Come si crea una impresa

22 marzo. School of Entrepreneurship and Innovation, questo il nome del progetto promosso dalla Fondazione Agnelli, insieme ad altri sei prtner pubblici e privati, che coinvolgerà 220 studenti (1.600 entro il 2021) dell’Università e del Politecnico di Torino e Milano, con l’obiettivo di sviluppare capacità imprenditoriali. La scuola è realizzata dal Collège des Ingénieurs, con Unicredit, Club degli investitori, Camera di Commercio, Gruppo giovani imprenditori dell’Unione industriale, Politecnico e Università del capoluogo sabaudo. Intelligenza artificiale, internet delle cose, robotica, mobilità, sono alcuni dei temi trattati in uno dei moduli del percorso di formazione. Il tutto confrontandosi con alcuni “big” della nuova imprenditoria quali Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) e Reid Hoffmann (co-fondatore di LinkedIn).

Fuga in consolato

21 marzo.  Durante un controllo nei pressi di via Belfiore, San Salvario, un uomo sarebbe scappato dagli agenti di polizia per rifugiarsi nell’androne del palazzo che ospita il consolato marocchino. Dopo aver bloccato le strade, dispiegando decine di agenti, l’uomo è stato scovato e portato via “correttamente”… stando alle gelide e diplomatiche parole del console in persona accorso per verificare la situazione.

Ogni fottutissimo giorno

21 marzo. Nella minaccia dilagante della guerra tra poveri, soprattutto in certe zone di questa città, non manca chi già si schiera spalleggiando l’operato delle forze dell’ordine. È il caso di alcuni residenti di piazza Montanaro che, secondo una rinomata testata piemontese, avrebbero più volte segnalato la presenza di allacciamenti abusivi alla corrente elettrica. Così durante una serie di controlli per le vie di Barriera di Milano due persone, di nazionalità straniera, sono state denunciate a piede libero per aver manomesso dei contatori. Nel frattempo due cittadini senegalesi e un nigeriano, finiti nella maglia degli agenti di polizia, sono stati investiti da un provvedimento di espulsione, mentre una terza persona è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e detenzione di stupefacenti. Il tutto messo a puntino dal commissariato di zona, dal Reparto prevenzione crimine Piemonte, dal V Reparto mobile, due unità cinofile e due pattuglie della polizia municipale.

Assatanati

20 marzo. Maxi retata tra le vie di San Salvario e nel parco Valentino, voluto direttamente dalla Prefettura, che ha coinvolto 200 agenti tra Polizia, Carabinieri, Municipale e Guardia di Finanza. I controlli sono partiti da corso Bramante per risalire tutto il quartiere e coinvolgere anche numerose attività commerciali su via Nizza. Decine le persone fermate.

Caramba tutto il giorno

19 marzo. Un’altra sessione di controlli speciali, voluti dal comandante dei carabinieri De Sanctis, si è svolta ai giardini Madre Teresa di Calcutta nel quartiere Aurora. Dieci persone controllate e tre portate via per ulteriori accertamenti. Controllato anche un kebabbaro in via Montanaro.

Greg ai domiciliari e nuovamente arrestato

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Nella giornata di ieri, in poche ore, ci sono state diverse novità riguardanti Greg, rinchiuso nel carcere di Ivrea da un mese.

Nel pomeriggio arriva la notizia che gli sono stati finalmente concessi gli arresti domiciliari. Dopo due rifiuti, perché le case indicate non erano di suo gradimento, il giudice dispone che Greg possa essere rinchiuso in un’abitazione in provincia di Cesena, a qualche centinaio di chilometri da Torino. Neanche il tempo di dar conto di questa buona nuova, che ne arriva subito un’altra, questa volta di segno opposto. Qualche ora dopo la sua scarcerazione, verso le 23, Greg sarebbe stato fermato in macchina con altri da una pattuglia della Stradale nei pressi di Assago, e portato al locale commissariato con l’accusa di evasione, perché non avrebbe raggiunto la casa prescelta per i domiciliari nel minor tempo possibile.

Nel corso della giornata o al massimo domani dovrebbe svolgersi il processo per direttissima che stabilirà, tra le altre cose, a quale detenzione Greg debba essere sottoposto, se in una casa o in carcere.

Approfittiamo, nostro malgrado, di queste novità per ricordare che sabato 24 marzo alle 15.30 si svolgerà un presidio davanti al carcere di Ivrea.

Aggiornamento: l’udienza è stata fissata il 3 aprile, nel frattempo a Greg sono stati confermati gli arresti domiciliari.

Striscianti

 

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Le spinte verso l’uscio che l’Atc sta cercando di dare a chi si è introdotto in maniera abusiva in parecchi alloggi, lasciati vuoti nelle sue palazzine a nord di Torino, parevano blande. Dapprima sono arrivate le minacce dei vigili urbani del contingente di via Corte d’Appello, l’identificazione di alcuni degli occupanti, l’inoltro della denuncia per occupazione abusiva e poi le lettere dell’Agenzia Territoriale per la Casa che richiedono di pagare i danni e le spese di gestione del condominio.

Al che è stato piuttosto semplice mostrarsi al di sopra dell’unità e non farsi spaventare quando i vigili bussavano alla porta, un pò più elaborato slanciarsi oltre il quartiere, scovando qualche ufficio competente, per ribadire l’irremovibile volontà di tenersi l’alloggio occupato.

Ormai pareva che i vigili giocassero a rimpiattino, alla ricerca di chi non si vuole far identificare e denunciare. Ma come spesso gli eventi ci insegnano, l’attenzione non deve mai calare…

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Lavapiés in rivolta

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Giovedì 15 marzo muore Mame Mbaye Ndiaye, un ambulante senegalese di 35 anni, in seguito a una retata della polizia nel quartiere di Lavapiés, a Madrid. Una delle tante retate realizzate nella capitale spagnola così come in tante altre città d’Europa. Questa volta però la reazione rabbiosa di chi non ne può più dell’asfissiante controllo poliziesco non si fa attendere; le strade del quartiere madrileno, da tempo oggetto di processi di gentrificazione, diventano per ore un campo di battaglia.

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Da Lampedusa a Torino

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Incendio dopo incendio, danneggiamento dopo danneggiamento, e l’Hotspot di Lampedusa è di nuovo chiuso grazie alla rabbia di chi ci è stato imprigionato. Un veloce svuotamento per ristrutturarlo, hanno asserito dal Viminale il Capo Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione, il Direttore Centrale dell’immigrazione e della Polizia delle frontiere del Dipartimento di Pubblica Sicurezza ed il Sindaco di Lampedusa. Si vedrà se riusciranno a essere realmente così celeri.

Ciò che è arrivata in fretta dopo l’annuncio ufficiale della chiusura del centro ai confini dell’Europa è stata la autocelebrazione delle associazioni umanitarie e dei sindacati di base che, togliendo il merito ai rivoltosi, hanno propagandato di aver avuto un ruolo fondamentale, fino al punto più alto raggiunto da un certo titoletto di un gionale online che ha recitato: “Migranti, USB costringe Minniti a chiudere l’infernale lager di Lampedusa”. 

Miserie del mondo, quasi un cliché.

Intanto continuano ad arrivare ragazzi tunisini al Cpr di Torino provenienti proprio da Lampedusa: venerdì scorso dall’isola sicula sono partiti in ventiquattro, alcuni però sono stati tradotti direttamente al carcere di Agrigento, forse perché le autorità hanno riconosciuto loro un ruolo nelle rivolte degli ultimi tempi, mentre gli altri sono finiti in c.so Brunelleschi. Dei venti arrivati a Torino, il giorno dopo, dieci sono stati espulsi. Una repressione logistica e immediata, per loro, altro che titoli e medaglie! Anche ieri altri venticinque provenienti da Lampedusa sono arrivati nel Centro e vedremo nei prossimi giorni se deporteranno anche loro.

Il Cpr torinese è pieno, dopo le rivolte di novembre che hanno reso inagibili più stanze sembra essere tornato a pieno regime detentivo.

Colmo come è colma la misura della sopportazione.

Arresti e misure

19 marzo. La polizia ha spiccato sette misure cautelari in risposta alla manifestazione del 22 febbraio che, scontrandosi contro i reparti di celere, aveva tentato di avvicinare e interrompere il comizio del candidato di Casapound Di Stefano. Il bilancio è di due persone trattenute in carere, una agli arresti domiciliari e obbligo di firma per le restatanti.