Un rastrellamento visto dall’interno. E cioè com’è che ci si sveglia la mattina al bussare insistente dei Carabinieri che hanno circondato il palazzo, come si apra loro per evitare che sfondino la porta, e poi i cani che ti entrano in casa, i vicini ammanettati in cortile, la giornata in Questura e alla fine l’arrivo al Centro perché sei senza documenti. Dal tuo letto alle gabbie di corso Brunelleschi, un mondo che ti casca addosso.
Questo racconto si riferisce alla retata di martedì scorso nel palazzo di via La Salle, ed è stato trasmesso a tutto volume durante l’iniziativa di ieri pomeriggio in Piazza della Repubblica.
Ascolta la voce di Fatima:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/una-retata-a-porta-palazzo_29-gennaio-2010_italiano.mp3]
…anche in arabo:
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3o gennaio. Un agente immobiliare di 38 anni, reduce da una nottata di baldoria in Piazza Vittorio, sale sulla propria auto per tornarsene in collina quando due energumeni gli saltano addosso. Lo trascinano fuori dall’auto, poi lo riempiono di botte ed alla fine si prendono l’auto e la parcheggiano lontano, presumibilmente vicino a casa loro. Ma una Porche Cayman blu, nuova di pacca, per le strade di Mirafiori è una nota stonata, e dopo una breve ricerca i Carabinieri la individuano e la restituiscono al malconcio derubato. Ora l’auto è di nuovo a suo agio in collina, mentre i militari sono ancora in giro per Mirafiori a cercare chi, in quelle strade e in quelle case, abbia avuto il coraggio di fare questo affronto ad un piccolo agente immobiliare, ma soprattutto al buon ordine di una città intera e dei suoi quartieri.
Catanzaro, 30 gennaio 2011 – I militari della Stazione Carabinieri di Catanzaro Lido hanno arrestato un giovane immigrato, irregolarmente presente sul territorio nazionale. Si tratta di A. F., 31 anni, originario del Gabon, domiciliato nel capoluogo in viale Crotone. Il giovane e’ stato controllato dai militari nel quartiere Lido nella serata di ieri. Gli accertamenti hanno permesso di constatare che l’uomo era presente in Italia clandestinamente ed era destinatario di un decreto di espulsione emesso nei suoi confronti giorni prima. In serata, dopo le formalità di rito e le procedure relative al suo allontanamento dal territorio nazionale, i Carabinieri, l’hanno accompagnato al CIE di Lamezia Terme per la successiva espulsione.
(CN24.tv)
«Un venerdì sera di “ordinaria” tensione quello che si è vissuto ieri al Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca d’Isonzo, dove poco dopo le 20.30 una ventina di immigrati clandestini ha incendiato per protesta materassi e coperte in tre stanze.
Un’azione, rispetto al passato, che non ha scatenato una rivolta, grazie anche alla disposizione della Prefettura di Gorizia che da alcuni mesi ha imposto la parzializzazione delle uscite degli ospiti dalle proprie stanze (l’accesso al cortile esterno è limitato a una quarantina di persone all’ora), ma che ha ugualmente richieste l’intervento di un mezzo dei vigili del fuoco di Gorizia, arrivati sul posto poco dopo le 21.
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Da Parigi, il punto sugli arresti che, dalla fine di dicembre fino a questi giorni, hanno coinvolto alcuni dei compagni attivi nella lotta contro la macchina delle espulsioni (e non solo). In fondo, una lettera dal carcere di Olivier e il resoconto di una recente iniziativa in loro solidarietà.
Bruno
È stato arrestato ad un posto di blocco della polizia nella metro di Parigi il 21 dicembre scorso, e si trova in carcerazione preventiva nella prigione di Fresnes. Da gennaio a maggio del 2008 aveva già scontato 4 mesi e mezzo: appena uscito sotto controllo giudiziario, nel luglio 2008, si era reso latitante. L’accusa specifica contro di lui, insieme a due altri compagni (uno latitante, Ivan, e uno sotto controllo giudiziario, Damien) è di aver fabbricato e trasportato un fumogeno artigianale e dei chiodi a tre punte, trovati nella loro macchina qualche ore prima di una manifestazione davanti al Cie di Vincennes.
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Milano, 29 gennaio 2011 – ”Fa piacere rilevare che per la prima volta possiamo sapere quanti sono i clandestini denunciati per il reato di clandestinita’, reato entrato in vigore nell’agosto 2009. Nella relazione si dice che sono 1454 i procedimenti aperti nell’ultimo anno per tutto il distretto di Milano, che pero’ comprende Procure di altre province. Un dato che e’ inferiore agli irregolari fotosegnalati solo dalla Polizia Locale di Milano che nello scorso anno sono stati 1.507″. Lo afferma il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato commentando quanto emerso dalla relazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario milanese.
Per De Corato “sarebbe interessante, magari per il futuro, sapere anche quante siano le condanne. E quale sara’ l’atteggiamento dei giudici. Perche’ una recente sentenza del Tribunale di Milano vorrebbe far diventare retroattiva la decisione della Consulta che ha bocciato l’aggravante clandestinita'”.
“Cio’ significherebbe rimettere in liberta’ degli irregolari che hanno commesso reati di allarme sociale. Senza dimenticare che se si segue la linea della nuova direttiva Ue e della Consulta, per cui la detenzione o il trattenimento nei Cie e’ solo l’ extrema ratio e non sono punibili gli irregolari indigenti inottemperanti a decreti di espulsione, la battaglia contro i clandestini diventa sempre piu’ virtuale”, prosegue il vicesindaco di Milano.
(Adnkronos)
28 gennaio. Al grande e partecipato corteo dei metalmeccanici contro i ricatti di casa Fiat qualcosa tracima dai paletti imposti dai bonzi sindacali e dal servizio d’ordine della Fiom. A metà manifestazione un gruppone di manifestanti fa irruzione dentro ad una agenzia interinale, riempiendola di scritte e manifesti, di dentro e di fuori. Poi qualche centinaio di persone raccolte dietro lo striscione “Ci avete tolto tanto, ci riprendiamo tutto!” dell’assemblea studenti-lavoratori devia allegramente dal percorso ufficiale ed allunga il giro per il centro città alla ricerca di banche e immobiliari da imbrattare, muri da riempire di locandine ed orecchie disposte ad ascoltare i propri discorsi. Per finire, terminati i comizi di Piazza Castello, una settantina tra studenti, precari, sottoproletari, nullafacenti orgogliosi e questuanti abituali si dirige in corteo verso la mensa universitaria di via Principe Amedeo e, al grido di “Noi la crisi ce la mangiamo!”, banchetta senza alcuna intenzione di passare alla cassa.

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«Affidamento dei lavori: congelato. Alla base del mancato inizio degli attesi lavori di ristrutturazione del Cie di Gradisca ci sarebbe un eccessivo ribasso sulla base d’asta da parte della ditta provvisoriamente classificatasi al primo posto nella gara d’appalto.
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Scarica, stampa e diffondi il numero 31 (dal 1 al 15 gennaio 2011)
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27 gennaio. Schiacciato sotto tre enorni rotoli di lamiera. Così è morto un operaio campano da qualche anno emigrato a Nichelino per lavorare in fabbrica.