere e treni altamente veloci di andare via, slogan e cori contro la polizia scandiranno i lunghi minuti in ostaggio delle forze dell’ordine.

Un invito

Maddalena 4

Seguite in streaming la diretta di Radio Blackout dai cortei in Valsusa:

[audio:http://stream.teknusi.org:8000/blackout-low.mp3]

Abbiamo ricevuto alcune locandine che ci invitano, per questa domenica, alla Maddalena di Chiomonte. Eccole anche voi, per condividerle.

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Frecciarossa

29 giugno. Sulla motrice del treno Freccia Rossa in esposizione davanti alle Officine Grandi Riparazioni, fanno bella mostra di sé, dall’altra notte, scritte contro l’ex sindaco Chiamparino e contro il Tav. Frecciarossa

Occupazione

28 giugno. Un mezzo blindato antisommossa dei Carabinieri, diretto a Chiomonte, investe una pensionata a Venaria, che muore sul colpo.