Nazidipietristi

19 giugno. Condannato a 6 anni il capopattuglia Giuseppe Sofia, della stazione di polizia di Porta Palazzo. Insieme ai suoi colleghi Daniele Di Viercio, Luigi Cicchetti e Salvatore Mayol si era fatto beccare nel marzo del 2007 mentre rapinava immigrati inscenando finte perquisizioni. Abitudine diffusa con così tante varianti, tra le forze dell’ordine torinesi, da richiedere ogni due o tre anni alcuni agenti che paghino per tutti. A difendere Sofia, l’avvocato e consigliere comunale nazidipietrista Ennio Galasso, già difensore dei giovani fascisti che tentarono di assassinare alcuni occupanti di case nel 2005 e di Michele Arcuri, il noto schiavista.

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Sgomberi

19 giugno. Un pezzo della maggioranza e tutta l’opposizione di centro-destra della sesta circoscrizione, chiedono lo sgombero della palazzina di via Paganini, occupata da ottobre da un gruppo di profughi del Darfur.

Retromarcia

19 giugno. In cerca di medaglie, un giovane carabiniere tenta di fermare a mani nude l’auto in corsa di un gruppo di ignoti che avevano appena fallito un colpo in un concessionario di Ciriè. I ladri provano ad investirlo, ma lui si scansa all’ultimo minuto e, non contento, riprova la stessa tecnica con il resto del gruppo che è su un altro mezzo. Anche questi cercano inutilmente di investirlo, questa volta in retromarcia. Un arresto tra i ladri e dieci giorni di prognosi per il carabiniere.

Casa Calvano

18 giugno. Nel pomeriggio un gruppo di rumorossisimi antirazzisti, armati di faccia tosta, pentole, fischietti e microfoni, si ritrova di fronte al civico 65 di via XX settembre, dove risiede Antonino Calvano, presidente del Comitato provinciale della Croce Rossa. Costui – diretto superiore di Antonio Baldacci – non si è fatto vedere, non ha risposto agli inviti a dire la sua su quanto succede ogni giorno nel Cpt di corso Brunelleschi. Ma molta gente si è fermata a chiedere e ad ascoltare, al punto che le forze dell’ordine sono state costrette ad intimare ai manifestanti di sciogliersi. Alle parole sono presto seguiti i fatti: gli antirazzisti sono stati circondati da Digos e uomini dell’antisommossa, gli striscioni staccati e gettati sprezzantemente addosso ai manifestanti, sotto gli occhi di tanta gente che, forse, si è chiesta perché la polizia avesse tanta paura delle parole.

Partidul Democrat

18 iunie. Pe timpul nopţii, necunoscuţi rup poarta sediului PD din Nichelino, chiar din faţa Municipiului şi sustrag câteva televizoare cu plasmă.

Alimente

18 iunie. Sute de euro din tipuri de alimente sustrase, pe timpul nopţii, de pe poliţele de la Conad din San Benigno Canavese.

Espulsioni travagliate

18 giugno. Altri due detenuti del Cpt vengono rimpatriati e anche questa volta i clandestini si sono rivoltati e hanno fatto casino. Un gruppo di compagni, in più, è riuscito ad arrivare di fronte all’ingresso di via Mazzarello ed è riuscito a farsi sentire. Questa volta per tempo, perché hanno potuto salutare gli espulsi sulla camionetta: troppo pochi per bloccare l’espulsione, ma abbastanza per mobilitare macchine e macchine della polizia. Dopo le espulsioni c’è stata una perquisizione, con i cani, dentro alle stanze di tutti i reclusi. Sarà mica una intimidazione?

Breve ma intenso

18 giugno. Alcuni abitanti di corso Brunelleschi lamentano di essersi svegliati ieri sera per il baccano creatosi sotto alle mura del Cpt: fischietti, trombe da stadio, urla, decine e decine di mortaretti. A sentire i loro racconti, c’era pure un tizio – o una tizia, non si capiva bene – che parlava al megafono. I contenuti dei discorsi non erano chiarissimi, ma pare fossero in solidarietà con i clandestini reclusi. Al casino fuori le mura si sono aggiunte quasi subito le urla da dentro. Dentro e fuori, pare si urlasse: «Libertà!». Quando sono giunte sul posto, le pattuglie non hanno potuto fare altro che raccogliere i petardi ancora fumanti, visto che i dimostranti si erano dileguati.

Alimentari

18 giugno. Centinaia di euro di generi alimentari sottratti, nottetempo, dagli scaffali del Conad di San Benigno canavese.

Partito Democratico

18 giugno. Nella notte, ignoti sfondano la porta della sede del Pd di Nichelino, proprio di fronte al Municipio, e sottraggono alcuni televisori al plasma.