Quest’oggi una quarantina di solidali con i 14 di Corelli hanno occupato la sede della Croce Rossa francese di Parigi. Fuori hanno appeso un grosso striscione con su scritto «La Croce Rossa rinchiude, la Croce Rossa espelle», distribuito volantini con la testimonianza di un recluso di Ponte Galeria a Roma e altri sul ruolo della Croce Rossa nella macchina europea delle espulsioni. Dopo lunghe discussioni, la direzione della Croce Rossa francese ha accettato di inviare alla sede della Croce Rossa Internazionale di Ginevra dei fax con gli slogan della giornata: «Libertà per i 14 rivoltosi della Via Corelli a Milano» e «Chiusura di tutti i CPT in Francia come in Italia come dappertutto».

In mattinata, invece, una quindicina di antirazzisti hanno voluto partecipare a modo loro all’inaugurazione del “Museo della Croce Rossa” di Trofarello, nei pressi di Torino. Curata con la collaborazione del Corpo Militare, l’esposizione comprendeva gavette, auto mimetiche, divise, borracce e tutta una serie di scampoli di trincea. Gli antirazzisti hanno dato il proprio contributo di completezza regalando al museo “Il volto umano dei lager”, scultura che permetterà ai posteri di ammirare in tre dimensioni un crocerossino nello svolgimento delle proprie funzioni umanitarie dentro ad un Cie: porgere il manganello ad un Alpino durante un pestaggio. I presenti – qualche militare, alcuni volontari ed una intera scolaresca in gita – sono rimasti impietriti nell’ascoltare la presentazione dell’Opera e nel vedere seicento microvolantini impreziosire improvvisamente i cimeli in esposizione. Solo una volontaria, alla fine, ha commentato sconsolata: «ci avete rovinato la mostra».
Ascolta il racconto dell’iniziativa, raccolto quasi in diretta da Radio Blackout:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/trofarello_24_settembre.mp3]

Ancora un po’ di immagini che testimoniano dei pestaggi nel Cie di Gradisca d’Isonzo di lunedì mattina. Tra i feriti c’è chi ha avuto 60 punti di sutura, e in tanti denunciano la complicità del personale medico del Centro con la polizia. Ma non solo: i reclusi denunciano anche la sparizione di denaro e di altri oggetti (in particolar modo lettori mp3) durante la perquisizione che ha preceduto il massacro. La polizia sta cercando di insabbiare la vicenda, ricatta i feriti per evitare che questi denuncino i poliziotti e, per spezzare la resistenza, questa mattina ha trasferito una dozzina di prigionieri a Milano, in via Corelli. Come potete sentire dalla diretta che pubblichiamo qui sotto, però, la voglia di farsi sentire, dentro, è ancora alta. Sta a noi aiutarli.
Ascolta la diretta con un recluso di Gradisca d’Isonzo:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/gradisca_23_settembre_foto_pestaggi.mp3]
Sulla rivolta di Gradisca del 21 settembre leggi anche:
Gradisca, il giorno dopo
Rivolta al Cie di Gradisca
Sui pestaggi dentro ai Cie leggi anche:
Il tram
E sui furti nei Centri:
Sciopero della fame e della sete a Ponte Galeria

Continuano le udienze del processo contro i 14 rivoltosi di via Corelli, e continua ad ampliarsi il raggio d’azione dei divieti nei confronti dei solidali. Dopo aver vietato l’ingresso in aula, dopo aver vietato l’ingresso in tutto il tribunale, ora viene addirittura impedito a qualche decina di solidali di volantinare sul marciapiede, sorvegliati, respinti e braccati da centinaia di poliziotti in assetto antisommossa.
Ascolta una diretta su Radio Blackout con una compagna da Milano
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/milano-presidio-tribunale-23-settembre-2009.mp3]
Ascolta un’altra diretta con un compagno presente al presidio
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/milano-presidio-caricato-23-settembre-2009.mp3]
Aggiornamento ore 14.00. Il presidio di fronte al tribunale è ancora in corso, e i compagni stanno aspettando la pausa dell’udienza per sentire le novità direttamente dagli avvocati. Comunque si ritiene che il processo, e quindi il presidio, continuerà fino al tardo pomeriggio. Sono confermate le due mini-cariche di questa mattina: è volata qualche manganellata ma non si registrano feriti, fortunatamente.
Ricordiamo che le prossime udienze sono state fissate per giovedì 8 e martedì 13 ottobre.
A fine udienza, ecco alcune valutazioni dell’avvocato Mauro Straini, raccolte da Radio Onda d’Urto:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/2009-09-23-19-43_red_maurostraini-avvocatoviacorelli-gr19.mp3]
Aggiornamento ore 02,30. Solo a tarda notte si scopre che i due reclusi di Corelli che hanno testimoniato durante l’udienza sono stati trasferiti per punizione a Gradisca.
Non si è fatta attendere molto la vendetta della polizia e della Misericordia contro i reclusi di via Mattei dopo le proteste di ieri. Da questa mattina è in corso una perquisizione, approfondita, delle celle e degli internati. Qualcuno è stato spogliato di fronte a tutti. Le guardia sono arrabbiate soprattutto perché la voce dei fatti di ieri è arrivata all’esterno: vorrebbero il silenzio, sempre. Intanto un gruppo di reclusi, forse 6, è stato trasferito a Torino, non sappiamo se per necessità “tecniche”o per alleggerire la tensione.
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/perquise-a-bologna-23_sett.mp3]
Aggiornamento. I cellulari sequestrati durante la perquisizione sono stati cinque o sei, non tutti, e non è sicuro il trasferimento verso Torino di alcuni reclusi. Al contrario, sembra stia entrando gente nuova nonostante il Centro sia al completo. Dentro si è sparsa la voce della versione truffaldina data da Giovanardi della protesta di ieri, e i reclusi ci tengono a confermare il racconto riportato dai solidali. Sanno bene che chi urla loro parole di libertà dall’altro lato delle gabbie non può offrire né protezioni politiche né grandi servizi sulla stampa asservita ma apprezzano l’energia del sostegno di fuori e ne sono incoraggiati: quando ieri una compagna ha provato ad entrare per un colloquio, i reclusi si sono messi a battere contro le sbarre e a spingere per riuscire ad arrivare più vicini possibile all’entrata e poter comunicare con lei – che intanto stava discutendo animatamente con le guardie che non la volevano far passare. Urla di sostegno reciproco: la compagna trattenuta dalla polizia e gli altri a spingere a qualche cancellata di distanza.
Passata la rivolta, sono tornati i racconti soliti fatti di abusi e trattamenti bestiali, carenze nei soccorsi medici, cibo disgustoso, pestaggi. Un recluso ha riferito che la sua visita mensile con la fidanzata è stata interrotta dopo soli cinque minuti e che la ragazza ha dovuto sopportare il pesante e non voluto corteggiamento del poliziotto di guardia. È emerso anche un tentativo di suicidio di qualche giorno fa.
Su questi temi, e in generale contro le norme del “Pacchetto sicurezza”, i compagni di Bologna hanno indetto un presidio nazionale per sabato prossimo, 26 settembre, alla scalinata della Montagnola.

Tra le tante cose che succedono nella capitale, qualche compagno ha anche trovato il tempo di raccogliere e mettere nero su bianco le notizie che arrivano dai centri di identificazione ed espulsione. “Perché nessuno dica che non sapeva” che c’è un lager nella sua città. Un piccolo regalo alla lotta contro la macchina delle espulsioni, che siamo lieti di mettervi a disposizione.
Scarica, stampa e diffondi il primo numero di questo bollettino bisettimanale (dal 5 al 18 settembre 2009)

Questa foto è stata scattata nell’ospedale di Goriza, intorno a mezzogiorno di oggi, il giorno dopo la rivolta al Cie di Gradisca, e ritrae uno dei feriti del massacro di ieri. Dai racconti dei reclusi emerge come al massacro abbiano preso parte sia poliziotti in assetto antisommossa, inviati in mattinata prima della perquisizione\mattanza, sia soldati dei contingenti presenti nel centro. Al momento non sono note le condizioni del ragazzo fotografato, qualcuno già ieri parlava della possibile perdita dell’occhio.
Nel frattempo, il sindacato di polizia Sap denuncia ”errori di progettazione” nel Cie di Gradisca, che faciliterebbero azioni di protesta da parte dei reclusi. Il sindacato chiede quindi di ”valutare concretamente altre possibilita’ quali la chiusura del Cie e la sua totale conversione in centro di accoglienza richiedenti asilo”. Per il Sap, ospitare è più facile che trattenere. Certo, aggiungiamo noi. Ma demolire è più efficace che giocare con le parole.
Ha preso una lunghissima rincorsa, ma alla fine è esplosa pure Bologna. A fare da scintilla un recluso disabile: stava male, da questa mattina, ma nessuno si degnava di dargli ascolto. Così ha cominciato a tagliarsi e le gabbie si sono riempite di sangue. In solidarietà con lui, intorno alle 13, in tutto il Centro è cominciata una battitura, forte e disperata, ed altra gente ha cominciato a tagliarsi e ad urlare, mentre i solidali di fuori spargevano la voce. Dopo una mezz’oretta è intervenuto il garante dei detenuti di Bologna che ha costretto i funzionari del Centro a prendersi carico del ragazzo disabile – che intanto, a detta dei suoi compagni, stava “morendo dissanguato”. Troppo tardi per calmare gli animi, però: oramai in rivolta, i reclusi hanno accumulato materassi e masserizie nei cortili ed hanno dato fuoco a quel che hanno potuto. Ora che scriviamo – e sono le 14,00 – la situazione è di attesa. I reclusi stanno litigando furiosamente con gli operatori del Centro, presentando loro una lista – lunghissima – di rimostranze. A presto aggiornamenti.
Ascolta una diretta su Radio Blackout con un recluso di Bologna
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/bologna-rivolta-22-settembre.mp3]
Aggiornamento ore 15.00. Quando un gruppone di solidali è arrivato fuori dalle mura di via Mattei i reclusi hanno ricominciato con le urla e con la battitura chiedendo che qualcuno di loro potesse entrare dentro a visitarli. Alcuni compagni si sono presentati alla porta ma ovviamente non sono stati fatti entrare. Ora la polizia pattuglia i dintorni del Centro, aiutata anche dagli operatori della Misericordia, che forniscono loro indicazioni sulla posizione dei solidali.
Aggiornamento ore 21.oo. La situazione di tensione dentro al Centro si è placata definitivamente intorno alle 17,30. Durante tutte le ore della protesta la polizia di guardia al Centro è aumentata ma non si sono visti né celerini né impennate repressive particolari, neanche quando i solidali da fuori si sono arrampicati sul muro esterno per comunicare con i reclusi attraverso il megafono.
Solo un’ora dopo, a Modena, un gruppetto di sconosciuti è entrato dentro alla sede della Misericordia – l’ente gestore di entrambi i Cie emiliani – lanciando volantini e mostrando le proprie braccia, segnate da vernice rossa. Con i volantini e con i discorsi il gruppo ha ricordato ai presenti le responsabilità della Misericordia nella gestione dei Centri e negli episodi del primo pomeriggio. Daniele Giovanardi, accusando il colpo per l’invasione degli uffici della propria azienda personale, non ha perso tempo per riportare ai giornali una versione dei fatti tutta costruita per assolvere lui e i propri sodali da qualsiasi responsabilità.

Questa mattina una decina di incappuciati ha fatto irruzione nella sede del Comitato Provinciale della Croce Rossa, a Roma, imbrattando la facciata con copiosi getti di vernice rossa, lasciando sul posto diversi volantini di denuncia della complicità della Croce Rossa nella gestione dei Cie. Ora, nessuno potrà più dire: “ma io non lo sapevo”.
In occasione della quarta udienza del processo ai ribelli di via Corelli, arrestati per la rivolta che in agosto ha semidistrutto il lager di Milano, un centinaio di persone si raduna fuori dal tribunale per un presidio in solidarietà con gli imputati e con tutti i reclusi in lotta. Con un provvedimento inaudito – nel senso letterale del termine: non s’era mai sentito prima d’ora – l’avvocatura di Stato ha decretato lo stato d’assedio dell’intero Tribunale di Milano, impedendo l’ingresso a chiunque non avesse un “valido motivo” per entrare. E così, i solidali hanno improvvisato un blocco stradale a singhiozzo che è durato diverse ore.
Ascolta una diretta con un compagno da Milano
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/milano-blocco-stradale-21-settembre-2009.mp3]