Sotto il naso, due volte

Che il Cie di Gradisca fosse un colabrodo, lo si sapeva già da tempo. Ma questa volta si può dire che i reclusi gliel’hanno fatta veramente sotto il naso, alle guardie del Centro. Approfittando del fatto che, per punizione, erano stati chiusi a chiave nelle celle, e che la porta non veniva aperta neanche per portare il cibo, alcuni di loro si sono messi tranquillamente al lavoro per praticare un bel buco nel soffitto. Da lì, hanno provato a scappare in 20: purtroppo ci sono riusciti solo in 9, però…

…però mentre la polizia era fuori dal Cie a caccia di evasi, dopo alcune ore dalla prima evasione, altri 3 sono riusciti a scavalcare il muro e a far perdere le proprie tracce! Proprio sotto il naso delle guardie, appunto. Con gran divertimento di chi non è riuscito a scappare e che, evidentemente, sa che la prossima volta potrebbe essere quella buona.

Ascolta la gioiosa diretta di un recluso al telefono con Radio Blackout.
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/gradisca_evasione_29luglio2010.mp3]

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Faith e Ngom

«Il 20 luglio la questura di Bologna ha deportato una ragazza nigeriana di 23 anni, Faith, proprio nel Paese dove era stata condannata a morte per aver reagito ad un tentativo di stupro da parte di un uomo ricco e potente.

Faith era stata rinchiusa nel Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di via Mattei a Bologna, dopo che i vicini avevano chiamato la polizia sentendo le sue grida di aiuto perchè un uomo cercava di violentarla.

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La badante e il “terrorista”

La badante e il terrorista…. potrebbe essere il titolo di un film di genere “poliziottesco”, ma in realtà sono due storie raccontate questa mattina ai microfoni di Radio Blackout dalla viva voce dei loro protagonisti. Due storie che ci parlano della vita nei Cie, ma non solo. Due storie paradossali, ma emblematiche. Due storie che ci dicono che la polizia sempre a caccia di “clandestini” non esita a giocare sporco pur di catturarne uno; che da buoni cani da guardia i Questori non desiderano altro che compiacere il loro padrone Maroni e gonfiare i numeri delle espulsioni; che le “sanatorie” da un lato e la macchina giudiziaria dall’altro non c’entrano nulla con i diritti o la giustizia, ma sono solo dei serbatoi di nomi, cognomi e indirizzi con cui giocare alla pesca facilitata.

Ascoltate la storia di una donna fuggita dal Senegal e da un marito violento e che, dopo aver lavorato 12 anni in Italia  come serva, o “badante” che a dir si voglia, viene arrestata dalla polizia direttamente a domicilio, sul posto di lavoro. La sua domanda di permesso di soggiorno era stata respinta, con il pretesto una vecchia denuncia per una borsa, per altro neanche sua, di magliette “contraffatte”. E ora, senza troppi complimenti, è rinchiusa nel Cie di Bologna in attesa di essere rimpatriata.

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/cie_bologna_badante_28luglio2010.mp3]

Ascoltate la storia di un uomo emigrato una volta dalla Tunisia all’Italia, e una seconda volta dall’Italia all’Inghilterra. Nel Regno Unito, viene raggiunto da un mandato di cattura internazionale per associazione terroristica, spiccato da una questura italiana. La sua colpa? Aver versato 50 euro a un uomo implicato in storie di documenti falsi. Ebbene, viene estradato in Italia, e dopo aver scontato 2 anni di galera viene definitivamente prosciolto. Poco tempo dopo la fine di questa odissea giudiziaria, la polizia lo arresta di nuovo, con l’accusa di essere entrato clandestinamente in Italia. Sì, avete capito bene, clandestinamente: anche se in manette e scortato dagli agenti dell’Interpol. E ora è di nuovo dentro, questa volta al Cie di Gradisca di Isonzo.

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/cie_gradisca_terrorista_28luglio2010.mp3]

Ancora muri

Santottavio NoCie piccola

Sui muri di via Sant’Ottavio, dietro l’Università. Già da un po’.

Ammar

Nel mezzo della serata di Radio Blackout dedicata ai Cie e alle lotte che li stanno scuotendo, la storia di Ammar in diretta dal Cie di Bari.

Da molti anni in Italia, Ammar ha vissuto a lungo a Firenze, città che lo ha visto improvvisamente famoso all’inizio dell’anno passato, quando si è buttato nell’Arno per salvare una ragazza che stava annegando. Fotografie sui giornali, strette di mano e – come si usa quasi sempre in questi casi – un coro di voci che si levano in favore di un bel permesso di soggiorno nuovo di pacca: «l’eroe clandestino» – titolava qualche gazzetta.  Ma poi, come si usa sempre in questi casi, le fotografie sbiadiscono, le promesse vengono presto dimenticate e i piccoli precedenti di Ammar riappaiono e pesano come macigni: nel frattempo viene pure arrestato per una rapina che non ha fatto e – una volta scagionato – portato dal carcere al Cie.

Sullo sfondo il Cie di Bari, dove non ci sono neanche i tavoli per mangiare e ci si deve sedere coi piatti per terra, dove c’è sempre un angolo buono per essere picchiati dai soldati senza esser ripresi dalle telecamere e dove l’ispettore capo si sente onnipotente, padrone della vita e della morte dei corpi in eccesso che gli vengono affidati. Poi la fuga fallita dell’altro giorno, gli scioperi della fame e le cure negate. Una sola nota positiva: un recluso in sciopero, e che stava male, è stato finalmente portato in ospedale dagli operatori della “Emergenza Radio Bari”, preoccupati perché del suo caso se ne stava cominciando a parlare su internet…

Ascolta la voce di Ammar:

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/amar.mp3]

Una serata in radio

Una serata su Radio Blackout, qualche ora dopo la deportazione di Sabri e proprio mentre un corteo girava attorno al Centro per senza-documenti di Torino. Due redattori in studio e un po’ di numeri telefonici. Tra una diretta e l’altra da corso Brunelleschi, si discute delle mille storie identiche a quella di Sabri che si incrociano sul Mediterraneo, degli accordi vergognosi con la Libia, dei muscoli esibiti ed usati contro i poveri in eccesso alle frontiere della Fortezza Europa come dentro ai quartieri delle nostre città.

Ascolta questa chiacchierata con Gabriele Del Grande, fondatore del sito Fortress Europe:

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/gabriele-del-grande.mp3]

E poi si ricostruisce la giornata di mobilitazione che ha attraversato l’Italia in solidarietà con Sabri. A Firenze, proprio mentre a Torino sfila il corteo intorno al Centro, centocinquanta compagni si dirigono verso il consolato tunisino, per Sabri e per dire “no!” al Cie che il Governo e la Regione vorrebbero inaugurare a Campi Bisenzio. Ascolta la diretta con Firenze:

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/firenze.mp3]

E poi di nuovo sulla mattinata milanese, dalla nuova occupazione di via Savona fin dentro al consoltato tunisino di via Bianca Maria: di fronte alla storia di Sabri, «era impossibile rimanere fermi». (Poco dopo la diretta che potete ascoltare qui sotto, alcuni compagni sono stati circondati dalla celere durante un saluto ai reclusi di via Corelli e trasportati in Questura per essere identificati.)

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/paolo-milano.mp3]

E sulla mattinata romana. Il processo contro i ribelli del 4 giugno, quando il Cie di Ponte Galeria patì duecentomila euro di danni, è stato rinviato al primo di dicembre perché la polizia di Gradisca – dove sono stati trasferiti gli imputati che ancora non sono stati deportati – si è rifiutata di accompagnare i processati a questa udienza. Così il presidio di fronte al Tribunale si è trasferito dentro al consolato tunisino, a Montesacro…

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/sonia-roma.mp3]

Poi un collegamento con il Cie di Bari e, per finire, qualche riflessione sul business umanitario e sulla sua ideologia, insieme ad un redattore di Macerie:

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/andrea.mp3]

Regolari ed irregolari

Milano, 26 luglio 2010 Notte di violenze gratuite e di ordinaria follia a Milano. Per una donna è finita a coltellate, al termine di una serata in discoteca, una lite tra due amici, uno peruviano l’altro ecuadoriano. Quest’ultimo, minorenne, per difendere la fidanzata dell’amico, lo ha colpito al fianco. In cella è finito Jerry Douglas G.S., regolare. In ospedale, invece, Carlos Francisco R.D., peruviano regolare di 21 anni: è grave ma non in pericolo di vita. La lite tra i due e le rispettive fidanzate è scoppiata ieri mattina alle 7 nell’androne dello stabile del 17enne, in via Serrati, zona Ponte Lambro. Il ragazzino è corso in casa a prendere un coltello e con quello ha colpito il rivale. Non ha un motivo plausibile, invece, l’aggressione subita da un milanese di 43 anni, picchiato all’uscita di una discoteca. La vittima è stata avvicinata alle 4 in via Ludovico il Moro e colpita per motivi non chiari da cinque sconosciuti, poi fuggiti. L’uomo è stato trasportato in codice giallo al San Paolo. Infine, il vicesindaco Riccardo De Corato ha reso noto che nel week end sono stati fermati dalla polizia locale 11 irregolari, fra di loro un egiziano di 23 anni, arrestato in piazza Duomo, già fermato 12 volte. «Da gennaio a Milano la polizia locale ha fermato 448 clandestini uno ogni 12 ore», ha chiosato De Corato chiedendo un potenziamento dei Cie, i centri di espulsione.

Tir

Messina, 25 luglio 2010Quattro persone sono state arrestate a Messina con l’accusa di avere organizzato il traffico di 83 clandestini intercettati ieri dalla polizia a bordo di un tir a Roccalumera (Me). In manette sono finiti P. C., romano di 55 anni alla guida del tir, e gli egiziani S. R. A. G., 52 anni, M. A. O., 32 anni, S. A. M., di 28 anni. Gli immigrati hanno trascorso la notte nella caserma Calipari, a Messina. Alcuni di loro saranno trasferiti nel Cie di Crotone.

(Ansa)

Cenni: ‘No al Cie a Prato. Sarebbe come accendere una sigaretta in una polveriera’

Prato, 24 luglio 2010Cosi’ il sindaco di Prato Roberto Cenni risponde al collega di Campi Bisenzio Adraiano Chini che nei giorni scorsi in tono sarcastico lo aveva invitato a realizzare sul suo territorio il Cie dato che lo riteneva cosi’ fondamentale per l’ordine pubblico di Prato. Cenni non gradisce lezioni su come gestire il fenomeno immigrazione da parte di Chini. Il primo cittadino del capoluogo laniero ammette che la scelta dell’area dell’ex Hangar a Sant’Angelo a Lecore nel comune di Campi Bisenzio e comunque alle porte di Prato, non lo entusiasma, ma che la cosa che piu’ conta per lui e’ che la Toscana abbia finalmente un Cie.

(toscana.tv)

Dopo Sabri, Samir

Sceso Sabri dal tetto di corso Brunelleschi, sale Samir su quello di Ponte Galeria. Samir è uno dei reduci della rivolta di corso Brunelleschi della settimana passata, durante la quale si era tagliato per protesta ed era stato pestato dalla Polizia. Ha chiesto l’asilo politico, ma oramai è arrivato alla scadenza termini della propria detenzione e sembra che nessuno lo abbia ascoltato. Così, per tutelarsi da una deportazione dell’ultimo minuto – quelle caldeggiate da Maroni in combutta con i governi algerino e tunisino – Samir giovedì sera ha ingoiato dei vetri, si è tagliato e poi è montato sul tetto di una delle baracche di Ponte Galeria.

Ascolta la sua voce, registrata da radio Onda Rossa:

[audio:http://www.autistici.org/ondarossa/archivio/silenzioassordante/100723_samir.mp3]

 

Dopo una notte intera e una mezza giornata sul tetto, alla fine, Samir viene liberato nel pomeriggio di venerdì. Intanto, arriva la notizia che pure Bilal, uno dei protagonisti di queste intense giornate in corso Brunelleschi, è stato liberato.