7 luglio. Nel pomeriggio, un gruppone di studenti e solidali parte da Palazzo Nuovo, dribbla la Digos e, dando prova di notevole agilità, riesce a fare irruzione dentro alla sede della Rai di via Verdi. Viene occupata la sala riunioni della redazione, e appeso uno striscione alla finestra: «G8, io c’ero, arrestateci tutti». All’esterno, altri solidali tengono una conferenza stampa. La polizia minaccia lo sgombero, ma gli studenti non si fanno intimidire e resistono due ore. Intanto, sempre in solidarietà con gli arrestati del giorno precedente, viene annunciato un corteo cittadino per venerdì.
6 luglio. Un corteo spontaneo e improvvisato parte da Palazzo Nuovo e percorre nella sera il centro cittadino, per chiedere la liberazione degli studenti e dei compagni arrestati in mattinata.
6 luglio. Dopo aver abbaiato per un mese e mezzo, la Digos torinese passa all’attacco e, in accordo con il grande capo del tribunale Giancarlo Caselli, decide di lusingare il ministro Maroni offrendogli su di un piatto di argento le teste di un bel po’ di studenti ribelli, proprio prima alla vigilia dell’apertura delle danze a L’Aquila. Si tratta di un bel pezzo di studenti del Collettivo Universitario Autonomo e dell'”Onda anomala” torinese. Dodici arresti in città, con gente prelevata nelle case o dentro al centro sociale Askatasuna. Altri nove arresti in giro per l’Italia. L’accusa, scontata, è quella di essersi scontrati con la polizia per le strade di San Salvario, in occasione del vertice dei Rettori del 19 maggio scorso.
Ascolta la prima diretta raccolta dai microfoni di Radio Blackout quando la retata era ancora in corso:
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In via Corelli, a Milano, è ancora in corso la mobilitazione contro le norme del “Pacchetto sicurezza”. Ieri sera, intorno alla mezzanotte, i reclusi di una delle sezioni del Centro si sono rifiutati di rientrare nelle celle ed alcuni di loro sono saliti sul tetto per tentare la fuga. La polizia li ha bloccati e – dopo averli fatti scendere – ha cominciato a perquisire i corridoi della sezione. Questa mattina la polizia ha sigillato tutti gli accessi ai tetti e quelli alle passeggiate.
Già nel pomeriggio di ieri la protesta aveva iniziato a radicalizzarsi, con alcuni detenuti in sciopero della fame che avevano iniziato a danneggiare la struttura, furenti per la propria situazione che non accenna a migliorare e al peggiorare delle condizioni fisiche di alcuni degli scioperanti. Da parte sua, la Croce Rossa cerca di stemperare gli animi sostenendo che l’allungamento dei tempi di permanenza a sei mesi toccherà soltanto chi verrà portato nel Centro dopo l’entrata in vigore della legge in poi.
Partito dalla sezione maschile del Cie di Milano, lo sciopero della fame si è esteso ad una parte dei reclusi di Bologna.
A Gradisca d’Isonzo, invece, lo sciopero non ha attecchito, contrariamente alle voci che circolavano nella serata di ieri. Ma, pur senza scioperare, i reclusi hanno voglia di lottare. Ieri un gruppo di loro ha inscenato una protesta ed ha provato la fuga. Anche questa volta sono stati bloccati dalla polizia furente. Questa mattina, la polizia si è vendicata e ha fatto irruzione dentro alle camerate riempiendo di botte i presunti responsabili dei fatti del giorno prima: «così siamo pari», urlavano gli agenti mentre menavano i reclusi. E poi hanno bloccato i viveri, lasciando i reclusi senza mangiare e senza bere.
La lotta è in corso, dunque, e si sta estendendo per davvero dentro ai Centri. Ora sta a noi, fuori, affilare le armi.
Ascolta la diretta da via Corelli:
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E quella da Gradisca d’Isonzo:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/gradisca-6-luglio.mp3]
6 luglio. Annunciata a lungo, si svolge in mezzo a Borgo Po l’assemblea di fondazione del comitato che vorrebbe tenere lontano dal quartiere i profughi di corso Peschiera, che il prefetto vorrebbe sgomberare e trasferire nella caserma di via Asti. Tanta la gente del quartiere presente, ma anche un po’ di contestatori. Un gruppo di antirazzisti si è radunato davanti alla Gran Madre e, impugnando uno striscione con la scritta “Via i razzisti dai quartieri. Casa per tutti”, ha percorso il quartiere distribuendo volantini, facendo comizi volanti e parlando con i passanti fino a raggiungere l’ingresso dello studio dell’avvocato Guidone, in corso Quintino Sella, dove era in corso la riunione razzista.
6 luglio. Vendeva cd e dvd contraffatti, quando lo hanno sorpreso i carabinieri di Settimo Torinese che hanno provveduot a sequestrare tutta la merce, un migliaio tra cd e dvd (tra i quali – ovviamente – anche moltissimi di Michael Jackson) è stata sequestrata. Il venditore è stato arrestato. Si tratta di un senegalese di 46 anni, clandestino.
Qualche novità dal Cie di via Corelli. Lo sciopero della fame continua, solo nella sezione maschile, come ieri. I reclusi in lotta non fanno neanche entrare nelle gabbie i crocerossini che portano il cibo. Ieri, all’ora di pranzo e all’ora di cena sono saliti sui tetti per protestare. Ora cominciano a stare male, provati dal caldo e dallo sciopero. Alcuni compagni sono andati là fuori per consegnare ai parenti succhi di frutta e acqua per i detenuti (ricordiamo che a Corelli l’acqua potabile è solo quella delle macchinette a pagamento) ma la polizia ha fatto un piccolo cordone sulla strada e ha impedito loro a lungo di avvicinarsi. Alla notizia di questo blocco, i reclusi hanno cominciato a protestare rumorosamente radunandosi nel piazzale. Proprio mentre parlavamo con loro al telefono la polizia li minacciava con i manganelli.
Una buona notizia intanto. Il recluso che aveva tenuto i contatti con l’esterno in questi giorni è stato “improvvisamente” e inspiegabilmente liberato.
Visto che ci siamo, qualche novità dalla Francia. Anche i detenuti di Vincennes sono in sciopero della fame da qualche giorno, mentre c’è stata una rivolta, con incendio, che ha parzialmente distrutto il centro di Perpignan, dopo il fallimento di un tentativo di fuga collettiva dei reclusi.
Ascolta le dirette che abbiamo raccolto questo pomeriggio.
Una compagna del Comitato antirazzista milanese:
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I detenuti di via Corelli:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/da-corelli.mp3]
(Ci è giunta notizia, intanto, che anche i detenuti di via Mattei, a Bologna hanno cominciato a scioperare. Per seguirne le vicende, connettetevi con “Scheggia”. Anche a Gradisca d’Isonzo sono in sciopero da sabato: oggi si sono viste circolare le prime ambulanze intorno al Cie)

3 luglio. Un gruppo di antirazzisti si raduna nel tardo pomeriggio a Porta Palazzo e, tirandosi dietro un impianto di amplificazione semovente e traballante, comincia a girare il quartiere con una serie di presidi volanti. Non mancano gli argomenti dei quali parlare. Intanto dell’approvazione del “pacchetto sicurezza”, con tutto quel che ne consegue. Poi della necessità di resistere ai rastrellamenti ed ai controlli che tante volte spazzano il quartiere. Poi, ancora, della lotta contro l’allungamento a sei mesi della detenzione nei Cie, iniziata con lo sciopero della fame in via Corelli a Milano solo qualche ora prima. Il caldo è opprimente, e i radi abitanti del quartiere che sono in strada approfittano dell’incontro per raccontare le proprie storie: chi aspetta lo sfratto da un momento all’altro, chi ha avuto un amico pestato a freddo dalla polizia, chi non riesce a rinnovare il permesso di soggiorno e rischia la clandestinità di giorno in giorno. Arrivati in piazza gli antirazzisti si raggruppano ed alcuni di loro riproducono un grosso murale contro le espulsioni sul fianco del Palafuksas. Alla faccia della digos e della polizia, che si tengono a debita distanza, circospetti e silenziosi. (more…)
Non si è fatta attendere troppo la reazione all’approvazione in Senato del Pacchetto Sicurezza. Da questa mattina, infatti, i reclusi dell’area maschile del Cie di via Corelli sono in sciopero della fame. Non si hanno ancora notizie, invece, dell’area femminile.
I reclusi protestano contro la nuova legge e contro il comportamento della Croce Rossa che, all’annuncio della votazione parlamentare, ha sospeso la fornitura di una serie di beni (sigarette, ricariche telefoniche, ecc.) che fino al giorno prima venivano forniti gratuitamente ai detenuti. A presto nuovi aggiornamenti.
Ecco la diretta raccolta questo pomeriggio da Radiocane con un recluso di via Corelli:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/corellifame1.mp3]
3 luglio. Fermati in quattro e portati alle Vallette: false attestazioni e inottemperanza all’ordine di espulsione, come al solito.