Mezz’ora buona di trambusto ieri sera in corso Brunelleschi. Un recluso, latinoamericano, si è spogliato urlando nel cortile della sua area, incoraggiato dalla battitura complice degli altri prigionieri. Protestava contro l’arroganza dei medici del Centro: dal giorno del suo arrivo, oltre un mese fa, aveva segnalato ai sanitari le condizioni precarie del suo braccio – gli strascichi di una vecchia operazione malriuscita gli impedivano l’uso dell’arto, provocandogli dolori continui – ottenendo per tutta risposta una visita… dallo psichiatra.
La sua protesta di ieri sera, e quella dei suoi compagni, ha avuto successo. Oggi finalmente è stato visitato da un ortopedico e, qualche ora dopo il suo rientro nel Centro, la Questura ha deciso di rilasciarlo. Ascolta la sua testimonianza, poco prima che gli comunicassero che lo avrebbero liberato:
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«È stato tratto in arresto dalla Polizia di Frontiera di Roma Fiumicino, su Ordine di Custodia Cautelare in Carcere firmato dal G.I.P. del Tribunale di Caltanissetta nel Giugno scorso. Un cittadino extracomunitario Issa Achraf, ventenne, nato in Marocco, è stato arrestato dalla polizia di frontiera a Roma Fiumicino che ha eseguito un’ordinanza cautelare in carcere firmata dal Gip del Tribunale di Caltanisetta nel giugno scorso. È lo stesso provvedimento di cui sono stati destinatari altri 20 soggetti ritenuti responsabili della devastazione e dell’incendio del Cie (centro di identificazione e espulsioni) di Pian del Lago, avvenuta nel novembre del 2009. (more…)
Da qualche giorno, tra i reclusi di diversi Cie italiani, gira voce che ci sia stato casino al Centro di via Corelli a Milano. In particolare, la notte del 30 (o del 31) dicembre diversi reclusi avrebbero incendiato alcuni materassi, e due di loro sarebbero stati portati via dalla polizia, verosimilmente in carcere. Alcuni prigionieri sono riusciti a far trapelare la notizia, telefonando ai loro amici rinchiusi altrove. Poi, durante una perquisizione, la polizia ha sequestrato gli ultimi cellulari dei prigionieri.
Aggiornamento – 5 gennaio. In seguito alla rivolta di Capodanno, un recluso è stato ricoverato in ospedale e non è ancora stato dimesso. Pare che le sue condizioni siano piuttosto gravi.
Aggiornamento – 6 gennaio. Solo oggi, ad una settimana dai fatti, l’ultimo recluso rimasto ferito a Capodanno è stato dimesso dall’ospedale. Gli arrestati, invece, sono tre e sono ancora in carcere.
Come forse già sapete, Raffaello Conte è il presidente di “Malgrado Tutto”, la cooperativa che gestisce il Cie di Pian del Duca in provincia di Lamezia Terme. Nella notte di Capodanno, una quarantina di reclusi ha cercato di fuggire dal Centro, ma il tentativo è stato bloccato dalle forze dell’ordine. Ne è nata una sommossa che è durata due ore buone, con danneggiamenti da una parte e lacrimogeni e idranti dall’altra. Quella notte Raffaello Conte era in prima fila, e il giorno dopo sulla sua pagina di Facebook racconta quel che gli è successo…
Raffaello Conte. «12, 12 anno 2010, 12 minuti 2011, manganellata sul dito sinistro della mano sinistra, penso si chiami anulare, un’culu che dolore, alla faccia del 2011, ve lo avevo detto!»
Un’amica. «Che ti è successo?»
Raffaello Conte. «Casini al Cie 12, 12 piccoli casini, ma mammama chi duluri, supra l’ultima falangetta dell’anulare, che poi pensandoci non potevano fare il dito tutto unito senza falangette, almeno ne rompevi solo uno. Mah!»
Ad uso dei nemici delle espulsioni, ecco una piccola radiografia della Easy Light Impianti Srl, la ditta che – non si ancora bene quando – ristrutturerà il Cie di Gradisca d’Isonzo rimettendo al loro posto i famosi offendicula fatti togliere da De Mistura, alzando l’altezza delle sbarre, ripristinando i sistemi antifuga ad infrarossi e la videosorveglianza. La ditta che farà ritornare il Centro di Gradisca al suo antico splendore, insomma, dopo tutti questi anni di fughe, rivolte e danneggiamenti.
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“Circa 40 prigionieri di un carcere del West Sussex, in Gran Bretagna, hanno provocato una rivolta, nel primo giorno del nuovo anno, che la polizia in assetto antisommossa è riuscita a domare solo dopo ore. Un incendio è divampato in un’ala del carcere, dopo che i detenuti si sono ribellati agli agenti che stavano provando a riportarli nelle loro celle.
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«Due esplosioni a distanza di qualche secondo una dall’altra hanno distrutto questa notte, 29 dicembre, le vetrine della sezione della Lega Nord di Gemonio. Si tratta del trilocale di via Marsala 1 a distanza di un centinaio di metri dalla casa del senatore e Ministro delle riforme Umberto Bossi.
I danni sono di circa 2.000 euro. Le vetrine rotte sono in tutto tre: due vetrate esterne e un vetro che sta dietro il portoncino rinforzato di ingresso alla sede, crepato dal botto e già danneggiato con liquido infiammabile tempo fa. All’interno della sede si sono spaccati tre vetri dei quadri che ritraggono militanti in compagnia dei big del Carroccio.
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«Una “torta” da poco più di 15 milioni di euro per tre anni, ovvero sino al 2014. A tanto ammonta la base d’asta dell’appalto per la nuova gestione congiunta di Cie e Cara. Ne ha dato notizia ieri la Prefettura goriziana, pubblicando il bando di gara sul proprio sito ufficiale. La convenzione per i servizi interni alle due strutture per immigrati di Gradisca scade infatti fra pochi giorni, il 31 dicembre.
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Firenze, 29 dicembre 2010 – Secondo i dati diffusi alla questura i reati sono diminuiti, rispetto al 2009, del 14 per cento. Eccezione per i furti in casa, che sono aumentati del 15 per cento. Tante anche le denunce per guida in stato d’ebbrezza, praticamente una al giorno. Zonno: “Alimentare la comunicazione e la trasparenza con i cittadini”
Calano i reati nella provincia di Firenze. Sono stati poco meno di 50 mila, nell’anno che sta per terminare: il 14 per cento in meno rispetto al 2009. Trentaquattro mila si sono verificati in città, dove la diminuzione è stata del 12 per cento. Lo fa sapere la questura.
Nello specifico, confrontando le denunce arrivate in questura e i risultati delle attività della polizia, emerge che le rapine sono passate da 341 a 287 (-15,84%), i furti da 17.101 a 15.700 (-8,19%), gli scippi da 309 a 194 (-37,22%), le truffe e le frodi informatiche da 1439 a 727 (-49,48%). In controtendenza, tuttavia, i dati relativi ad alcuni tipi di reato: i furti in abitazione infatti sono passati da 1.174 a 1.356, per un aumento del 15,5 per cento. Significativi anche i dati sulle denunce per guida in stato di ebbrezza, che in questo 2010 sono state 360: quasi uno al giorno. E crescono anche gli omicidi volontari, passati da cinque a nove.
Nel 2010, la polizia ha poi denunciato 3.895 persone e ne ha arrestate 1.397; 112 i daspo. Sul fronte del contrasto allo spaccio, sono stati sequestrati 36 chili di eroina; 14 di cocaina; 104 di hashish e 199 di marijuana. Quasi trecento i cittadini stranieri comunitari allontanati e 782 gli extracomunitari espulsioni, di cui 135 accompagnati ai Cie e 34 accompagnati alla frontiera.
Il questore Francesco Zonno ha ricordato che uno degli obiettivi è “alimentare il rapporto di trasparenza e collaborazione con i cittadini, con le associazioni di categoria e con le altre istituzioni. Questi dati – ha aggiunto – rappresentano un punto di partenza per individuare quei settori di attività in cui c’è ancora da lavorare”.
(la Repubblica)

Ancora una volta Elisa Miani, segretaria della Fisascat Cisl di Gorizia, parla del Cie di Gradisca e fa la voce grossa. «È ora di finirla, non è possibile scaricare quelli che sono i rischi dell’impresa sui dipendenti, l’anello più debole di tutta la catena, senza pensare che al Cie si lavora in condizioni estremamente pericolose». Che cosa è successo, stavolta? A quanto pare i dipendenti di Connecting People lamentano – poverini! – che a pochi giorni dal Santo Natale non sanno ancora se e quando percepiranno la “tredicesima” mensilità. Da parte sua, Connecting People – poverina! – lamenta di non disporre della liquidità necessaria ai pagamenti a causa di ritardi accumulatisi negli incassi da parte di non meglio precisati “creditori”. Il che è molto strano, visto che Connecting People può contare su diversi istituti bancari, da Intesa San Paolo al circuito delle Banche di credito cooperativo, e perfino il ritardo cronico dei pagamenti pubblici non dovrebbe costituire un problema.
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