Un arresto e una segnalazione
26 marzo. I carabinieri della compagnia San Carlo hanno arrestato un liberiano che aveva appena venduto una dose di cocaina a un giovane torinese. Il cliente è stato segnalato alla Prefettura.
26 marzo. I carabinieri della compagnia San Carlo hanno arrestato un liberiano che aveva appena venduto una dose di cocaina a un giovane torinese. Il cliente è stato segnalato alla Prefettura.
26 marzo. Dragoljub Milanovic, rom serbo di 52 anni, ex-operaio e profugo della ex-Jugoslavia, è morto nell’incendio della sua roulotte nel campo vicino alle Fonderie Limone a Moncalieri. Da qualche tempo, il comune aveva chiuso la fontanella utilizzata dagli abitanti del campo.
25 marzo. Il mondo culturale cattolico-fascista torinese festeggia un nuovo nato: l’Associazione “Identità culturale europea”. L’associazione è presieduta da Stefano Rigon, si ispira «ai principi liberali, al diritto naturale, alla dottrina sociale della Chiesa e della tradizione culturale europea.», e si occuperà di «difesa della vita, promozione della famiglia, della proprietà e della libertà economica». Stiamo in guardia.
25 marzo. Un lettore denuncia alla Stampa che da 3 o 4 anni sulla ex-Rrosalia occupata (e sgomberata prima delle olimpiadi) in corso San Maurizio campeggia un telone che annuncia la prossima apertura di una ludoteca.
25 marzo. Rapina nella notte all’ASL di Volpiano. Ignoti hanno forzato la serratura, sradicato il Punto giallo e aperto la cassaforte con una lancia termica. Bottino, 12mila euro.
25 marzo. Un italiano di 27 anni chiede di essere riassunto al supermercato dove lavorava, a Sant’Ambrogio di Susa. Dopo il rifiuto del proprietario, torna con un coltellaccio e si fa consegnare 2000 euro dalla cassiera.
25 marzo. Un senegalese di 48 anni è stato arrestato dai Carabinieri di San Donato per spaccio di cocaina, hashish e marijuana.
25 marzo. Una coppia di italiani a Torino per commissioni tornano di corsa a casa, infastiditi dagli zingarelli accattoni e suonatori “pure stonati”. Giurano di non tornare mai più a Torino.
Un giocatore di golf è morto alla nona buca del Royal Park Golf & Country Club all’interno del parco della Mandria, schiacciato da una quercia crollata a causa del forte vento. Notizia un po’ bizzarra e a qualcuno farà sorridere. A noi fa riflettere. Per molti, noi compresi, il golf è uno sport da ricchi. Ma questo sfortunato giocatore non era un imprenditore edile, un dentista, un petroliere. No, era un meccanico. Un meccanico di auto da rally, ma pur sempre uno che si sporca le mani per vivere. Qualcuno dice che ormai la divisione della società in classi è un retaggio dela passato, che la lotta di classe è solo sogno. Forse lo pensava anche quel meccanico: per lui, il “sogno di una vita” era il golf.
Torino Cronaca – il quotidiano che più di ogni altro si sta occupando di organizzare l’apparato di propaganda della guerra ai proletari in corso in città – lamentava l’altro giorno la pubblicazione su alcuni “siti web anarchici” della foto di un giovane poliziotto in borghese.
Come sapete è stato un redattore del nostro sito a ritrovare in un bar di Barriera il foglio che riportava quella foto e a pubblicarlo sul web. Il foglio in questione, come potete leggere anche voi, ha un titolo e un numero, e cioè “Informazione proletaria numero 5”. Non vi nascondiamo che noi, redattori del sito e della trasmissione Macerie, siamo tanto curiosi di sapere da dove venga fuori questo foglietto che sono due giorni che entriamo e usciamo dai bar del quartiere, alla ricerca di notizie e di altri numeri di “Informazione proletaria” abbandonati sul bancone.
Per ora, non siamo riusciti a procurarci niente di più che una sbronza paurosa. Ma appena scopriremo qualche cosa ve lo racconteremo. E se troveremo altri numeri del foglietto in questione saremo lesti a pubblicarli, con tanto di volti e di targhe, alla faccia delle preoccupazioni di Torino Cronaca, de La Stampa e dei redattori dei telegiornali.
Aspettando novità, vorremmo soffermarci insieme a voi sulla lamentevole equazione clandestino=pusher che attraversa l’articolo di Torino Cronaca. Equazione che, notoriamente, è prova solo della scarsa decenza di chi la formula.