11 febbraio. Con un brillante escamotage, una cinquantina di compagne riesce a fare irruzione nella sede del Pdl di corso Vittorio Emanuele e ad occuparla, al grido di “Non ci avrete mai come volete voi!”. I dirigenti berlusconiani, presi alla sprovvista, prima cantano l’inno nazionale, poi si esibiscono in crisi isteriche e spintoni, e poi ancora ordinano alla polizia di far tornare l’ordine a casa loro. La polizia, arrivata in forze, caccia i giornalisti, costringe le occupanti a mollare l’osso, le spintona per le scale e le aggredisce sotto i portici portandone cinque in Questura. Più di un’ora di parapiglia nel covo di Ghiglia e Marrone: impagabile.
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La gestione dei movimenti della popolazione è una delle priorità degli Stati. Si tratta, in particolare, di selezionare al meglio la manodopera necessaria all’economia, in un contesto generale di degradazione delle condizioni di vita. Questa selezione impone il rafforzamento delle detenzione delle persone considerate indesiderabili, dei controlli alle frontiere e delle retate, dei visti dati col contagocce e dell’intensificazione della lotta contro quelle e quelli che, in una maniera o nell’altra, vanno contro la messa sotto controllo dei movimenti di popolazione. Da qualche anno, i servizi di polizia fanno un grosso lavoro di schedatura delle persone che lottano contro i centri di detenzione e le retate e contro il meccanismo delle espulsioni in generale.
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La gestione dei movimenti della popolazione è una delle priorità degli Stati. Si tratta, in particolare, di selezionare al meglio la manodopera necessaria all’economia, in un contesto generale di degradazione delle condizioni di vita. Questa selezione impone il rafforzamento delle detenzione delle persone considerate indesiderabili, dei controlli alle frontiere e delle retate, dei visti dati col contagocce e dell’intensificazione della lotta contro quelle e quelli che, in una maniera o nell’altra, vanno contro la messa sotto controllo dei movimenti di popolazione. Da qualche anno, i servizi di polizia fanno un grosso lavoro di schedatura delle persone che lottano contro i centri di detenzione e le retate e contro il meccanismo delle espulsioni in generale.
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Ivan è stato arrestato a Parigi, martedì 8 febbraio. È stato controllato con altre tre persone in un bar a un centinaio di metri da un negozio dove uno di loro era stato accusato di un furto quaranta minuti prima. È l’argomento che gli sbirri in borghese hanno utilizzato per controllarli tutti.
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Ivan è stato arrestato a Parigi, martedì 8 febbraio. È stato controllato con altre tre persone in un bar a un centinaio di metri da un negozio dove uno di loro era stato accusato di un furto quaranta minuti prima. È l’argomento che gli sbirri in borghese hanno utilizzato per controllarli tutti.
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Disperato alla notizia della morte della madre, un recluso del Cie di Bari questo pomeriggio è salito sul tetto del Centro, minacciando di impiccarsi. La sua richiesta era abbastanza semplice: tornarsene a casa, e subito, come del resto chiedeva da tempo. Nessuno, però, tra gli operatori del Centro, ha ascoltato la sua protesta solitaria. Così i suoi compagni di prigionia sono saliti sul tetto insieme a lui, costringendo la polizia a considerarlo. Ora è sceso: la Questura gli ha promesso che già domani gli arriverà il passaporto e potrà partire.
Ascolta il racconto fatto da uno dei reclusi ai microfoni di Radio Onda Rossa:
[audio:http://ia700404.us.archive.org/18/items/CieBari_779/110211_cie_bari.mp3]
11 febbraio. Un gruppetto di nemici del nucleare ha fatto irruzione, questa mattina, nella sede dell’Enel di corso Regina Margherita, a Torino. Striscione, megafono e volantini da lanciare per sottolineare la complicità dell’azienda energetica con il ritorno del nucleare in Italia (se mai se ne fosse andato) e la propria solidarietà con Guido e Arturo, in carcere per aver cercato di bloccare un treno radioattivo. Dopo aver girato in lungo e in largo per la sede, e pure interrotto una grossa riunione che si teneva all’interno, i contestatori se ne sono andati via, in scioltezza.
11 febbraio. Oggi come oggi, i muri dell’ingresso principale del Politecnico sono pieni di scritte. Il lapalissiano «Poli complice del nucleare», e pure «Arturo e Guido Liberi», «No nucleare», «Solidali con chi lotta…».
Venezia, 11 febbraio 2011 – Il territorio della provincia di Venezia ospitera’ un centro per l’identificazione ed espulsione (Cie) di immigrati clandestini.
Lo ha confermato il ministro dell’Interno Roberto Maroni oggi a Venezia a margine di un incontro in Prefettura. Maroni ha detto che ”il luogo e’ da stabilire ma e’ individuato nella provincia di Venezia”. ”Il Cie – ha sottolineato – sara’ nello stesso compendio di un nuovo carcere, le due strutture saranno separate ma con un unico sistema di controllo”.
(Ansa)
11 febbraio. Grande soddisfazione da parte della redazione di CronacaQui Torino per il fermo di uno dei meccanici abusivi che esercitano in strada in via La Salle: una super-multa, gli attrezzi confiscati e – ciliegina sulla torta, per gli impiegati di Beppe Fossati – una denuncia per inottemperanza all’ordine di espulsione, visto che il meccanico abusivo è pure senza-documenti. È stato preso «dopo la nostra segnalazione», si sono vantati entusiasti, ripubblicando un articolo sull’argomento di qualche giorno fa.