La caccia continua

21 agosto. Polizia e militari setacciano il quartiere Madonna di Campagna a caccia di clandesitini. Bottino di caccia: otto nigeriani e gabonesi hanno ricevuto l’ordine di espulsione, un marocchino di 41 anni è stato portato al CIE, un nigeriano di 23 anni rilasciato.

Si ricomincia: fuga da Gradisca!

Questa mattina, nonostante il regime di massima sicurezza imposto dalla questura di Gorizia dopo la rivolta di sabato scorso, sette reclusi del centro di Gradisca di Isonzo sono riusciti ad evadere, forzando le sbarre delle loro celle. Altri due, che hanno cercato di scappare dai tetti, sono stati purtroppo riacciuffati dalla polizia. Così come proprio da Gradisca cominciò l’ondata di rivolte e demolizioni a catena che ha attraversato l’Italia, ci auguriamo che a questa evasione ne seguano tante, tante altre, ovunque.

Ascolta un’intervista con un recluso di Gradisca
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/gradisca_evasione_20agosto2009.mp3]

Stando ai giornali la fuga è avvenuta in piena notte ed è stata organizzata con una certa maestria. A renderla possibile il fatto che il sistema di sicurezza del Centro era andato distrutto nel corso della rivolta dell’8 agosto scorso. Le rivolte servono, insomma, anche a distanza di tempo. Se qualcuno, poi, volesse dire la propria rispetto al regime di massima sicurezza e di isolamento cui sono costretti i reclusi da allora, può farlo ai numeri di telefono della Prefettura di Gorizia: tel. 0481/595.111 – fax 0481/595.463.

Uomini in lotta

Dopo i giorni del fuoco, è ora il momento di una calma apparente dentro i centri di identificazione ed espulsione per stranieri senza documenti. Calma apparente, perché non c’è mai tregua per i prigionieri della guerra sociale degli sfruttatori contro gli sfruttati. Per sottolineare questa apparenza, vi proponiamo tre storie da tre diversi lager (Bologna, Milano e Torino) di tre uomini ancora in lotta. Lotte individuali, ma non per questo meno importanti delle rivolte collettive dei giorni scorsi, anzi… Lotte da supportare in ogni modo. Da Bologna, la storia di un lavoratore in nero arrestato due mesi fa, in sciopero della fame. Da Milano, la storia di un recluso che non si rassegna e aspetta la prossima ondata, anche lui in sciopero della fame. E daTorino, la storia più tragica, paradossale, di un ragazzo che vuole tornare al paese, per vedere la madre malata, ma da 71 giorni è in attesa di essere espulso, e per questo ha tentato di impiccarsi, di “fare la corda”, ed è stato salvato due volte dai suoi compagni.

Ascolta una diretta con il recluso del centro di via Mattei a Bologna, in sciopero della fame
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/bologna_uno_in_sciopero_19agosto2009.mp3]

Ascolta una diretta con il recluso del centro di via Corelli a Milano, in sciopero della fame
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/corelli_uno_in_sciopero_19agosto2009.mp3]

Ascolta una diretta con un recluso del centro di corso Brunelleschi a Torino
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/brunelleschi_uno_fa_la_corda_19agosto2009.mp3]

E ora, brucia Modena!

Si allunga la lista delle rivolte nei centri di identificazione ed espulsione. Dopo Gorizia, Milano, Torino, Lamezia Terme e Bari, ora è il turno del Cie di via Lamarmora a Modena. La protesta è cominciata ieri pomeriggio con uno sciopero della fame proclamato da una trentina di nordafricani. In serata, alcuni reclusi hanno dato fuoco a diversi materassi, provocando un incendio spento solo tre ore dopo dai pompieri. Il fuoco della rabbia dei rivoltosi ha seriamente danneggiato quattro camerate, e infatti le dodici donne rinchiuse a Modena sono state trasferite in un altro centro, ma la polizia ha dovuto liberare quattro cinesi, che non sapevano proprio dove diavolo mettere.

Che le rivolte di questi giorni abbiano fatto infinitamente di più delle vane promesse di un ministro che diceva di voler “superare i Cpt” è ormai evidente. Che questo processo di demolizione a catena dei Cie debba continuare fino alla chiusura di tutti i centri è necessario. Che la scorta di pilloline tranquillanti di Maroni si stia esaurendo, è una voce che circola sempre più insistentemente nei corridoi del Viminale. Pace all’anima sua.

In attesa di qualche notizia in più  sulla rivolta di Modena, ecco una piccola rassegna stampa

Leggimi in lingua francese.

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La mensa del lager

18 agosto. Scritte contro il Cie di Torino sono comparse tra ieri pomeriggio e la scorsa notte. A essere prese di mira sono state le pareti esterne delle sedi della Camst, “la più grande azienda a capitale italiano di ristorazione collettiva” che fornisce i pasti alla struttura. Nelle scritte, oltre alle frasi “Cie lager” e “No Cie”, si fa riferimento alla pessima qualità del cibo,  visto che a ferragosto i reclusi vi avevano trovato un grasso scarafaggio.

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Facciamoci sentire

Come sapete, in seguito alla rivolta di giovedì 13 agosto nel Cie di via Corelli a Milano sono state arrestate quattordici persone, cinque donne e nove uomini. Uno dei possibili modi per non lasciarli soli è mandargli un telegramma. Ecco quindi l’elenco dei nomi per scrivere loro in carcere, all’indirizzo Casa Circondariale “San Vittore” Piazza Filangeri, 2 – 20123 Milano. Vi ricordiamo inoltre che la prima udienza è fissata per venerdì 21 agosto alle ore 9.30 nel tribunale di Milano.

  • Joy
  • Florence
  • Helen
  • Priscill
  • Debb
  • Said Ennohi
  • Lacine Kone
  • Abdelaziz Mahfoudi
  • Luis Miguel Pereira
  • Ibrahim Sharaki
  • Jaxad Zueniu
  • Fatah Kalem
  • Mohamed Elabbouby
  • Hassan Allali

Leggimi in lingua francese

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Tentata evasione a Bari, due arresti

“A Bari è difficile, molto difficile”. Questo il commento di alcuni reclusi di altri Centri quando abbiamo raccontato loro che questa mattina due prigionieri del Cie di Bari sono stati arrestati dopo un tentativo fallito di evasione. Non abbiamo notizie precisissime, ma di sicuro sono stati accusati di aver distrutto una telecamera ed ora sono in corsa verso il carcere.

Aggiornamenti

Filtrano piano piano maggiori notizie sugli arresti di Bari. I due sono stati arrestati come ritorsione per la protesta dell’altra notte e sono stati accusati di devastazione e saccheggio. Secondo la polizia la protesta della notte di Ferragosto avrebbe causato migliaia di euro di danni e sarebbe stata un tentativo collettivo di evasione; secondo i nostri contatti all’interno, invece, i danni alle strutture c’erano già, come del resto ci dicevano già domenica mattina, dopo aver visto i poliziotti filmare le camerate.

Scarafaggi

Sembrava finito lo sciopero della fame in corso Brunelleschi. E invece no. Perché, come vi abbiamo già raccontato, ieri sera un recluso si è trovato nel piatto – fornito dalla CAMST RISTORAZIONE ITALIANA – uno scarafaggio, uno scarafaggio bello grosso. E così in molti, oggi a pranzo, si sono rifiutati di mangiare, un po’ per il disgusto e un po’ per la rabbia. I crocerossini, molto imbarazzati, promettono reclami ma i reclusi non si fidano perché sanno benissimo che CAMST e Croce Rossa, come dicono gli arabi, “mangiano nello stesso piatto” – e cioè si fanno i soldi entrambi sulla loro reclusione.

E quindi hanno chiesto a noi fuori di diffondere la loro voce e reclamare al posto dei crocerossini. Che nessuno si tiri indietro, dunque. Eccovi qualche coordinata per iniziare. Una delle sedi della CAMST a Torino risponde a questo numero: 011 7750211. E questo è invece il numero di fax al quale potete inviare il modulo di reclamo che potete scaricare qui sotto: 011 7750231.

Scarica il reclamo.

Bari!

Dopo due giorni un po’ deprimenti passati ad ambientarsi, i rivoltosi di Milano trasferiti nel Cie di Bari Palese hanno ripreso la lotta, e stanotte hanno dato vita ad una lunga battitura. “Se non la piantate vi carichiamo tutti!” – hanno intimato i soldati del battaglione San Marco che sono di stanza nel Centro, dopo aver convocato un bel po’ dei ribelli dentro ad una stanza. I ribelli sono stati zitti, sono ritornati delle loro camerate e hanno continuato a battere: testardaggine premiata, nessuna carica. Hanno esperienza di lotta, del resto, i nuovi arrivati di Bari: e sono pure temuti, tanto che nell’aereo che li ha trasferiti venerdì avevano un poliziotto ciascuno seduto accanto a loro, alla faccia di Maroni e della sua ostentata tranquillità. (Un particolare pratico: gli Eichmann della situazione sono gli abruzzesi della ItAliairlines.)

Questa mattina la polizia ha fatto un giro tra le gabbie, forse con dei giornalisti, ed ha filmato le strutture del Centro che sono pesantemente danneggiate. Non da rivolte recenti, però: come sapete Bari Palese è in condizioni pessime e i detenuti sono costretti a vivere in mezzo alla sporcizia, con tavoli divelti e detriti.  A presto, senza dubbio, altre novità da questo nuovo fronte di lotta.