18 novembre.. I carabinieri di Leinì arrestano un albanese, che per quattro anni era riuscito a sfuggire i controlli dopo un decreto di espulsione. Nello stesso giorno, quelli di Settimo accompagnano alle Vallette una giovane nigeriana colpevole, a loro dire, di essersi fabbricata da sé un permesso da profugo.
18 novembre. Un teschio, apparentemente umano ma senza la mascella, con conficcato un bossolo calibro 7,65 e la scritta a pennarello “attento sindaco” con una croce. Se l’è trovato davanti all’uscio di casa questa mattina il primo cittadino pro-tempore di un piccolo comune delle Valli di Lanzo.

Ammira, scarica, fotocopia e diffondi anche le innumerevoli altre locandine dell’iniziativa…
La prima, la seconda,la terza e la quarta.
Nell’ultimo numero in edicola, una nota ed autorevole rivista giuridica racconta di un ragazzo di colore arrestato alla fermata di un autobus torinese poiché, al passaggio di una volante, «deglutiva come se stesse inghiottendo ovuli». Nonostante la contrarietà del Pubblico ministero il giudice disporrà la sua scarcerazione, ma solo dopo aver verificato – per 48 ore consecutive! – che dal suo intestino non usciva altro che merda. In effetti, argomenta la rivista, a Torino «è forte la sensazione che se sei straniero, vieni comunque controllato e magari arrestato senza che ne sia sempre chiara la ragione» – oppure soltanto perché mastichi un chewing-gum.
Mai paga di primeggiare nelle statistiche sugli arresti di spacciatori (o di masticatori di chewing-gum, o di clandestini, o di stranieri a caso – che dir si voglia), la questura di Torino ha chiesto alla Gtt di installare sui tram un nuovo dispositivo, collegato direttamente agli uffici di via Grattoni e ad un Gps: l’allarme pusher-a-bordo.
L’azienda dei trasporti, ovviamente, ha accettato di buon grado. Non tutti gli autisti, però, sono così entusiasti della novità.
Ascolta l’intervista con Raffaele, autista di tram e ascoltatore di Radio Blackout:
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/pulsante-spacciatori-sui-tram.mp3]
16 novembre. Dopo un mese di resistenza quasi disperata, si può dire che il mercato abusivo sgomberato un mese fa da via Cottolengo si è definitivamente assestato in piazza della Repubblica, a ben tre metri di distanza. Ma non si creda che il risultato sia tutto qui: oggi gli “abusivi” hanno steso contemporaneamente i loro teli per terra, vuoti, per poi riempirli di mercanzie solo in un secondo momento. Sintomo di una certa intelligenza tattica, e di un’ottima capacità organizzativa: bisogna discutere assieme, decidere come comportarsi, e agire di conseguenza. Facile a dirsi, difficile a farsi, soprattutto in condizioni abusive e clandestine. Inoltre, oggi ci sono state molte più bancarelle del solito, e molta più gente. Si vede che la voce gira, si sa che la situazione è tranquilla, che la resistenza paga. E compra e vende bene.
16 novembre. Nella notte di sabato, ignoti sporcano di olio bruciato il portone del municipio di Torino e scrivono “dittatura democratica” sul muro a fianco. La stessa sera sui muri della circoscrizione 4 viene scritto “la Boccia non si tocca”. Il quotidiano la Stampa dà ampio risalto alla vicenda, e viene fuori che solo nell’ultima settimana su alcune banche sono comparse diverse scritte “la crisi la pagherete voi”, e sette uova di vernice sono state lanciate contro altrettanti bancomat di filiali Unicredit. Per il sindaco di Torino, si tratta di “gruppi organizzati di teppisti”.
Il sole è già tramontato su Porta Palazzo, e l’ultima bancarella del mercato abusivo della domenica ha già smontato da un pezzo, ma sui muri di via Cottolengo rimangono ben visibili due scritte. Ve le proponiamo prima che vengano cancellate dai diretti interessati, probabilmente domani.
Nel frattempo, ascolta un reportage dai microfoni di Radio Blackout
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/via_cottolengo_16novembre2008.mp3]


Ma chi diavolo sarà mai questo Verra? E cosa succede il 23 novembre? Guarda qua!
Un lettore de La Stampa scrive a Specchio dei tempi:
«Ormai sono 10 anni che si parla del problema di via Cottolengo. (…) Gli interventi delle ultime due settimane, hanno prodotto dei risultati solo per il sabato. La domenica purtroppo i risultati sono al 50% in quanto finito il servizio di vigilanza alle 12,30, il territorio è stato nuovamente occupato da abusivi. (…) Ho notato che mentre viene presidiata la via in oggetto, gli stessi abusivi si spostano nascondendosi dietro l’edicola, di fianco al ristorante Maghreb e sotto i portici dei numeri civici 17 e 19, complice l’affluenza dei clienti che usufruiscono del mercato. Dal mio punto di vista, la Guardia di Finanza dovrebbe operare in borghese e oltre a requisire la merce multare tutti coloro che vengono ad acquistare, tra cui ragazzi anche minorenni accompagnati da genitori».
Risponde macerie:
Egregio signore,
cinquanta percento? Questione di punti di vista. Se Lei la smettesse di spiare gli “abusivi” dalla Sua finestra e scendesse a fare quattro passi e quattro chiacchiere in piazza, scoprirebbe con orrore che dietro l’angolo del Palafuksas c’è tutto il mercato che fino a un mese fa si teneva in via Cottolengo. L’unico risultato delle (costosissime) operazioni di Polizia che Le piacciono tanto, è stato infatti uno spostamento di pochi metri: un po’ poco per essere considerata “metà dell’opera”.
Aguzzini del futuro
camminano nelle città
come turisti.
(No Chappi? Bourgeois!)
Come si fa a interrompere la noia di una passeggiata o di un’assemblea? Come si fa un corteo selvaggio? Come si fa a collegare la lotta degli studenti a quelle di tutti coloro che non vogliono pagare la crisi? Ne abbiamo parlato con uno studente di Milano dai microfoni di Radio Blackout.
Prima di partire per Roma, ascolta l’intervista
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/intervista_milano.mp3]
13 novembre. Lavorare fa male, e anche molto. Oggi è il turno di due operai – uno rumeno e l’altro italiano – rimasti ustionati alle gambe quando un bidone di solvente nel cantiere nel quale erano a servizio ha preso fuoco.