Alta Sicurezza

19 aprile. Il Cpr di corso Brunelleschi si specializzerà nella reclusione di quegli immigrati “irregolari” ritenuti più pericolosi. Uomini e donne già colpiti da lunghe pene detentive o sospettati di avere legami con il terrorismo islamico. Secondo il Prefetto Renato Saccone, il Cpr torinese inizierà a svolgere a pieno questa funzione solo quando apriranno tutti i Centri di Permanenza per il Rimpatrio previsti dalla legge Minniti.

Contro i tagli

19 aprile. Non si ferma la lotta delle lavoratrici del servizio di pulizia delle Molinette che dopo aver accusato il colpo delle lettere di trasferimento inviate dalla Dussmann a diverse di loro, tornano a protestare. Dopo il rapido blocco del traffico su corso Bramante di venerdì, martedì alcune lavoratrici si sono incatenate ad una panchina del cortile delle Molinette mentre l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta interveniva ad un convegno sulla salute mentale nell’ospedale torinese, mentre mercoledì sono andate sotto gli uffici della Regione assieme alle dipendenti della società “La lucentezza srl” che protestano anche loro per un pesante taglio sul monte orario. La società, che ha ridefinito i tempi di lavoro riducendoli del 46%, ha l’appalto anche per tenere puliti gli uffici del consiglio regionale. 

Dirty boulevard

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Nel gennaio del 2014 a Gamonal, quartiere popolare della spagnola Burgos, la lotta contro la costruzione di un nuovo boulevard si diffonde tra la maggior parte degli abitanti e brucia in fretta, con determinazione, fino a decretare il ritiro del progetto da parte delle istituzioni. Abbiamo sviscerato il racconto degli accadimenti ma soprattutto alcuni passaggi critici e interessanti con un compagno del posto: il rischio di recupero del conflitto da parte dei partiti e delle associazioni locali in cerca solo di un’onda da cavalcare per accumulare consenso; le modalità organizzative della lotta; l’intervento più o meno ragionato di alcuni compagni presenti da tempo in quel quartiere; le caratteristiche di una città che sembra  aver mantenuto la sua “vocazione” industriale e il conseguente tessuto sociale; una rete di rapporti di vicinato forgiata dal fuoco di numerose precedenti battaglie.

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Big brother is watching better

18 aprile. La sindaca Chiara Appendino, che ha le deleghe alla polizia municipale e alla sicurezza, ha annunciato l’istallazione di undici impianti di videosorveglianza di ultima generazione nei punti sensibili della città, ossia a Porta Palazzo, San Salvario, Mirafiori e Vallette. La spesa è di 500mila euro e fa parte del progetto “AxTo”, l’azione sulle periferie messa in piedi dalla giunta pentastellata. Le telecamere saranno digitali ad alta definizione adatte a luoghi scarsamente illuminati, dotate di sistemi di “intelligent video” in grado di dare allarme in maniera diretta alle stazioni di polizia nel caso di comportamenti anomali delle persone riprese. Il fronte del controllo e della sicurezza è in sperimentazione continua, esiste una piattaforma virtuale condivisa di interscambio di dati e conoscenze tra Lione e Torino e la volontà è di arrivare a una sorveglianza dinamica con sistemi a connessione avanzata con fibra 4 o 5G. Inoltre, nel progetto, sarà stimolata la sicurezza partecipata: chiunque potrà inviare i filmati ripresi per mezzo smartphone, tablet e telecamere private istallate nel proprio condominio o negozio attraverso canali già esistenti.

Da Finale a Torino

17 aprile. Un gruppo di sessanta teenager ritornando da una gita fuori porta in Liguria a bordo del regionale Ventimiglia-Torino ha seminato il panico tra gli altri passeggeri. La nutrita comitiva tentava di sfuggire al controllo del bigliettaio, ha disturbato e preso in giro gli altri passeggeri e danneggiato i suppelletili del treno. Dopo una fermata forzata a Cengio, dove qualcuno dei ragazzi viene controllato e fermato dai carabinieri, la maggior parte è risalita sul mezzo alla volta della città. Il disturbo impertinente è continuato fino allo sbarco nella stazione di Porta Nuova dove i ragazzi sono stati costretti a scappare a gambe levate poichè erano presenti cordoni di polizia ad attenderli. La stazione è rimasta inoperosa per venti minuti. Le linee che collegano la città a località di mare, in primavera ed estate, sono spesso attraversate da gruppi di persone che tentano di superare ogni controllo durante il viaggio. La polizia ferroviaria ha deciso di rispondere a questa emergenza disponendo agenti a presidio di tutte le stazioni a rischio lungo la tratta Torino-Ventimiglia.

Trasferimenti

13 aprile.  La Dussmann, società appaltatrice del servizio di pulizie presso l’ospedale delle Molinette e all’ Asl To 1, ha deciso di inviare numerose lettere di trasferimento alle dipendenti che hanno recente partecipato allo sciopero e alle proteste contro il taglio del 33 per cento delle ore di lavoro imposto dalla dirigenza. Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino ha espresso disappunto, auspicando che “la società riveda la sua decisione”.

Minacce, espulsioni e rastrellamenti

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Vi avevamo già raccontato dello sciopero della fame, accompagnato da una battitura notturna, iniziato da alcuni reclusi del Cpr di corso Brunelleschi. Già all’indomani dell’inizio di questa protesta, l’ispettore capo del Centro fa il giro di tutte le aree, accompagnato da una squadretta di celerini muniti di idranti, intimando ai reclusi di terminare lo sciopero della fame, altrimenti ci avrebbero pensato i suoi uomini a risolvere il problema, “a modo loro”. Le minacce in alcuni casi funzionano e diversi reclusi interrompono lo sciopero della fame.

Nell’area gialla molti reclusi decidono invece di continuare lo sciopero della fame e la polizia, tenendo fede alle sue promesse, vi si presenta il giorno dopo, giovedì, per portare via con la forza tre reclusi accusandoli di essere i promotori della rivolta. I tre sono rinchiusi in isolamento con la promessa, questa volta, che lunedì saranno riportati tra i loro compagni.

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Un po’ più in là

9 aprile. Sfrattati dall’area attorno via Monteverdi, decine di ambulanti del Suk si spostano di un centinaio di metri e occupano l’area di largo Bologna per esporre le loro mercanzie. Banchi, teli e gazebo ricoprono i marciapiedi e il prato antistante sotto gli occhi degli agenti della Polizia Municipale. Il mercato della domenica dovrebbe restare senza una sede ufficiale anche per la prossima domenica prima di spostarsi, stando alle indicazioni del Comune, in via Carcano.

Risciò

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9 aprile. Il nuovo mezzo per il trasporto dei turisti è stato presentato in piazza Palazzo di Città. Si tratta di un risciò a tre ruote condotto da un pedalatore, trasporterà due passeggeri in un tour della città per 15, 30 o 60 minuti. È il frutto di una start up ideata da un gruppo di attivisti della ciclabilità, selezionata dal bando FaciliTO Giovani di Torino Social Innovation.

Serate di ordinaria amministrazione poliziesca

Nove di sera, giardini ex-Gft tra corso Giulio Cesare e corso Vercelli, retata della polizia.

Succede spesso ma rispetto alle poche volanti delle ultime volte ieri lo schieramento era rinforzato, in prima fila i borghesi. Arriva alla spicciolata qualche nemico delle espulsioni e in qualche minuto sul marciapiede dirimpetto si forma un capannello di voci che si alzano contro le forze dell’ordine. Il tempo di due o tre cori e spuntano da dietro l’angolo due camionette, parte la carica contro il gruppo, gli agenti in borghese sollevano il cappuccio e, con il chiaro intento di fermare qualcuno, iniziano la caccia per le vie retrostanti.

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