Ros

3 luglio. Sempre a caccia i carabinieri, in città come provincia. Questa volta non sono carabinieri semplici, ma addirittura militi del Reparto Operativo Speciale – sì, i Ros, famosi per le inchieste tanto urlate e complesse quanto inconsistenti – e questa volta sono a caccia di rivoluzionari. A fare le spese del loro attivismo un po’ di anarchici della zona, svegliati all’alba da perquisizioni dociliari contemporanee all’arresto di due compagni a Perugia, accusati di aver progettato di bloccare la ferrovia Orte-Ancona.  (more…)

Prima della pioggia

1 luglio.  Una grata divelta e un tubo dell’acqua fracassato: questi i danni all’edificio candidato ad ospitare la nuova “Moschea della Pace” di via Urbino, colpito nella notte con grosso petardo. Ancora poca cosa, in effetti, rispetto agli sforzi profusi in questi ultimi mesi da Stefano Allasia, Gabriele Marcelli, Elena Maccanti, Carlo Verra, Mario Borghezio, Roberto Cota e Giuseppe Lonero. Poca cosa, dopo i due cortei e la fiaccolata del mese passato, ma non proprio niente: tutti i loro appelli alla Guerra Santa cattolica contro la presunta “conquista islamica” della città non sono dunque caduti nel vuoto. Non sappiamo dire, ora, se questa piccola esplosione resterà cosa isolata o se invece è come un lampo che, da lontano, preannuncia il temporale che si avvicina. Siamo certi invece che prima o poi questi organizzatori di guerre di religione saranno costretti ad assumersi le proprie responsabilità, e per intero.

Garanzie

1 luglio. Una mattinata di sciopero per gli interpreti impiegati presso il tribunale di Torino, che già da qualche settimana sono sul piede di guerra afflitti da paghe basse clamorosi ritardi nei pagamenti. Nonostante l’agitazione, però, i giudici sono andati avanti lo stesso, riuscendo a convalidare gli arresti di alcuni stranieri che sono stati costretti a non rispondere agli interrogatori, per loro totalmente incomprensibili, e quindi a non difendersi.

Carte

1 luglio. Si è aperto in tribunale il processo contro i due agenti della Polfer accusati di aver riempito di botte, nell’intimità del gabbiotto al binario 1 di Porta Nuova, un quindicenne albanese colpevole di aver mostrato loro la tessera sanitaria anziché la carta di identità ad un controllo sui binari.

Martellate

1 luglio. Nella notte, ignoti prendono a martellate il parabrezza dell’auto di Maurizio Trombotto, presidente della decima Circoscrizione, fracassandolo.

Auchan

30 giugno. Un altro arresto all’Auchan di Venaria. Questa volta è il turno di un minorenne rumeno, accusato di essersi impossessato di alcuni capi di vestiario.

Fata

30 giugno. Scritte e striscioni in italiano e in farsi appaiono nella notte sul muro dello stabilimento della FATA di Pianezza. Tra tutte “FATA complice degli assassini in Iran” e “Solidarietà al popolo iraniano”, intorno ad una A cerchiata. In effetti, tra le tante aziende italiane che fanno affari con il regime degli Ayatollah, l’azienda di Pianezza è ostinatamente in prima fila.

Manette

30 giugno. Sono le 11 di mattina e in via Nizza alcuni carabinieri in divisa e in borghese fermano i passanti per controllare i documenti. Tutto fila liscio finché viene fermata una donna, nera, che alla richiesta dei documenti tenta di scappare. I carabinieri la inseguono e la bloccano immediatamente, dietro una macchina in sosta, e la ammanettano. Alcuni passanti, italiani e stranieri, si fermano e iniziano a urlare «ma cosa state facendo?! Basta! Vergogna!». La donna grida che le stanno facendo male, e viene caricata in macchina. Una signora nata in Somalia ma cittadina italiana, indignata da quanto stava succedendo, chiede che almeno vengano tolte le manette all’arrestata, ma un carabiniere in borghese replica che non avere i documenti è un reato, e che le manette servono ad evitare che la donna si faccia male da sola. Quando tutto è ormai finito, arriva una volante di rinforzo. Evidentemente, le guardie non sono mai troppo sicure di sé.

Al lavoro

29 giugno. Un operaio edile ricoverato in fin di vita al Cto, dopo essere caduto dall’impalcatura del palazzo sul quale stava lavorando, all’interno del Politecnico.

La prima volta

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(Per la prima volta nella sua lunga storia //Macerie e storie di Torino// vi invita alla presentazione di un libro. Non pretenderemo da voi niente di più che veniate a sentire e a dire la vostra. Niente banchetti da rovesciare, quindi, né vigili o controllori da sfanculare, né alpini da vilipendere. Non si prevedono neanche cassonetti rovesciati –
ma solo per questa volta. Una semplice discussione, e un video. Una botta improvvisa di riformismo? L’età che avanza? Un colpo di sole? No, no, state tranquilli, siamo sempre noi. Venite e scoprirete perché. Giovedì 2 luglio, dalle 21, nel cortile di Radio Blackout, in via Cecchi 21/a.)