6 agosto. Sono le sei di sera di una piovosa giornata di agosto quando i primi italiani antirazzisti cominciano ad arrivare alla stazione Ceres di Corso Giulio Cesare per il presidio in ricordo di Aiad Zakaria, ragazzino affogato nel Po per sfuggire alla Guardia di Finanza, solo una settimana prima.
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5 agosto. Il signor C., disoccupato di lungo corso, si piazza per l’ennesima volta sotto al Municipio dove inscena una protesta contro il carovita e contro la (propria) disoccupazione. Alla fine, si prende a male parole con le Forze dell’Ordine che assistono alla scena – che non fa mai male.
5 agosto. Due ragazze nigeriane vengono arrestate dai carabinieri a Robassomero perché, fermate, hanno declinato ai militi generalità false.
4 agosto. Proprio all’ora dell’aperitivo, un giovane marocchino dotato di una spiccata coscienza di classe nota un Suv Mercedes parcheggiato in una via del Quadrilatero romano e senza dare tempo al tempo se ne appropria con destrezza. Quando, pochi minuti dopo, alcuni rampolli della borghesia cittadina tutti intenti ad ingollar tartine e cocktail nel dehor di un locale alla moda si vedono sfrecciare davanti un magrebino alla guida di una vettura tanto sfarzosa fanno l’unica cosa che intima loro la propria coscienza (di classe): chiamano i carabinieri. I militi, da sempre privi di coscienza e da secoli fedeli alle classi dominanti non hanno dubbi e partono all’inseguimento del ladro. La serata si chiude con una gazzella demolita, un Suv lievemente ammaccato, due carabinieri feriti (ma non troppo) e un sottoproletario in più ad affollare le gabbie delle Vallette.
4 agosto. La prima vittima degli alpini in città è un giovane, presumibilmente amante delle droghe pesanti, colpevole di aver dato l’allarme quando ha visto arrivare all’orizzonte le truppe che si dirigevano al parco Stura: è stato arrestato per favoreggiamento. (more…)
4 agosto. Accusato di «passeggiare tranquillamente nel pieno centro di Chieri», un muratore dell’est Europa, sposato e incensurato, finisce alle Vallette: non ha i documenti.
4 agosto. Un cittadino rumeno riceve lo sfratto e, per protesta, sale su un ponteggio di via Lauro Rossi e comincia a lanciare oggetti verso la strada. Intervengono i vigili e lo portano via.
4 agosto. Col favore delle tenebre, ignoti strappano la bandiera della Lega Nord esposta fuori dalla sede del PdL di Orbassano. Sul muro prospicente appare il più morbido tra i giudizi di buon senso che si possono dedicare a dei partiti di governo in questi tempi oscuri: «Razzisti di Merda».
4 agosto. Scarcerato dopo due notti alle Vallette, un pensionato torinese racconta la sua storia. Fermato per eccesso di velocità in corso Vercelli da una pattuglia di Vigili urbani prova a contestare la multa ma viene ammanettato, preso a pugni, schiaffeggiato e quindi arrestato.
3 agosto. In serata, un recluso di corso Brunelleschi sviene e finisce all’ospedale: sta male da molto tempo, e sono due giorni che non riesce a mangiare. Ritornato al Centro continua a stare male, si sdraia sul letto e quando – intorno alle undici e mezza – la polizia va a chiamarlo per somministrargli la terapia non riesce neanche ad alzarsi. Così gli sbirri lo caricano di peso e lo portano nella saletta, dove oltre alla terapia gli somministrano un bel po’ di mazzate. Tra un colpo e l’altro lo accusano di fingere malori in modo da essere ricoverato all’ospedale e da lì tentare la fuga. Esplode immediata la protesta: tutti urlano come forsennati, qualcuno chiama fuori e da fuori parte qualche telefonata verso il centralino del Centro. Nel giro di un quarto d’ora torna l’ambulanza, ricarica l’ammalato e dopo un po’ un ispettore fa un giro per le gabbie, a scusarsi.