Sputi

23 ottobre. Schiamazzi notturni al ponte Carpanini. Arriva una volante, gli agenti scendono dall’auto e provano ad identificare un ragazzo. Dalla piazza, però, arriva gente in suo aiuto e sono sputi e schiaffi contro i poliziotti, che riescono ad avere la meglio solo grazie ai rinforzi giunti dalla centrale. Alla fine, verranno fermati un giovanissimo algerino e due rumeni.

Obiettivo farmaspia

23 ottobre. In via Garibaldi 26 c’è la farmacia Bosio. Nobile ingresso, testone di Galeno con tanto di scritta in greco, bei lampadari. La Bosio è una delle 15 farmaspie pioniere, dove dal 1° ottobre si raccolgono le informazioni su poveri, mendicanti, rom, posteggiatori abusivi, senza casa. Nel pomeriggio un gruppetto di antirazzisti si raduna di fronte alla farmacia Bosio, aprendo uno striscione “boicotta le farmacie spia”, alternando trombette a stantuffo e interventi dal megafono, distribuendo volantini. Nonostante le irritate proteste della sig.ra Bosio e la presenza di una quindicina di agenti della Digos, i passanti si fermavano curiosi, chiedevano informazioni, e spesso esprimevano la loro indignazione.

I muri di Porta Palazzo

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D’ora in poi, quando ce ne sarà occasione, documenteremo su //Macerie// lo stato dei muri di Porta Palazzo, muri combattuti la tra voglia di liberazione che serpeggia nel quartiere e l’opera incessante dell’imbianchino comunale che da quelle parti, sapendo di essere in zona nemica, si fa sempre accompagnare dalla polizia.

Che liberazione!

19 ottobre. Questa mattina a Porta palazzo via Cottolengo era di nuovo deserta, di nuovo blindata da un centinaio tra poliziotti, carabinieri e vigili urbani in tuta. Meno di domenica scorsa, ma i furgoni erano gli stessi, e ugualmente minacciosi, e spaventosi. Gente ce n’era, e anche tanta, forse, però così dispersa in una piazza tanto grande da sembrare poca, e debole. Mancava l’allegria del mercato di via Cottolengo. Insomma sembrava prospettarsi una bella domenica di merda. Ma all’improvviso spunta un pallone, e qualcuno comincia a giocare. Ma il pallone finisce sul tetto, nooo! ma, attenzione! ne spunta un altro. La gente comincia a radunarsi, incuriosita. Si schiera davanti agli sbirri, per vedere meglio la partita. Saltano fuori due porte, qualcuno traccia le righe per terra. Sembra di essere veramente allo stadio! Si grida, si grida forte, e si grida in tanti. Nel frattempo, dietro la curva si piazzano le prime bancarelle di pane, menta, bibite, frutta, stoffe, Quando arriva chi vende scarpe e vestiti, si devono spostare le porte per liberare la strada al mercato di Via Cottolengo. Dopo un po’ le partite finiscono, solo qualcuno palleggia ancora. Ma dietro, la strada brulica ancora di gente. Chi compra, chi vende, chi passa e guarda solo. Insomma, un mercato normale, solo più piccolo, ma libero. Non un libero mercato, ma un mercatino liberato, una partita ancora aperta. E, a proposito, la polizia? La polizia è andata via, prima della fine del primo tempo.

Retata

18 ottobre. Una cinquantina di venditori abusivi di capi d’abbigliamento sono stati arrestati al mercato di Porta Palazzo, e la loro merce è stata sequestrata.

Ascolta una testimonianza a Radio Blackout
[audio:http://www.autistici.org/macerie/wp-content/uploads/porta_palazzo_intervista.mp3]

Menta e prezzemolo

17 ottobre. Cinque fermi e oltre 27 mila euro di multa. Questo il bilancio di un’operazione compiuta questa mattina dagli agenti della polizia municipale di Torino nel mercato di Porta Palazzo. A quattro marocchini e un egiziano sono stati sequestrati menta e prezzemolo e a tre di loro è stata notificata l’espulsione.

Per il mercato di via Cottolengo

L’Assemblea Antirazzista di Torino, un gruppo che ci sta molto simpatico e di cui seguiamo con interesse le iniziative, ha scritto questo volantino per il mercato di via Cottolengo. Ve lo riproponiamo.

A Torino ci sono tanti mercati rionali, dove la gente della zona fa le compere, cercando di spendere il meno possibile, in questi tempi di salari bassi, lavoro precario, istruzione, salute, trasporti sempre più cari.

Uno di questi mercati è in via Cottolengo: è un mercato domenicale, un mercato autogestito, un mercato dove vendono e comprano e si incontrano gli abitanti della popolosa zona di Porta Palazzo.

Da lungo tempo media, partiti xenofobi e comitati “spontanei” ne invocano la chiusura. Dicono che il mercato è abusivo, incontrollabile.

A due passi dalla più grande piazza commerciale della città, dove lavoro nero e sfruttamento bestiale non provocano interpellanze né proteste, il pericolo pubblico numero uno è rappresentato da qualche decina di banchi senza licenza. Il fatto veramente intollerabile per i razzisti è che il mercato è gestito e vissuto soprattutto dai tanti immigrati che abitano in zona.

Domenica 12 ottobre gli abituali frequentatori del mercato hanno avuto la brutta sorpresa di non trovare più in via Cottolengo le bancarelle di cibo, abiti, casalinghi. Al loro posto una scena di guerra: duecento uomini armati chiudevano la via impedendo l’accesso.

Torino sembrava tornata agli anni dell’occupazione nazista. I razzisti plaudono, i politici di ogni colore si compiacciono.

Noi pensiamo però che siano tanti i torinesi, quelli nati qui e quelli nati altrove, che non vogliono una città in guerra, che non vogliono che venga chiuso uno spazio che serve al quartiere. Chi è fuori posto sono le truppe di occupazione, chi è fuori posto sono quelli che vogliono la guerra tra poveri.

Il mercato di via Cottolengo è di noi tutti. E tutti possiamo fare qualcosa perché ci sia restituito. Vediamoci lì ogni domenica per mantenerlo aperto.

Scarica il volantino.