Oltre Dora in Principe Oddone

9 febbraio. Questa volta sono i carabinieri della Compagnia Oltre Dora ad assicurarsi un bottino di 30 persone fermate, 2 esercizi commerciali controllati, 4 arresti e 1 denuncia per spaccio e possesso di droga. Il tutto è avvenuto nella zona tra corso Principe Oddone e via Ravenna.

Gincana repressiva

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L’ultima notte dell’anno passato è stata piuttosto movimentata in zona Vallette. Durante il consueto saluto ai detenuti che si tiene fuori dalle mura del carcere torinese, per il secondo anno di fila, la polizia a difesa della recinzione della patria galera è stata bersaglio di diversi lanci di oggetti e un’agente è rimasta ferita.

È passato da allora poco più di un mese e – a quanto pare – le forze dell’ordine guidate dall’ardito Rinaudo hanno scartabellato ancor più velocemente del solito i fascicoli, guardato con attenzione video e scatti di quella nottata, e presentato il fascicolo della vendetta da far firmare al Gip Giacomo Marson.

Un lavoro premuroso quello della procura torinese che nella notte appena passata, dopo aver sbagliato persona da ammanettare a Saronno, ha mandato i suoi scagnozzi borghesi nella metro milanese per arrestare Marcello. Questa mattina invece è partita l’operazione nel capoluogo piemontese dove all’alba sono stati notificati due divieti di dimora sui generis. Tre compagni destinatari della misura non sono stati invece immediatamente trovati, cosa che ha fatto innervosire non poco gli agenti della Digos che hanno fatto partire una gincana di mezzi blu tra via Alessandria 12 e l’occupazione di corso Giulio Cesare 45. Non potevano fare la figuraccia dell’agosto scorso, per cui ancor oggi non sono riusciti a notificare un divieto di dimora. D’altra parte pare che proprio non gli sia andata giù che di questi tempi qualcuno di loro sia rimasto ferito, come avvenuto quella notte di San Silvestro.  Sarà che non sono più abituati a questa possibilità, e di ciò devono ringraziare tutto il dispositivo poliziesco e giuridico che si aziona ogni qualvolta si muove una foglia.

All’Asilo infatti gli agenti della Digos con una platea di decine di celerini hanno sfondato la porta e sono usciti dallo stabile solo quando uno dei compagni che cercavano si è consegnato; poco dopo, invece, in corso Giulio, i caschi blu hanno spintonato con forza i solidali accorsi che stavano davanti all’ingresso e distribuito qualche manganellata prima di riuscire a entrare a cercare gli altri due. L’ennesima invasione militare nelle case di questo quartiere: appartamento per appartamento, famiglia per famiglia, piano per piano, per cercare due persone per una misura cautelare minore.

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Sfratto tentato, occupazione riuscita

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La giornata inizia davanti al portone di una casa in via Santhià. Da una parte una donna sotto sfratto, in compagnia di alcuni solidali disposti ad aiutarla a resistere; dall’altra due proprietari d’origine cinese che hanno da poco acquistato all’asta per pochi soldi l’appartamento, accompagnati dal loro avvocato, da agenti in borghese e da quelli delle 3 volanti accorse sul posto. Questo gruppo si ritira per parecchio tempo all’interno di un bar di fronte al picchetto dei solidali, evitando di comunicare alla sfrattanda cosa hanno intenzione di fare. Arrivato l’ufficiale giudiziario i proprietari escono dal bar e comunicano finalmente alla donna quello che hanno deciso, in tutta risposta ricevono urla e insulti da lei e dalle amiche che aveva vicino. Una reazione che fa pensare ai solidali più lontani, che non hanno avuto modo di ascoltare la discussione, che si tratti dell’ennesimo sfratto sospeso. Pochi minuti e tutti vengono a sapere che lo sfratto è stato invece rinviato ad aprile. Un rinvio abbastanza lungo per come vanno le cose in questo periodo, ma che giustamente non ha soddisfatto chi dovrà ritrovarsi in questa situazione tra due mesi.

Il picchetto si scioglie per ricomporsi dopo pochi minuti, a qualche centinaio di metri. Questa volta non c’è da difendere un appartamento sotto sfratto, ma da occuparne uno vuoto per chi è stato sfrattato a sorpresa il giorno prima. Da questa mattina c’è un altro appartamento tra le case popolari di via Cuneo abitato da chi non aveva più un tetto sopra la testa, dopo quelli occupati quest’estate.

Controllo straordinario

8 febbraio. Tre persone arrestate in Barriera di Milano durante un controllo straordinario disposto dal Questore di Torino, con l’aiuto del reparto Prevenzione Crimine e delle unità cinofile.

L’importante è partecipare/2

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Cosa ci fanno, seduti nella stessa sala, due sindaci, alcuni giovani alternativi con velleità artistiche e uno degli squatter più in vista della città? Non è una barzelletta, anche se la situazione dev’essere stata di una certa comicità.

Incominciamo dai primi cittadini, Chiara Appendino e Luigi di Magistris, che dopo essere apparsi e scomparsi più volte in pochi giorni dai manifesti d’indizione dell’iniziativa, hanno infine deciso di partecipare al dibattito sull’Uso civico dei Beni Comuni, che si è tenuto lunedì sera nei locali della Cavallerizza Reale. Avranno valutato che l’incontro era comunque un buon palcoscenico in vista delle elezioni che si avvicinano e si saranno convinti, a ragione, che l’incertezza sulla loro presenza avrebbe scompaginato i piani di potenziali contestatori.

La platea degli artisti dev’essere andata in solluchero, una volta saputo che a far pubblicità al loro Bene Comune sarebbero stati direttamente i boss e non qualche loro anonimo portaborse.

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Un euro e settanta

7 febbraio. Troppo facile dimenticare la tessera in tasca ed evitare di bipparla, questa la motivazione addotta dai “riformatori” della Gtt con la quale si è deciso di eliminare il carnet da 15 biglietti. Tra le tante novità pronte a passare al vaglio della giunta, che sembrano voler mettere insieme convenienza di azienda e cliente, spicca l’aumento del prezzo base del biglietto: 1,70 euro, sia per l’urbano che per il suburbano. Inoltre le vecchie obliteratrici verranno definitivamente archiviate per lasciare il posto al dominio del BIP.

All’ombra del cavalcavia

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Oggi, all’ombra del cavalcavia, oltre le reti arancioni dei cantieri sospesi, al 252 di corso Grosseto, si sono parcheggiate 3 volanti della polizia. Avevano un appuntamento con un ufficiale giudiziario, un’avvocatessa e un fabbro. I personaggi adatti per eseguire uno sfratto, per la precisione uno sfratto a sorpresa.

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Opere condivise

7 febbraio. Contestato da un gruppo di studenti e NoTav il convegno “Dibattito pubblico sulle opere condivise”, tenutosi questa mattina nell’aula magna della Cavllerizza Reale. A impedire l’accesso nella struttura un ingente spiegamento di forze dell’ordine. Un ragazzo fermato a inizio manifestazione è stato poi rilasciato.

Dove meno te l’aspetti

6 febbraio. Sette misure cautelari, oltre alle 41 già spiccate tempo fa all’interno della medesima indagine, per un gruppo di persone senegalesi accusate di vari reati tra cui spaccio e detenzione di stupefacenti. I carabinieri della compagnia San Carlo sono riusciti a ricostruire le attività illecite grazie a una telecamera nascosta all’interno del televisore.

Fumogeno? Daspo

5 febbraio. Identificata e denunicata, grazie alle telecamere di sorveglianza dello Stadio Olimpico, una tifosa del Torino che lo scorso 28 gennaio avrebbe acceso un fumogeno ad inizio partita. L’accusa è di “violazione del regolamento d’uso dello stadio” ed in serbo per lei sembra essere già pronto l’ormai consueto Daspo.