Gambe rotte

Ancora una storia di gambe rotte al Cie di via Corelli a Milano. Una settimana fa un recluso si fa male giocando a pallone, e quando chiede all’infermiere di essere portato in ospedale, gli rispondono che non è niente. Il giorno dopo il medico del Cie lo visita e decide di mandarlo all’ospedale Santa Rita per un controllo. Un esame ai raggi-x rivela che effettivamente la gamba e fratturata e deve essere operata. Una cosa abbastanza seria, quindi, ma il recluso invece di essere ricoverato viene rispedito al Centro. E da tre giorni aspetta di essere riportato in ospedale per l’operazione.

Per il Cie in Veneto ancora nessuna decisione

Roma, 22 settembre 2010“Nessuna decisione è stata presa”. Così il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, risponde, durante il question time alla Camera, in merito alla costruzione di un Centro di identificazione ed espulsione per immigrati clandestini nel Comune di Ceneselli, in provincia di Rovigo. “Confermo ciò che ha detto il presidente Zaia – ha detto Maroni, negando qualsiasi dissidio con il governatore del Veneto- e cioè che una decisione definitiva non è stata ancora assunta”.
“Prima di prendere le decisioni -ha detto ancora Maroni- consulteremo i diretti interessati, le amministrazioni, cerceremo di convincerli, se non sarà possibile cercheremo una soluzione alternativa”. Quindi, ha aggiunto il ministro dell’Interno, ci sarà prima “una valutazione tecnica e poi relativa all’impatto che in quella realtà può determinare un insediamento simile”.
Maroni, che in precedenza aveva ricordato il piano del governo per dotare le regioni ancora sprovviste di un adeguato numero di Cie, ha concluso: “l’unica cosa certa è che in queste regioni deve essere fatto, perché è una questione di sicurezza per quei cittadini, che devono sapere che, senza il Centro, in quella regione, i clandestini presi saranno rimessi in libertà”.

 

(Corriere della sera)

Sveglia

Questa mattina alle 4 la polizia è entrata in forze, caschi in testa e manganelli in mano, nelle camerate del Cie di Gradisca. Ha svegliato i reclusi e per cominciare li ha fatti sdraiare tutti per terra. Dopo questa sveglia, tutti i reclusi (un’ottantina) sono stati concentrati in un’unica camerata (che di solito contiene 8 persone), mentre la polizia effettuava una perquisizione in tutte le altre celle. Al termine delle operazioni, i prigionieri sono stati di nuovo smistati nelle camerate, ma opportunamente rimescolati. Tutto questo gran lavoro da parte delle forze dell’ordine ha ovviamente ritardato la distribuzione dei pasti e delle sigarette. Pare che questa perquisizione sia una rappresaglia per un tentativo d’evasione sventato ieri (l’ennesimo, e nonostante le condizioni di reclusione a dir poco proibitive).

Maroni: emergenza rom in Italia è risolta,
 ora sanzioni per comunitari irregolari.

Roma, 18 settembre 2010Servono sanzioni per gli immigrati comunitari non in regola: lo ha detto il ministro dell’interno, Roberto Maroni, durante la trasmissione “Ventura Football Club” su Radiouno. «Per quanto riguarda i cittadini comunitari – ha detto Maroni – c’è una direttiva un po’ strana che dice che tutti possono circolare liberamente sul territorio europeo e possono anche stabilirsi in qualsiasi Paese e fino a tre mesi nessuno può dire niente, ma oltre i tre mesi queste persone devono dimostrare di avere un reddito, una casa, un lavoro. Il problema è che non c’è alcuna sanzione prevista dalla direttiva, non si può fare niente se non invitarlo a tornare a casa, e questa è una lacuna che vogliamo colmare nel pieno rispetto delle norme europee».

Per quanto riguarda la polemica in atto fra la Francia e l’Unione europea sulla questione immigrazione, Maroni dice: «Mi sembra un film già visto. Noi l’emergenza campi nomadi l’abbiamo affrontata e praticamente risolta, grazie a piani che prevedono la chiusura dei campi abusivi e la costruzione di insediamenti regolari: chiudere i campi nomadi non è espulsione di massa, ma solo l’applicazione della legge, chi non ha diritto a stare qui deve essere riportato a casa sua. E’ quello che stanno facendo anche i francesi, ma il clima è molto caldo, quasi come nel calcio: vedo spesso in campo tifoserie, e quando si ragiona in modo fazioso come i tifosi non c’è argomento, hai torto a prescindere».

(il Messaggero)

Ce n’è per tutti

Ferrara, 18 settembre 2010 Una settimana durante la quale la Polizia di Stato è scesa in campo per contrastare reati legati all’immigrazione clandestina, allo spaccio di sostanze stupefacenti e alla prostituzione.
Agenti della questura di Ferrara ed equipaggi del Reparto prevenzione crimine “Emilia Romagna Orientale” di Bologna hanno lavorato intensamente secondo un dispositivo voluto dal questore Salvatore Longo in risposta alle segnalazioni registrate durante l’attività di controllo del territorio ed anche per fornire un immediato riscontro a tutti quei cittadini che hanno inviato esposti contenenti problematiche connesse ai reati in premessa.
Una risposta di sicurezza che non si è lasciata attendere se consideriamo che nel corso di tutta l’attività sono state identificate 139 persone, di cui 79 extracomunitari, controllati 14 veicoli, effettuati accertamenti su tre esercizi commerciali, emessi provvedimenti per la legge sull’immigrazione e in materia di misure di prevenzione e non da ultimo due arresti, una denuncia, un accompagnamento alla frontiera area di Milano, un accompagnamento al C.I.E. di Bologna e una segnalazione alla prefettura per detenzione ed uso di sostanze stupefacenti.
Nel dettaglio, si è registrato l’arresto di un 35enne brasiliano, per violazione dell’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale.
È finita in manette anche arresto di una 24enne uruguaiana per falsa attestazione sulla propria identità personale e possesso di documenti di identificazione  falsi. La donna era una vera e globetrotter, cambiando città molto spesso, per esercitare senza avere in continuazione il “fiato sul collo” della polizia: individuata dalla squadra mobile che ha iniziato su di lei una attività di indagine, era stata identificata in più occasioni e in diverse città d’Italia, nell’ambito dei servizi di contrasto alla prostituzione. Fermata dagli uomini della Mobile ha dichiarato un nome falso, di essere nata in Uruguay ma cittadina italiana, iscritta nell’Aire di un Comune in provincia di Salerno e titolare di una carta di identità rilasciata dal Comune di Firenze. Gli accertamenti effettuati dal personale della squadra mobile presso le autorità uruguayane, tramite il canale Interpol, hanno consentito di identificare esattamente la donna che è risultata essere dedita alla prostituzione. La perquisizione eseguita nell’abitazione della donna ha consentito di rinvenire e sequestrare documenti relativi alla sua attività.
È stato inoltre denunciato un 19enne residente nel Comune di Portomaggiore, inottemperante al Foglio di via obbligatorio nel Comune di Ferrara, emesso dal questore di Ferrara nel dicembre 2009. Il giovane, con precedenti per detenzione di stupefacenti, porto abusivo e detenzione di armi, furto, ricettazione e rissa,  è stato rintracciato in una zona notoriamente frequentata da personaggi legati al mondo della droga e della commissione di rati contro la persona e il patrimonio, in compagnia di altre persone con i suoi stessi precedenti.
C’è stato poi un accompagnamento alla frontiera aerea di Milano Malpensa per rimpatriare un “trans” brasiliano 23enne, rintracciato in attività di prostituzione nei pressi della Stazione Ferroviaria.  Il giovane che non era in regola con la normativa sull’immigrazione è stato munito anche di decreto di espulsione. Stessa sorte, con meta il C.I.E di Bologna, per una 25enne prostituta nigeriana non in regola con le norme sul soggiorno in Italia, priva di documenti e senza fissa dimora.
È stato emesso il foglio di via obbligatorio per una cittadina rumena 27enne, residente nella provincia di Ferrara, rintracciata nei pressi di Via Argine Ducale, in piedi sul ciglio della strada in abiti succinti, in attesa di un possibile cliente. A suo carico aveva già diversi precedenti specifici di polizia e una condanna già scontata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.
È stato segnalato per possesso di sostanza stupefacente un 27enne italiano, fermato nei pressi di via Cesare Battisti che aveva una piccola quantità di eroina. Dopo il sequestro della sostanza stupefacente, il giovane è stato segnalato alla prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti.
È stato infine notificato un provvedimento di rigetto emesso dalla questura di Rimini ad una prostituta italiana nata a Rimini, identificata dalla Polizia in questa Via Veneziani. Il rigetto è relativo ad un ricorso straordinario al Capo dello Stato che la donna aveva presentato nei confronti di un Foglio di Via obbligatorio dai Comuni di Ravenna e Cervia ove la stessa effettuava attività di meretricio.

(Estense.com)

Domenica, ma il 26

Anche per questa volta, il presidio sotto al Cie non si svolgerà la terza domenica del mese ma l’ultima: il 26 di settembre. Scarica e diffondi le locandine dell’iniziativa, 1 e 2.

Tutti i Cie alla Croce Rossa

Palermo, 16 settembre 2010Nel corso di un’audizione svoltasi di fronte ai componenti del comitato parlamentare Schengen, il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha manifestato la volontà di assegnare la gestione di tutti i centri di identificazione ed espulsione presenti sul territorio italiano, compresi quelli siciliani, alla Croce rossa. La staffetta dalle attuali entità che hanno la responsabilità dei centri alla Cri, dovrebbe realizzarsi gradualmente. “Attualmente – ha dichiarato il ministro – in Italia sono attive 13 strutture di questo tipo e sarebbe molto importante assicurarne un coordinamento comune, imperniato su standard uguali per ogni Cie”. Maroni, inoltre, nonostante le tante rivolte scoppiate all’interno dei centri di identificazione ed espulsione negli ultimi mesi, con l’interessamento anche di quelli siciliani, ne ha approfittato per annunciare la costruzione di altre quattro strutture in Campania, Toscana, Marche e Veneto. La Croce rossa, stando al progetto predisposto dal ministero, dovrebbe divenire gestore unico di tutti i Cie italiani. La stessa, comunque, è già presente all’interno di importanti centri: si occupa, infatti, di quello di Ponte Galeria a Roma e del Corelli a Milano. Per l’organizzazione si tratterebbe di un ulteriore salto all’interno di un contesto sempre più oggetto delle critiche formulate da associazioni che si occupano della tutela dei diritti dei migranti. Gli esponenti di alcune di queste, infatti, hanno già posto il loro assoluto diniego alle tappe preannunciate dal ministro Maroni. L’affare, del resto, raggiunge notevoli dimensioni: i gruppi gestori dei Cie italiani, infatti, ottengono una media di 70 euro giornalieri per ciascun ospite delle strutture.
Contributi che, qualora l’idea del titolare degli Interni dovesse concretizzarsi, verrebbero destinati esclusivamente alla Croce rossa italiana. Intanto, i sindacati nisseni hanno chiesto al Prefetto di Caltanissetta Umberto Guidato di sollecitare tutte le operazioni necessarie per riavviare entro un breve termine il locale centro di identificazione ed espulsione di Pian del Lago, danneggiato proprio lo scorso anno da una rivolta dei trattenuti . Un finanziamento ministeriale da un milione di euro è già disponibile.

 

(siciliainformazioni.com)

Fuga tentata a Lamezia

«Tenta la fuga dal Centro identificazione ed espulsione (Cie) ma viene bloccato a Pian del Duca ed arrestato da un poliziotto nonostante sia stato colpito in maniera violenta dall’extracomunitario. (more…)

Nella capitale della piastrella

Sassuolo, 15 settembre 2010Continua l’opera di prevenzione della polizia nella capitale della piastrella. Su segnalazione dei cittadini, gli agenti del commissariato hanno fermato oltre cinquanta persone nei quartieri a rischio. Un clandestino individuato.
Come disposto dal questore di Modena, anche martedì si sono svolti i servizi straordinari di controllo del territorio di vasta entità a cura degli agenti del Commissariato. I controlli sono stati diretti dal vicequestore Domenico De Iesu e hanno raggiunto importanti risultati sotto il profilo della polizia di prevenzione.

Tre esercizi pubblici controllati; 51 le persone identificate; 2 persone accompagnate in ufficio per accertamenti; uno straniero portato al Cie di Modena.

«Un importante spiegamento di forze messe in campo dalla polizia di stato – ha detto il dirigente – con 5 equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Emilia-Romagna con sede a Reggio, per un totale di 12 uomini; 2 equipaggi del Reparto Cinofili con sede a Padova e 3 equipaggi del nostro Commissariato».

I luoghi dove si sono svolti i servizi erano indicati nelle segnalazioni fatte nei giorni scorsi dai cittadini: la stazione per Modena e vie limitrofe, via S.Lorenzo, parco Le Querce, via Radici in Piano, parco di Villa Fiorita, via Cavallotti, Parco Ducale, parco Amico e un locale annesso ad un centro commerciale cittadino.
Ottimo risultato, che continua quelli dell’intera estate, sui quali si sono espressi sindaco e vice sindaco.
«Un calo del 22% dei reati denunciati – dice Caselli – i furti in appartamento che scendono da 352 del 2009 agli attuali 251 mentre crescono le persone denunciate da 57 a 60 e i colpevoli di reati individuati che passano da 42 a 62: si tratta di dati davvero eccezionali per i quali ringrazio personalmente, a nome di tutta la città, il dirigente del Commissariato Domenico De Iesu e i suoi uomini».
«I dati forniti dal dirigente del Commissariato – aggiunge il vicesindaco Menani – sono fatti concreti, non solamente parole come quelle utilizzate da alcuni esponenti del Pd per sminuire il lavoro fatto da Forze dell’ordine, senza mai portare proposte concrete per garantire la sicurezza dei cittadini. Più volte ho toccato con mano quanto sia efficace e puntuale la sinergia tra polizia, polizia municipale, carabinieri e guardia di finanza».

(Gazzetta di Modena)

Una lettera da Gradisca

A due giorni dall’ultima rivolta e dall’inizio del loro sciopero della fame, i reclusi del Cie di Gradisca hanno scritto una lettera per far conoscere le ragioni della loro lotta.

Noi stiamo scioperando perché il trattamento è carcerario, abbiamo soltanto due ore d’aria al giorno, una al mattino e una la sera, siamo tutti rinchiusi qui dentro, non possiamo uscire. Ci sono tre minorenni qui dentro, sono Tunisini e hanno 16 anni, ci chiediamo come mai li hanno messi qui se sono minorenni? Il cibo fa schifo, non si può mangiare, ci sono pezzi di unghie, capelli, insetti…

Siamo abbandonati, nessuno si interessa di noi, siamo in condizioni disumane. La polizia spesso entra e picchia. Circa tre mesi fa con una manganellata hanno fatto saltare un occhio ad un ragazzo, poi l’hanno rilasciato perché stava male e non volevano casini, e quando è uscito, senza documenti non poteva più fare nulla contro chi gli aveva fatto perdere l’occhio.

Ci trattano come delle bestie. Alcuni operatori [di Connecting People n.d.r.] usano delle prepotenze, ci trattano male, ci provocano, ci insultano per aspettare la nostra reazione, così poi sperano di mandarci in galera, tanto danno sempre ragione a loro.

C’è un ragazzo in isolamento che ha mangiato le sue feci. L’hanno portato in ospedale e l’hanno riportato dentro. È da questa mattina che lo sentiamo urlare, nessuno è andato a vederlo, se non un operatore che l’ha trattato in malo modo.

Il direttore fa delle promesse quando ci sono delle rivolte, poi passano le settimane e non cambia mai niente. Da due giorni siamo in sciopero della fame, e il medico non è mai entrato per pesarci o per fare i controlli, entra solo al mattino per dare le terapie.

Continueremo a scioperare finchè non cambieranno le cose, perché 6 mesi sono troppi e le condizioni troppo disumane. Questo non è un posto ma un incubo, perché siamo nella merda, è assurdo che si rimanga in queste gabbie. Sappiamo che molta gente sa della esistenza di questi posti e di come viviamo. E ci si chiede, ma è possibile che le persone solo perchè non hanno un pezzo di carta debbano essere rinchiuse per 6 mesi della loro vita?

Reclusi del CIE di Gradisca


Leggimi in lingua francese.

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