La voce dei reclusi

Giovedì 12 marzo, a macerie su macerie, abbiamo telefonato ad alcuni dei centri con cui siamo in contatto, per farci e farvi raccontare le storie, i problemi, la vita dei reclusi, la loro disperazione e la loro voglia di libertà. Nessuno può rimanere indifferente.

“È la quinta volta che finisco in un centro”. Ascolta una diretta dalla sezione maschile del centro di Bologna:
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“Sono venuti a prendermi con la forza”. Ascolta una diretta dalla sezione femminile del centro di Bologna:
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“Voglio ingoiare delle lamette” Ascolta una diretta dalla sezione maschile del centro di Torino:
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“Assalti frontali” a Bologna

Un “assalto” a un banchetto della Lega Nord sabato 7 marzo, e un “assalto” al centro di via Mattei il giorno dopo. O almeno così scrivono i giornali, allarmati dal crescente dissenso verso il pacchetto sicurezza, i suoi artefici e i suoi effetti nefasti. Ascolta che cosa è successo veramente dalla voce di un compagno di Bologna, in diretta dai microfoni di Radio Blackout.

[audio:’http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/bologna_lega_cpt_12_marzo.mp3]

Cartelli rubati

Sabato 7 marzo in piazza Vittorio Veneto a Torino, la Digos ha sequestrato a due anarchici una decina di cartelli di dimensioni 60x40cm contro la violenza sulle donne, e contro i suoi veri responsabili: la nota triade Dio, Patria e Famiglia. Ai cartelli, inoltre, erano attaccatì altrettanti bastoni tra i 50cm e un metro di lunghezza.


Scarica, stampa, diffondi i tre cartelli contro la violenza sulle donne. E soprattutto attaccali a ciò che ti sembra più opportuno.

Sciopero della fame

8 marzo. Come avevano già annunciato la sera precedente, al termine del presidio degli antirazzisti fuori dalle gabbie, i reclusi di corso Brunelleschi sono entrati in sciopero della fame.

Continua lo sciopero della fame al Cpt di Bari

A Bari, da due giorni, stanno scioperando in 85: tutti, esclusi gli ammalati.
Ascolta la dirette dal Cpt di Bari dai microfoni di Radio Blackout:
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La città e i senza volto

7 marzo. Finito il corteo contro la violenza sulle donne un gruppone di antirazzisti si raduna sotto le mura di Corso Brunelleschi per fare sentire ai reclusi la propria vicinanza e per informarli delle lotte in corso a Milano e a Bari: un’ora e mezza di petardi, slogan, battiture, dirette radiofoniche e fuochi artificiali. Qualcuno, da dentro, telefona: «Ehi, ciao!, ti ricordi di me? Ci siamo conosciuti l’altro giorno alla fermata…». La città dei senza volto e quella di tutti gli altri si sovrappongono e si intersecano, nei quartieri dei poveri. Ci si saluta con una promessa: domani continueremo a lottare.

Tutti fuori dai Centri!

Venerdì 6 marzo, alcuni solidali con la lotta dei reclusi dentro i centri di identificazione ed espulsione hanno dato vita a un presidio sotto al Cpt di via Mattei, a Bologna. Ascolta la diretta telefonica dai microfoni di Radio Blackout di Torino.

[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/bologna-fuori-dal-cpt-6-marzo.mp3]

Pochi minuti dopo, una notizia nuova. Anche a Bari, i reclusi nel Cpt sono in sciopero della fame, in 120.

Scritte

6 marzo. Protestano gli imbianchini comunali. Inviati in tutta fretta a cancellare le scritte contro la Lega Nord (assai colorite, d’abitudine, quando sono dedicate al consigliere Carossa e all’eurodeputato Borghezio) che compaiono periodicamente sui muri di Porta Palazzo, si chiedono perché nessuno li mandi mai a coprire le scritte contro il 25 aprile, oppure quelle inneggianti all’ampiamente trapassato Benito Mussolini.

Pizzamiglio

6 marzo. «Don Ottaviano razzista di merda»: questa frase, tracciata sul muro della sua parrocchia, è stata stata solo una delle molte reazioni all’intervista rilasciata dal prete della chiesa Maria Regina della Pace a un giornalista de la “La Stampa”. In un crescendo di banalità acide e razziste, nell’intervista don Ottaviano Pizzamiglio è riuscito a raggiungere vertici ineguagliabili del tipo: «i maghrebini mancano di pulizia, igiene, si comportano in maniera poco corretta. In molti casi sono peggio degli zingari» o pure «i bambini [arabi] mancano di rispetto e non sanno neppure fare pipì». Scaricato persino dall’Arcivescovo («Don Pizzamiglio?, non è mica dei nostri!»), don Pizzamiglio è stato giustificato solo da pochi abitanti del quartiere, che hanno dichiarato ai giornali che in fondo è solo un vecchio (di merda).

La battaglia

Nonostante i pestaggi avvenuti ieri sera, dopo che i rivoltosi sono stati fatti scendere dal tetto, la determinazione dei detenuti di via Corelli è ancora forte. Si prepara la battaglia.

Ascolta l’intervista con un recluso raccolta da Radio Blackout:
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