1 febbraio. I 1792 lavoratori della Maserati di Grugliasco saranno di nuovo in cassa integrazione dal 27 febbraio al 10 marzo. Il ricorso alla cassa va ormai avanti da dicembre al ritmo di una o due settimane al mese. “La situazione è preoccupante perché la cassa in crescita non può essere coperta dai buoni risultati del suv Levante a Mirafiori” dichiarano i responsabili del sindacato.
1 febbraio. A San Salvario dalle 11 del mattino la polizia ha effettuato controlli per le strade e dentro i market della zona. Con l’impiego di sei pattuglie e un mezzo dei vigili del fuoco l’operazione aveva l’obiettivo di scovare detentori di stupefacenti e, nei locali, bombole del gas non a norma.
1 febbraio. Un uomo è stato trovato morto all’interno del suo appartamento in via Montanaro, mentre la coinquilina è stata portata con urgenza all’ospedale. L’intossicamento è stato causato dai fumi fuoriusciti dalla stufa a cherosene con lo scarico mal collegato.

Questa circolare del Ministero degli Interni datata 26 gennaio invita (o per meglio dire, ordina) le questure di Roma, Brindisi, Torino e Caltanissetta a riempire i Cie corrispettivi di persone di origini nigeriane entro il 18 febbraio, anche a costo di rilasciare anticipatamente altri reclusi. La disposizione dipende dalla stretta collaborazione nelle identificazioni con l’ambasciata della Nigeria e dalla presumibile organizzazione di un volo charter.
Questo significa che, in linea con la circolare di Gabrielli del 30 dicembre, verranno effettuate, non solo nelle città in questione, retate mirate contro uomini e donne subsahariani con lo scopo imprescindibile della deportazione.
Necessario quindi fare occhio per le strade e diffondere l’informazione.

Per andare oltre la rinnovata canea mediatica sui Cie (o Centri di Permanenza per il Rimpatrio, possibile nuova nomenclatura discussa al Viminale), vi proponiamo due appuntamenti per continuare ad avere il giusto focus sulla vicenda: sostenere la rabbia dei ragazzi dentro, perché è stata questa nel suo manifestarsi in rivolta a portare negli ultimi anni la macchina delle espulsioni ad avere pochi posti per la reclusione dei senza-documenti.
Inoltre volevamo riportare qualche aggiornamento su corso Brunelleschi. L’area verde sta per essere riaperta dopo mesi e mesi di lavori, in barba al risalto dato ai nuovi proclami di Minniti&Co. su imminenti ristrutturazioni. Riguardo ai numeri, da che sappiamo, pare che i reclusi oggi siano un po’ più di cento con un ricambio tra deportazioni ed entrate quasi sempre alla pari. Proprio giovedì scorso in 27 sono stati prelevati a Torino e rimpatriati in Nigeria con altri connazionali provenienti dal Cie di Caltanissetta, dalla Polonia e dalla Germania. Non a caso la deportazione di rilevanza internazionale con volo Fiumicino-Lagos è stata organizzata in collaborazione con l’agenzia europea Frontex.
In seguito alle 27 deportazioni quasi immediatamente ci sono state 19 nuove reclusioni, tutti ragazzi provenienti da città del nord Italia, specie Milano e Bergamo, in seguito a retate in strada.
Scarica e diffondi il manifesto dell’incontro e del presidio qui.
30 gennaio. È stato pubblicato il bando da 96 milioni di euro per la gestione di 5 mila richiedenti asilo in arrivo nei prossimi mesi, a Torino e provincia. L’obiettivo è creare una diffusa e solida struttura di accoglienza capace di alleggerire il carico di lavoro dello Sprar di Settimo.

Dopo l’ondata repressiva del 29 novembre scorso, passato un po’ di tempo per mettere le idee in ordine, vi proponiamo un testo che nasce dalla necessità di fare e condividere il punto della situazione. È uno sforzo e un tentativo collettivo di orientamento, di raccontare le tensioni e i progetti che si confrontano con la realtà, di comprensione della bufera che ci circonda. Per riuscire a navigarci attraverso, puntualizzare le sfide che si pongono di fronte e individuare gli strumenti necessari per continuare a lottare.
Scarica qui il pdf, anche nella versione in bianco e nero.
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Sala gremita, visi attenti, sedie semplici e scomode, tutte uguali. Nessuna cravatta, nessun impomatato, l’aria è apparentemente conviviale, anzi verrebbe da dire familiare. E come ogni buona famiglia, tra i festoni colorati ancora appesi al soffitto, ci si appresta ad abbandonare i lasciti delle feste natalizie per testare la saldezza di presunti legami in un sano litigio.
L’assemblea pubblica dello scorso sabato in via Moretta ha visto dialogare tra loro consiglieri e vicesindaco 5 Stelle Guido Montanari con soggetti appartenenti ai più svariati gruppi e collettivi: dall’associazionismo più cittadinista che si è spinto la propaganda elettorale pro Appendino, giù giù fino ai comitati di lotta dei quartieri popolari di Torino (acqua pubblica, No-Zoo Michelotti, sindacati di base, Notav Torino-Cintura, vari comitati di lotta per la casa tra Lucento-Vallette, Falchera e Borgo San Paolo, ecc… per citarne alcuni). Un’assemblea da tempo programmata, le cui parole d’ordine dell’appello parlavano già chiaro: “Per un bilancio senza vincoli“. Un bilancio, prima di tutto, nel senso di un tavolo di discussione in cui i delusi dell’Appendino, come sono stati più volte chiamati dalle testate locali, hanno potuto a turno lamentarsi delle promesse disattese in questo primo semestre di governo a cinque stelle.
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26 gennaio. Nelle case Atc di mezza città, da corso Vigevano a corso Agnelli, sono arrivate bollette quadruplicate o quintuplicate. In ognuna di queste al canone d’affitto e alle spese condominiali si aggiungono i conguagli riferiti agli ultimi tre anni per il pagamento di acqua e luce condominiale. L’Azienda assicura che si tratta di consumi effettivi e verificabili. L’anomalia, creatasi a causa di rallentamenti dovuti alla riorganizzazione del lavoro negli uffici di corso Dante, è che nella fattura si trovano i conguagli non di uno, ma di tre anni. Molti inquilini delle case popolari non riescono a far fronte a cifre smisurate, come i 1123 euro chiesti nelle palazzine di via Pietro Cossa. L’azienda ribatte che è permesso rateizzare.

Da qualche giorno sono scaduti per Toshi i dodici mesi di Sorveglianza Speciale affibbiatigli dal Tribunale di Torino, tra poco toccherà a Fabio e tra due mesi scadranno i termini anche per Paolo e Andrea.
Riportiamo le parole di riflessione che il compagno ci ha affidato allo scadere della misura.
Qui anche una versione in pdf.
Una sorveglianza banale
Domani finirà l’anno di Sorveglianza Speciale comminatami il 22 gennaio 2016.
Sono un po’ spaventato, perché ci si abitua proprio a tutto. Dopo un anno strampalato, dovrò riimmaginare e rimodulare la mia vita (cosa che in effetti tutti fanno in continuazione).
Ho deciso di scrivere qualcosa e pubblicarla, un po’ per me – come per tutti gli scriventi, lo scrivere è sempre, purtroppo, fatto personale – e un po’ per lasciare qualche idea, o perlomeno testimonianza, agli sventurati che andranno incontro a questa misura di prevenzione.
Questo testo non sarà di certo uno scritto di analisi tecnica [a riguardo può essere d’aiuto riguardare le motivazioni delle Sorveglianze emesse a Torino nel 2016, tra cui c’è la mia] o di riflessione politica [di cui non so se ci sia bisogno] circa la Sorveglianza Speciale.
Non è mio intento e non ne ho le capacità.
Certo potrebbe essere considerato materiale da cui partire per tali passaggi, certo è anche che non sarò io a farli, qui ed ora.
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