Porta Palazzo. Tanti applausi per gli alpini
Tantissimi residenti, italiani e stranieri, si sono stretti attorno agli
alpini, per la festa organizzata dai Comitati spontanei. Un flop, al
contrario, la contro-manifestazione organizzata in piazza dagli anarchici.
Non ci sono stati incidenti grazie all’imponente servizio d’ordine.
(La Stampa, 24 novembre 2008)

23 novembre. Domenica, dal fronte di Porta Palazzo. Con le retrovie malamente coperte della triste festa in onore degli Alpini, organizzata dai comitati dei commercianti in via Cottolengo, la polizia può avanzare fino ad occupare il parcheggio dietro il Palafuksas, quel parcheggio dove ultimamente resisteva il mercato spontaneo domenicale sgomberato un mese fa, proprio da via Cottolengo. Pensavano di farcela. Fino alle 10 del mattino. Poi arrivano le prime bancarelle, di antirazzisti vari e qualcuno del balôn. Nel frattempo, si scalda la Samba Clown Army e qualcuno comincia a guardarli divertito. Mentre vengono tracciate le righe del campo di calcio all’Alpino i clown animano la curva con coreografie militaresche e fanfare sudamericane, e si comincia a giocare a pallone. Alcuni antirazzisti arrivati da Milano appendono una mostra con le foto delle vittime del razzismo di Stato e di popolo, che fa accapponare la pelle a molti. Arriva la voce che la Digos sta minacciando alcuni abusivi stranieri: «se andate con quelli là, da lunedì vi rompiamo i coglioni». Se vogliono fare i vigili urbani, che vadano a dirigere il traffico, perché a mezzogiorno i più coraggiosi arrivano, e si piazzano. E ne arrivano altri, e altri ancora: alla fine dovranno disporsi su quattro file. E molta gente, italiani e stranieri, passano a vedere cosa succede. Sarà la bella giornata invernale e il sole che scalda la piazza, o sarà che ora il mercato si è conquistato la piazza, ma oggi passa davvero moltissima gente. Chi si prova i pantaloni, chi vende saponette, chi parla dei pirati della Somalia, che stanno simpatici a molti, chi parla male degli sbirri, che non stanno simpatici proprio a nessuno. E avanti così, fino alle 4 di pomeriggio, poi piano piano si smonta ci si saluta. Appuntamento a domenica prossima.
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24 novembre. Dopo una violenta colluttazione, i vigili arrestano un magrebino di quarant’anni che era intento a vendere ad un italiano delle scarpe taroccate, proprio in mezzo al traffico di Corso Novara. A casa ne aveva altre duecento.
22 novembre. A rischio le espulsioni verso il Marocco dall’ex-Cpt di corso Brunelleschi. A uno a uno, infatti, i trenta poliziotti torinesi che facevano da scorta ai deportati si stanno tirando indietro. Problemi di coscienza, seppure un po’ in ritardo? Vediamo.
Dal gennaio scorso, l’agenzia di viaggio che organizza a nome della Prefettura i rimpatri ha strappato alla Royal Air Maroc una offerta strepitosa: duecento euro di sconto sul biglietto e, soprattutto, vitto e alloggio gratuiti a Casablanca per gli uomini delle scorte. Solo in queste settimane, però, l’ufficio contabile della questura si è accorto che, stando a un decreto del 1926, «sono ridotte ad un quarto le diarie di soggiorno in territorio estero quando il personale fruisca di trattamento gratuito». Questo vuol dire che i poliziotti-deportatori che prima prendevano, oltre allo stipendio, cento euro di indennità ogni viaggio ora ne prendono solo venti, e che dovranno pure restituire allo Stato tutto quello che era stato pagato loro di troppo.
Insomma, cento euro prima e venti adesso. Lo scarto è di ottanta euro: e questo vale la coscienza di un poliziotto, andata e ritorno.
19 novembre. Alle sette di sera una quarantina di studenti del Politecnico di Torino entrano con una scusa nel rettorato e lo occupano. Vogliono spiegare al rettore che la mobilitazione studentesca non è affatto terminata, e che male ha fatto il magnifico a far rimuovere tutti i manifesti dell’assemblea NoTremonti.
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19 novembre. Incidente sul lavoro ad Orbassano, dove un giovane cuoco è finito in prognosi riservata all’ospedale dopo che 300 chili di bresaole gli erano precipitate addosso all’interno della ditta di catering per la quale lavorava. Alla notizia dell’incidente, i suoi colleghi hanno immediatamente fermato la produzione.
19 novembre. La polizia di Mirafiori arresta un rumeno, colpevole di avere due bottiglie di Sheridan nascoste dentro ai calzoni all’uscita del Pam di corso Traiano.
19 novembre. In tempi di crisi, si sa, rubare per mangiare non è cosa così malvista. E ora, che la crisi è grossa, si dovrebbe poter rubare anche un po’ di più. Non sono dello stesso parere i Carabinieri del Lingotto, che hanno arrestato cinque rumeni nel parchetto di Italia ’61, accusandoli di aver appena sottratto con destrezza ad alcuni supermercati della zona oltre duemila euro di merce.
18 novembre. A quattro anni dalla stipula del contratto, l’Alenia ha consegnato il primo dei 47 caccia da guerra Eurofighter Typhoon che l’Areonautica Militare italiana aspetta entro la fine del 2013.