Spesso nelle lotte sociali ci sono delle rimozioni. Episodi e situazioni scomodi, pericolosi, ingombranti, che si preferisce scordare.
Un caso di rimozione è quello che riguarda i sabotaggi avvenuti in Val Susa tra il 1996 e il 1997. Si preferisce ricordare, prima delle battaglie del 2005, solo le conferenze, i comitati istituzionali, le manifestazioni. Ci sono stati due ragazzi morti, sì, ma la storia era torbida, servizi segreti, traffici di armi…
L’ospite ingrato che in tal modo si vorrebbe mettere alla porta ha un nome ben preciso: sabotaggio. Effetivamente, accettarlo in casa è difficile. Si rischia di perdere il consenso e di rovinare il lavoro fatto. Si rischia di incrinare il fronte del NO – e fermare il TAV è un obiettivo che sta a cuore a tutti, giustamente.
È come quando si ricorda il ’68. Qualche mese di gioia, movimento, assemblee universitarie… poi niente: dopo c’è il “terrorismo”. Così scompare un decennio di lotte dure, di repressione brutale, di esperienze importantissime. (more…)
Una giovane mamma di 21 anni viene stuprata nella metropolitana mentre corre all’ospedale dal figlioletto nato prematuro. Le reazioni sono rabbiose, la campagna elettorale si infiamma. La destra convoca una manifestazione davanti alla stazione in cui chiede di espellere tutti i membri dell’etnia dello stupratore e castrarli chimicamente, durante il corteo alcuni immigrati vengono malmenati. I moderati invocano più sicurezza nelle città, chiedono telecamere ogni venti metri, più polizia, più carabinieri, più espulsioni e certezza della pena. Walter Veltroni dichiara che la sicurezza non è un tema di destra e che, bisogna ammetterlo, c’è un problema immigrazione. Il Ministro dell’Interno rivendica per il suo Governo il 30% di espulsioni in più rispetto al precedente e comunque – continua – sta valutando l’ipotesi di un decreto ad-hoc che permetta temporaneamente l’espulsione collettiva di alcune categorie di persone.
Invece no. Niente di tutto questo.
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4 aprile. Cassonetti incendiati nella notte a San Salvario. Sono i primi a bruciare nel quartiere, mentre moltissimi erano stati date alle fiamme in autunno in borgo San Paolo.
4 aprile. Due bosniache arrestate al Bennet di Settimo per un furto di generi alimentari.
4 aprile. Sgomberata a Grugliasco, a due passi dal centro commerciale Le Gru, una cascina diroccata occupata da cinque famiglie rom. Gli adulti sono stati denunciati per invasione di edificio e furto di energia elettrica. Dai giornali si apprende che a breve inizieranno i lavori di riqualificazione dell’area.
3 aprile. Una notte di veglia di fronte all’ingresso delle Vallette, organizzata da una sigla sindacale delle guardie carcerarie, raccoglie la solidarietà di un bel pezzo delle forze politiche torinesi. Il tema della protesta dei secondini sono «le gravi sofferenze vissute da tutto il personale di polizia penitenziaria». A vegliare con i secondini vari esponenti de “La destra”.
3 aprile. Boves (CN). Scritte contro il clero e la religione cattolica compaiono sulle colonne della locale chiesa parrocchiale.
3 aprile. La Bresso, il Chiampa e Saitta provano a partecipare, ad Almese, a un convegno del Pd sullo sviluppo della Valsusa. Ma duemila valsusini occupano la strada e i tre fanno dietrofront.
2 aprile. L’abitudine di bere abbondantemente, qualche volta, la si paga cara. C’è chi rompe con tutti e rimane solo, c’è chi finisce all’ospedale e chi invece in mezzo alla strada. Differente la sorte di un trentenne marocchino residente a Collegno. Fornito di regolare permesso di soggiorno, incensurato, aveva solo collezionato una lunga serie di denunce per “atti osceni in luogo pubblico”, essendo uso a pisciare e cagare per la via: è bastato questo – insieme alle numerose lamentele degli abitanti della città dello smemorato – a convincere la questura a farlo espellere.
2 aprile. Rubano un camion della nettezza urbana, lo scagliano contro l’inferriata del deposito dei Monopoli di Stato a Carmagnola e poi fanno razzia di stecche di sigarette: un colpo da cinquantamila euro.