Il sito del lovers
20 aprile. In serata viene “bucato” il sito del Lovers Film Festival e l’interfaccia ha mostrato il comunicato a firma Frocie Incivili (vedi qui) invece che i frizzi e i lazzi arcobaleno dell’evento.
20 aprile. In serata viene “bucato” il sito del Lovers Film Festival e l’interfaccia ha mostrato il comunicato a firma Frocie Incivili (vedi qui) invece che i frizzi e i lazzi arcobaleno dell’evento.
20 aprile. Continuano le passeggiate, sempre più simili a delle ronde, organizzate da CasaPound e dal comitato Noi di Barriera attorno all’isolato compreso tra corso Giulio Cesare e i giardini di via Montanaro. Sulla questione del degrado, della criminalità e dello spaccio in quartiere continua a giorcarsi la diatriba del teatrino politico tra il gruppo di estrema destra, già candidato alle elezioni, e l’amministrazione a 5 stelle. Colmo dei colmi Alberto Barona, portavoce del comitato, avrebbe dichiarato che “il quartiere è una polveriera pronta ad esplodere e solo noi siamo sempre attivi per cercare di risolvere la situazione” – ci pare che il ruolo di questi figuri sia piuttosto quello di soffiare e attizzare il bracere della guerra tra poveri, sperando che divampi per poter cavalcare politicamente l’onda.
In piena Porta Palazzo sta avvenendo una storia da manuale, di quelle che i sociologi riportano come avvenimenti caratteristici dei processi di riqualificazione. Anche qui, tra queste pagine pixelate, non si sono risparmiate parole al riguardo, non tanto per creare un sollazzo analitico sul tema, ma per cercare di decodificare cosa in una città come Torino è avvenuto e sta avvenendo, a discapito di coloro che “la riconquista urbana”, “la rivitalizzazione delle vie” e “la rigenerazione dei quartieri” la subiscono violentemente e qualche volta decidono di reagire.
Riceviamo e pubblichiamo quest’interessante rivendicazione. Si riferisce ad alcune scritte apparse la notte scorsa in via Verdi contro il Lovers Film Festival e l’ideologia che si portano dietro alcuni processi di costruzione di nuove identità sessuali e della loro conseguente mercificazione neoliberale.
Qualcuno ha deciso di opporre la propria “voce” alla miriade di eventicoli, festival cinematografici, workshop e pubblicità che vendono come sovversivi corpi invece sottoposti a nuove norme di esposizione commerciale e disciplinamento.
“Stanotte delle scritte sono apparse sulle pareti del Cinema Massimo di Torino: «Frocie in lotta» – «Frocie contro il Lovers» – «Frocie incivili». D’altronde la primavera è arrivata. Anche quest’anno. E con essa il Lovers Film Festival. E con esso – anche questa volta – le contestazioni. Diciamocelo: siete più criticati del Festival di San Remo. Non a caso per la serata di apertura è proprio da San Remo che avete pescato una delle vostre perle artistiche, supposta icona gay: Francesco Gabbani.
18 aprile. Sarebbero 173 gli appartamenti illecitamente occupati tra i blocchi di case Atc, contando sia le occupazioni tout court sia chi ha perso il diritto ma continua a rimanere, con procedure di sfratto in corso. Davanti a questo dato le oche della politica e dell’informazione starnazzano le loro paure: da un lato ricamando l’iperbole di una situazione degenerata, “quasi ai livelli di Milano e Roma”, che purtroppo non rispecchia una realtà di fatto non così diffusa. Dall’altro infangando la portata conflittuale delle esperienze di occupazione di case Atc ipotizzando, in certi quartieri come Aurora, “racket di alloggi” e denunciando, nelle parole di Luca Deri presidente della Circoscrizione 7, la presenza di “migranti non censiti” e la mancanza di controlli nelle case Atc.
16 aprile. Cento persone controllate durante una retata al parco del Valentino e per le vie di San Salvario, 40 portate in questura per ulteriori accertamenti ed infine 11 espulse. Un ragazzo del Gambia di 21 anni è stato denunciato per possesso di stupefacenti, mentre 10.000 euro di multa sonon stati spiccati contro un cittadino del Bangladesh proprietario di un supermarket in via Nizza.
Osservare le strade e forgiare le scelte. Con il cuore palpitante d’amore e di complicità provata con tante di voi, vi mando un saluto profondo e sorridente. Non senza “ostacoli” affettivi e desideri di progettualità con molte, ho deciso di sottrarmi all’obbligo di firme quotidiane (che avevo dopo un periodo di carcere e domiciliari durato nove mesi).
Il senso di sentirsi compagne, oltre alla rabbia che brucia e si condivide con i nostri corpi, è per me la continuità e la costanza (nonostante la distanza scelta o subita). Allora vi dico… ci vedremo per altre (belle) avventure…
400 baci intensi e 24000 colpi precisi.
kam
Camille ci ha lasciato questo saluto dopo aver deciso di violare la misura delle firme quotidiane cui era sottoposta da qualche mese, e dopo aver già scontato per lo stesso procedimento 9 mesi tra detenzione carceraria e domiciliare. Ha deciso di andare via e saperla libera di andare dove vuole ci riempie il cuore di gioia.
Ci giunge notizia che Marcello, rinchiuso nel carcere de Le Vallette dal 9 febbraio per gli scontri di Capodanno con le forze dell’ordine nel pratone dietro al carcere, è finalmente uscito. Dopo numerosi dinieghi alle varie richieste il giudice ha infine disposto la misura alternativa degli arresti domiciliari ma con tutte le restrizioni di comunicazione con terzi, oltre i conviventi.
13 aprile. L’azienda Città della Salute ha affidato uffialmente a Ernst & Young l’incarico di predisporre tutta la documentazione relativa alla gara per la realizzazione del Parco della Salute di Torino e Novara. Un “dialogo competitivo”, così viene chiamata la gara, che si protrarrà per circa 10-12 mesi nel tentativo di trovare chi progetterà e costruirà le opere. Una competizione quasi integralmente nelle mani di grossi investitori internazionali, dato che dei 456 milioni indispensabili per la realizzazione solo 149,9 milioni verranno elargiti dal cosiddetto pubblico, tra Comune e Regione, mentre il resto è interamente nelle mani dei privati. A fronte dei tanti proclami sulla futura ottimizzazione delle varie funzioni ospadeliere, compresa la degenza, resta invariato il dato di un imminente drastico calo dei posti letto per ricoveri disponibili nel sistema ospedaliero cittadino.
11 aprile. Rigettate in blocco le richieste avanzate al giudice nell’ambito del processo civile intentato da alcuni lavoratori Foodora contro l’azienda, per la maggior parte riguardanti il riconoscimento della mansione di lavoro come “subordinata” e non “autonoma”. La causa di lavoro era stata intentata dopo le proteste di due autunni fa, contro i sistemi di controllo dell’azienda e il passaggio dal contratto con pagamento orario a quello a cottimo. Proteste a cui era seguito da un lato un aumento del pagamento a consegna da 2,60 a 3,60 euro, dall’altro il licenziamento (mancato rinnovo contrattuale) della maggior parte dei lavoratori coinvolti nella protesta.