3 febbraio. Mario Brescia, chi era costui?

Sostituto di Giuseppe Folino, che a sua volta avrebbe dovuto rimpiazzare Elena Maccanti, la quale aveva preso il posto di Mario Carossa in Sala Rossa, lo sconosciuto neo-consigliere della Lega in Comune ha pensato di dimostrare subito al grande pubblico da che parte della barricata sociale è schierato: in una recente interpellanza ha invocato la tolleranza-zero contro gli abusivi che da sempre stendono i propri teli sul selciato di via Garibaldi, invitando i vigili ad impegnarsi ancora di più a dar loro la caccia, invece di perdere tempo a «fare le pulci ai commercianti regolari». Un astio sedimentato per i poveri che si ostinano ad esistere e a mostrarsi in città, una solida passione per gli interessi dei bottegai, la retorica razzista buona a catalizzare i sentimenti più meschini della piccola borghesia cittadina e l’argomentare un po’ ridicolo da uomo d’ordine di provincia: l’oscuro Mario Brescia è l’archetipo del leghista perfetto.
«Trentadue ne son fuggiti venerdì scorso, quattro l’altro ieri sono riusciti a darsela a gambe dopo aver praticato un foro nel muro di recinzione del Centro di identificazione e di espulsione di Restinco.
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Questo sabato a El Paso ci sarà un concerto benefit per le spese legali dei denunciati per la resistenza durante lo sgombero del 10 dicembre 2009 de Lostile. A breve, tra l’altro, dovrebbe cominciare il processo per quella giornata di resistenza e di solidarietà di strada. Prima di cena si farà una piccola discussione sulle rivolte che stanno incendiando il Mediterraneo insieme ad un paio dei redattori di “Invece”, il nuovo mensile anarchico di cui abbiamo già avuto occasione di parlarvi.
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Giusto il tempo di organizzarsi, far fare un giro di valzer agli uomini della Pubblica accusa per evitare brutte sorprese, e il Tribunale di Milano si libera di un processo piccolo ma fastidiso. Quello contro Vittorio Addesso, l’ispettore-capo del Cie di via Corelli che nell’estate di due anni fa aveva provato a violentare Joy. La storia di Joy ve la abbiamo raccontata mille volte, fino al rinvio a giudizio di Addesso.
Nell’udienza di oggi è stato il Pm stesso (a cui il caso era stato appena assegnato) a chiedere di assolvere il poliziotto con formula piena e il giudice ovviamente ha accettato di buon grado. Ne consegue che Joy ed Hellen dovranno affrontare, come imputate, un processo per calunnia. E poi – ci sembra questo il messaggio che arriva dai piani alti del tribunale – che non se ne parli più.
Ascolta le prime valutazioni sul caso, fatte ai microfoni di Radio Onda Rossa da una compagna presente stamattina di fronte al Tribunale:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/110202commentosentenzajoy1.mp3]
Roma, 2 febbraio 2011 – ”Due trans brasiliani clandestini risultano indagati dalla Polizia Locale dopo essere stati sorpresi in due appartamenti di via Ferrante Aporti, zona Centrale, a prostituirsi. Entrambi, che risultano sieropositivi e in cura presso un ospedale cittadino, ricevevano nei due locali, di circa 45 mq, circa 300 clienti ciascuno al mese per un giro di affari complessivo di 250 mila euro annui. Sono in corso accertamenti sul proprietario, un italiano di 45 anni incensurato, denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e che potrebbe essere indagato anche per induzione e favoreggiamento della prostituzione. I due trans hanno dichiarato di pagare per l’affitto, in nero, l’uno 500 e l’altro 800 euro, escluse le spese per i servizi (luce, gas ecc.). Il piu’ giovane, di 26 anni, era gia’ stato espulso ed e’ rientrato prima dei dieci anni in Italia. L’altro, di 38 anni, aveva un ordine di espulsione della Questura di Rimini. Ma il pm ha negato l’arresto”.
Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato.
”Mi domando pero’ – aggiunge – come sia possibile che il magistrato abbia negato l’arresto di almeno uno dei due, visto che la legge Bossi-Fini dice che chi non rispetta un ordine di espulsione va arrestato e rischia fino a 4 anni di reclusione.
Appellarsi alla direttiva Ue entrata in vigore a Natale, ma mai recepita dallo Stato italiano, e’ un errore. Perche’ in questo modo il contrasto alla clandestinita’, in particolare di chi e’ recidivo e non rispetta gli ordini di allontanamento disposti dalla Questura, risultera’ sempre piu’ virtuale. E’ presumibile che i soggetti rimarrano in circolazione, creando problemi di sicurezza ma anche rischi per la salute pubblica vista la condizione di sieropositivita’ della quale dubito informassero i clienti”.
”I dati pubblicati in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario – aggiunge De Corato – dicono che sono 1.454 i procedimenti aperti nell’ultimo anno per tutto il distretto di Milano, che pero’ comprende Procure di altre province. Un dato che e’ inferiore agli irregolari fotosegnalati solo dalla Polizia Locale di Milano che nello scorso anno sono stati 1.507. Una recente sentenza del Tribunale di Milano vorrebbe pure far diventare retroattiva la decisione della Consulta che ha bocciato l’aggravante clandestinita’. Cio’ significherebbe rimettere in liberta’ degli irregolari che hanno commesso reati di allarme sociale.
Senza dimenticare che per la Consulta, la detenzione o il trattenimento nei Cie e’ solo l’extrema ratio e non sono punibili gli irregolari indigenti inottemperanti a decreti di espulsione”.
(Asca)

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«Dopo più di un secolo di interrogazioni sul “che fare?”, l’interrogativo che vogliamo porre – lo stesso con cui ci svegliamo al mattino e con cui ci corichiamo la notte – è diverso: “come fare?” Il “cosa” è chiaro da tempo immemore: distruggere lo Stato e il capitalismo. Ed è affiorato, contropelo, in quelle incrinature della storia che chiamiamo rivolte, insurrezioni, rivoluzioni.
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Uno sguardo ancora sulla giornata del 28 gennaio. Le vicende torinesi ve le abbiamo raccontate di già: ora approfittiamo di due corrispondenze realizzate da “Cattivi Pensieri”, la nuova trasmissione del sabato sera di Radio Blackout, per accennarvi a qualcosa di Milano e a Genova. Due racconti diversi, da diverse prospettive, che possono servire da spunto per la prossima volta.
Intanto l’esperienza – breve ma intensa – della Casa dello sciopero milanese e della sua scommessa di rendere permanente lo sciopero. In mezzo alcune domande – chi è che sciopera? e cosa sciopera? – e una bella serie di accadimenti sparsi per la città: uno stabile occupato, degli sportelli bancari sabotati, alcuni portoni di scuole incatenati, un corteo che diventa selvaggio e qualche tafferuglio con la polizia.
Ascolta la corrispondenza da Milano:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/casa-dello-sciopero.mp3]
E poi la giornata a Genova, dove il tradimento di una promessa fatta dalla Fiom – una semplice contestazione sotto la sede di Confindustria – a quelle componenti di movimento che negli ultimi tempi le fanno da reggicoda ha creato un bello scompiglio interno al corteo, condito con blocchi stradali e cassonetti in fiamme. In mezzo, la rabbia “operaia” che non riesce a rompere il controllo sindacale e la rabbia degli altri, che non riescono a colmare il vuoto e parlarle.
Ascolta la corrispondenza da Genova:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/genova.mp3]
«Mercoledì 2 febbraio ci sarà a Milano il processo con rito abbreviato per la denuncia fatta da Joy contro l’ispettore di Ps Vittorio Addesso.
Noi ci saremo. Vogliamo essere con Joy anche in questa tappa della sua ribellione alle violenze e ai soprusi che ha subito.
Joy si è ribellata per se stessa, ma anche per tutte quelle che, nella stessa situazione, non hanno avuto il modo o il coraggio di farlo e per tutte quelle che troveranno, nel suo esempio, la forza per non subire.
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معلومات حولا ظغط و مقاومة
كل يوم هذا العالم يتعدة عالينا
الظرب و الاعتقال٫صيد وبحت عن اشخاص من غير الاوراق الاقامة٫الاعتداء٫السجن٫المدينة بدون الاوان٫العمل من اجل العيش٫اي مكان تتحرك فيه يوراقبونك و يوسجلونك ويبحتون٫مع وجود الشرطة و قظات وغيرهم مع وجوذنا كلينا و استمرار في هذا الحوار الذي نعتبره جد صح و حقيقي٫هناك كثير من الاختيراث من بينهم القوانين الاتي عملاتها الحكومة و غظب ٫لاءي واحد٫ لماذا لانه مضطر او لاءنه يريد ظغط عليه٫الاشتباك مع الشرطة مستحيل هذه بعض القصص التي احكوها لنا اصدقاؤنا٫
هذه المعلومات و قصص بعض الاشخاص انها الطريقة التي تجمع بيننا٫انها اول خطوة للتظامن و المقاومة٫اول سلاح امام الشرطة هو كلنا جميعا اليد في اليد٫ نتمنى من الله من بعض هذه القصص ان نجدة اجوبة كثيرة ضدد هدا الظلم
Scarica, fotocopia e diffondi غظب
Scarica, fotocopia e diffondi Rabbia.